Quanto tempo rimane in giacenza una raccomandata non ritirata?
Raccomandata ordinaria, raccomandata 1 e atti giudiziari: quali sono i periodi di giacenza e cosa succede se il destinatario non si presenta per il ritiro?
Il postino che non trova nessuno a cui consegnare una raccomandata deve riportare l’atto all’ufficio postale: qui resterà custodito in attesa che il destinatario si presenti per il ritiro. Con questo articolo affronteremo proprio questo aspetto: vedremo cioè quanto tempo rimane in giacenza una raccomandata non ritirata.
Sin da subito bisogna precisare che il periodo di giacenza non è uguale per tutti gli atti: per alcuni di essi, infatti, la custodia presso l’ufficio postale è molto lunga, mentre per altri i tempi sono decisamente più brevi. In ogni caso, terminata la giacenza il plico deve essere restituito al mittente, dando così luogo alla cosiddetta “compiuta giacenza”. Se l’argomento t’interessa e vuoi saperne di più, prosegui nella lettura: vedremo insieme quanto tempo rimane in giacenza una raccomandata non ritirata.
Giacenza: che cos’è?
Per “giacenza” si intende il periodo di tempo durante il quale un atto spedito tramite il servizio postale resta in custodia presso le poste perché il destinatario, al momento della consegna, era assente.
In pratica, un plico resta in giacenza quando il postino non può effettuare la consegna perché non trova nessuno abilitato alla ricezione (né il destinatario né altro soggetto, come ad esempio persona convivente oppure il portiere dello stabile).
Compiuta giacenza: che cos’è?
Diversa dalla giacenza è la “compiuta giacenza”. La compiuta giacenza scatta al termine del periodo di giacenza: constatato che il destinatario non si è recato in ufficio per il ritiro, il plico viene restituito al mittente.
La compiuta giacenza ha due effetti principali:
- per il mittente, la notifica dell’atto si intende compiuta. Ciò significa che, legalmente, il mittente può ritenere adempiuto il proprio onere;
- per il destinatario non è invece più possibile recuperare l’atto, in quanto è stato integralmente reso al mittente.
La compiuta giacenza realizza quindi una vera e propria “presunzione di conoscenza” volta a impedire che il destinatario possa “scansare” le comunicazioni a sé sfavorevoli.
Giacenza: quanto dura?
Come detto in apertura, il periodo di giacenza è differente a seconda del tipo di plico da consegnare:
- la raccomandata ordinaria resta in giacenza per 30 giorni;
- la “raccomandata 1” (cioè la raccomandata che viene consegnata in un solo giorno) resta in giacenza per 15 giorni;
- gli atti giudiziari rimangono in giacenza per 6 mesi.
Compiuta giacenza: quando si verifica?
Per le raccomandate, la compiuta giacenza scatta immediatamente dopo la giacenza: decorsi 30 giorni (15 per la “raccomandata 1”), il plico viene restituito al mittente, realizzando così la compiuta giacenza, cioè il perfezionamento della notifica.
Il discorso è invece diverso per gli atti giudiziari, cioè per gli atti notificati a mezzo ufficiale giudiziario (il quale a propria volta si affida al servizio postale): in questo caso, a fronte di una “giacenza lunga” di 6 mesi, durante il quale l’atto resta presso le poste, la compiuta giacenza si perfeziona dopo soli 10 giorni.
In pratica, la mancata consegna di un atto giudiziario funziona così:
- l’atto resta in giacenza presso le poste per 6 mesi;
- dopo 10 giorni, la notifica per il mittente si intende perfezionata, con la conseguenza che si verifica la cosiddetta “compiuta giacenza”.
Per ulteriori approfondimenti, si legga l’articolo dal titolo Quando si perfeziona la notifica per compiuta giacenza raccomandata.
Raccomandata non ritirata: quanto tempo resta in giacenza?
È chiaro quindi che la raccomandata non ritirata resta in giacenza per 30 giorni, decorsi i quali il plico viene interamente restituito al mittente, con conseguente impossibilità per il destinatario di conoscerne il contenuto.
La “raccomandata 1”, invece, se non ritirata resta in giacenza per soli 15 giorni, dopodiché viene restituita al mittente, con gli effetti che oramai conosciamo.
Raccomandata non ritirata: come conoscere il contenuto?
Abbiamo detto che il destinatario non può più recuperare la raccomandata resa al mittente per compiuta giacenza. C’è tuttavia un modo per “indovinarne” il contenuto: quello di leggere le prime tre cifre del codice raccomandata presente sull’avviso di giacenza.
Quando il postino non trova nessuno in casa, lascia nella cassetta una comunicazione (il cosiddetto avviso di giacenza) in cui dà atto del tentativo di notifica e informa il destinatario che può recarsi presso l’ufficio postale per il ritiro.
Oltre a queste notizia, nell’avviso di giacenza è riportata anche una sequenza numerica di circa 12 cifre che prende il nome di “codice raccomandata”. La funzione di questo codice è quella di consentire l’identificazione del contenuto del plico.
Ad esempio, il codice raccomandata che inizia con i numeri 781, 782, 783, 786, 787, 788, 789 individua un atto giudiziario, cioè un atto spedito dal tribunale o da un avvocato, mentre il codice che inizia con i numeri 608 e 609 indica una multa.
Pertanto, anche nel caso di compiuta giacenza, il destinatario, pur non potendo recuperare l’atto, potrà farsi un’idea del suo contenuto leggendo il codice raccomandata.
Per conoscere tutti i codici raccomandata, si legga l’articolo dal titolo Avviso di giacenza raccomandata: codici per sapere che c’è dentro.
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