Querela reato permanente
Entro quanto tempo va presentata la querela se si tratta di reati che si prolungano nel tempo?
La legge prevede che per alcuni crimini la polizia possa attivarsi solamente se la persona offesa abbia manifestato tale volontà. Si tratta dei cosiddetti reati procedibili a querela di parte. Perché i responsabili di tali delitti possano essere assicurati alla giustizia non solo occorre la volontà della vittima ma anche che quest’ultima sia stata manifestata in maniera tempestiva. Non si potrebbe, ad esempio, querelare un fatto accaduto molti anni prima. È in questo contesto che si pone la problematica della querela per i reati permanenti.
Come vedremo, la questione non può essere validamente affrontata se prima non si specificano le caratteristiche sia della querela che dei reati permanenti. Approfondiamo l’argomento procedendo con ordine.
Querela: cos’è e come funziona?
La querela è una condizione di procedibilità dell’azione penale. Cosa significa?
Vuol dire che senza di essa il pubblico ministero non può agire contro il responsabile del reato.
La querela può quindi essere definita come l’autorizzazione che la vittima fornisce all’autorità giudiziaria affinché possa avviare le indagini nei riguardi del soggetto che ha commesso il reato.
La querela può essere presentata oralmente oppure per iscritto; in entrambi i casi è perfettamente valida.
È possibile delegare qualcun altro, purché munito di procura speciale; di solito si tratta dell’avvocato.
Il termine per sporgere querela è di tre mesi da quando la persona offesa ha avuto piena consapevolezza di essere stata vittima del reato.
Per alcuni reati il termine è superiore:
- sei mesi per lo stalking e il revenge porn;
- dodici mesi per la violenza sessuale non aggravata.
Cosa sono i reati permanenti?
Ci sono alcuni reati che, per integrarsi, devono necessariamente prolungarsi nel tempo, altrimenti non sarebbero perseguibili. Si tratta appunto dei reati permanenti.
Sono permanenti i reati la cui offensività si protrae nel tempo in quanto il bene giuridico offeso è solo compresso e non eliminato.
Si pensi alla libertà personale nel caso di sequestro di persona. In questa ipotesi, l’agente ha non solo il potere di instaurare la situazione antigiuridica, ma anche di rimuoverla determinando così la riespansione del bene compresso.
Se la libertà personale di un soggetto venisse limitata per pochi secondi, non si potrebbe parlare di sequestro di persona; al contrario, occorre che il bene giuridico sia compresso per una certa durata affinché il reato si integri.
Nei reati permanenti acquista rilevanza giuridica non solo l’attività del soggetto che realizza la lesione del bene, ma anche quella successiva del mantenimento.
Da tanto deriva che nei reati permanenti l’azione antigiuridica deve necessariamente protrarsi per un apprezzabile lasso di tempo.
Al contrario, nei reati istantanei la realizzazione del fatto tipico integra ed esaurisce l’offesa, poiché è impossibile che la lesione del bene persista nel tempo.
Nell’omicidio la lesione del bene giuridico protetto (la vita umana) si esaurisce già nel momento in cui si verifica la morte.
La distinzione tra reati istantanei e permanenti acquista rilevanza pratica sotto diversi profili: al momento della cessazione della permanenza la legge fa riferimento ai fini della decorrenza del termine di prescrizione, dell’applicabilità dell’amnistia, del termine per proporre querela o della flagranza di reato.
Querela per reato permanente: entro quanto tempo va presentata?
La querela per un reato permanente può essere sporta per tutto il tempo della durata del reato, fino a tre mesi da quando lo stesso è cessato.
In altre parole, il termine di tre mesi normalmente previsto a pena di decadenza comincia a decorrere non dal momento in cui il reato è cominciato, bensì da quando è terminato.
In questo senso anche la giurisprudenza [1] secondo cui, in tema di reato permanente, il diritto di presentare querela può essere esercitato dall’inizio della permanenza fino alla maturazione del termine di tre mesi dal giorno della sua cessazione.
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