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Quanto tempo per la sanzione disciplinare?

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(@valentina-azzini)
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La sanzione disciplinare, per essere valida, deve essere comunicata al lavoratore entro i termini stabiliti dal contratto collettivo:  diversamente essa dovrà considerarsi nulla e le giustificazioni rese dal dipendente si dovranno considerare accolte. 

Sei un datore di lavoro e un tuo dipendente ha tenuto un comportamento contrario ai propri doveri; gli hai comunicato la contestazione di addebito disciplinare, non ritieni di condividere le sue giustificazioni e ti vedi costretto a punirlo. Ti chiedi però quanto tempo hai per comunicare la sanzione disciplinare. Può accadere, infatti, che tu abbia avuto difficoltà nel fargli ricevere la raccomandata a.r. contenente l’addebito disciplinare, o che il lavoratore non ti abbia comunicato eventuali cambi di residenza e dunque ora tu abbia dei dubbi nel calcolare il termine preciso entro cui validamente sanzionarlo.

Il procedimento disciplinare 

Con la conclusione del contratto di lavoro sorgono in capo a datore e lavoratore una serie di diritti e obblighi.

In particolare, il datore è tenuto al pagamento della retribuzione, ad adibire il lavoratore alle mansioni per le quali è stato assunto e a garantire la sua salute e sicurezza sul luogo di lavoro.

Per contro il lavoratore è tenuto ad eseguire la propria prestazione nel rispetto delle indicazioni fornite dall’azienda e nel rispetto delle previsioni contenute nel contratto di lavoro, potendo In mancanza essere sottoposto a procedimento disciplinare e sanzionato.
La sanzione rappresenta l’ultimo atto di una procedura, detta procedimento disciplinare, i cui termini e fasi sono precisamente sanciti dalla legge e dai contratti collettivi di categoria e il cui mancato rispetto può portare alla nullità della sanzione stessa.

Il procedimento disciplinare si articola nelle seguenti fasi:

  • contestazione di addebito
  • formulazione delle giustificazioni
  • comminazione della sanzione disciplinare
  • impugnazione della sanzione da parte del lavoratore

Per maggiori informazioni ti consiglio di leggere l’articolo “Che succede se la sanzione disciplinare è fuori termine?”

La sanzione disciplinare

La sanzione disciplinare, per essere validamente inflitta, deve innanzitutto rientrare tra quelle previste e tipizzate dalla legge e dalla contrattazione collettiva.

In particolare, si distinguono le seguenti sanzioni disciplinari:

  • richiamo verbale
  • richiamo scritto
  • multa
  • sospensione dal servizio e dalla retribuzione
  • licenziamento disciplinare o per giusta causa

La sanzione disciplinare, inoltre, deve essere proporzionata alla gravità del fatto contestato e tenere conto dell’eventuale recidiva, ossia di altre sanzioni inflitte al lavoratore nei due anni precedenti.

La sanzione deve poi essere comunicata per iscritto al lavoratore, mediante consegna di una lettera a mani, oppure a mezzo raccomandata a.r.. La comunicazione del provvedimento disciplinare non deve contenere alcun riferimento a fatti diversi o ulteriori rispetto a quelli indicati nella contestazione di addebito che ha dato avvio al procedimento disciplinare.

Infine, per essere valida, la sanzione disciplinare deve essere comunicata entro ben precisi termini stabiliti dalla contrattazione collettiva di categoria.

Precisamente, ogni contratto collettivo contiene la disciplina del procedimento disciplinare valido per quel determinato settore lavorativo e indica i tempi entro cui il lavoratore, ricevuta la contestazione, deve rendere le giustificazioni e l’azienda, valutate queste ultime, deve procedere con l’eventuale punizione. Il mancato rispetto del termine per sanzionare rende dunque la sanzione stessa nulla e inefficace.

Infatti, per costante giurisprudenza in materia, il comportamento dell’azienda che tardi ad applicare la sanzione disciplinare fa presumere che questa abbia accettato le giustificazioni del lavoratore, o che comunque non abbia ritenuto il fatto da lui commesso così grave da meritare una punizione. La previsione di precisi termini entro cui applicare la sanzione disciplinare ha altresì una funzione di “certezza”, di consentire cioè al lavoratore di sapere se verrà o meno punito per il suo comportamento.

È importante sapere che, sempre secondo la giurisprudenza, il termine previsto dei contratti collettivi per l’applicazione della sanzione disciplinare non subisce mutamenti nel caso in cui il lavoratore non riceva tempestivamente la contestazione di addebito trasmessa a mezzo raccomandata perché – ad esempio – non si reca in posta a ritirare la lettera in giacenza, o perché si rende irreperibile.

In caso di contestazione disciplinare comunicata a mezzo raccomandata, infatti, il termine per rendere le giustificazioni da parte del dipendente e il conseguente termine per applicare la sanzione disciplinare da parte del datore decorrono dal momento in cui il portalettere deposita nella cassetta postale del lavoratore l’avviso di mancata consegna della raccomandata e di giacenza presso l’ufficio postale.

 
Pubblicato : 8 Agosto 2023 14:45