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Quanto tempo ho per denunciare un atto vandalico?

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(@mariano-acquaviva)
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Cosa prevede la legge per gli atti vandalici? Qual è la differenza tra danneggiamento e deturpamento? Quali sono i termini per sporgere querela?

Ci sono reati per cui la legge stabilisce un termine oltre il quale non è più possibile sporgere denuncia. Si tratta dei cosiddetti reati procedibili a querela di parte. Per questa particolare categoria di crimini è possibile fare segnalazione alle autorità solamente entro un preciso lasso di tempo. Con questo articolo risponderemo, tra le altre, anche a questa domanda: quanto tempo ho per denunciare un atto vandalico?

Mettiamo il caso che, uscendo di casa al mattino, scopri che qualcuno ha rigato la portiera della tua auto oppure ha imbrattato il portone o le pareti esterne dell’abitazione. Come comportarsi in casi del genere? È possibile sporgere querela? Entro quanto tempo si può denunciare un atto vandalico? Se l’argomento t’interessa, magari perché ne sei stato vittima anche tu, prosegui nella lettura: troverai le risposte che cerchi.

Atti vandalici: cosa sono?

Per atti vandalici devono intendersi tutte quelle azioni volte a distruggere, in modo violento, la proprietà altrui.

Classico esempio di atti vandalici sono quelli sull’automobile lasciata per strada in sosta (tant’è vero che esiste la polizza che risarcisce proprio questo tipo di danni), oppure quelli compiuti su un immobile (sassaiola contro i vetri di una finestra, ecc.).

Più raramente per atti vandalici si intendono quelli commessi a discapito di persone: in questi casi, è preferibile parlare di violenza vera e propria.

Atti vandalici: è reato?

Il Codice penale non conosce il reato di atti vandalici. Il delitto che più gli si avvicina è quello di danneggiamento, che però scatta solo a determinate condizioni.

In linea di massima, il danneggiamento è punito soltanto se commesso:

  • con violenza o con minaccia alle persone;
  • nei riguardi di determinati beni [1].

In buona sostanza, può parlarsi di atto vandalico penalmente perseguibile soltanto se il responsabile ha distrutto un bene altrui usando violenza contro il proprietario o minacciando, oppure se si è trattato di un oggetto che, per legge, è particolarmente meritevole di tutela, come ad esempio gli edifici pubblici, le cose di valore artistico o storico, ecc.

Si pensi a chi rompe i vetri di una finestra minacciando chi si trova in casa, oppure a chi strappa con la forza un oggetto di mano al proprietario (smartphone, ecc.) per poi scaraventarlo a terra.

Atti vandalici su auto: è reato?

Commettere atti vandalici su un’auto in sosta integra il reato di danneggiamento. Infatti, tra le cose che la legge protegge fornendo lo “scudo” della tutela penale ci sono anche tutti i beni che, per necessità o per consuetudine, sono esposti alla pubblica fede.

È “esposta alla pubblica fede” la cosa che è raggiungibile da chiunque in quanto lasciata incustodita e in un luogo pubblico, aperto al pubblico o esposto al pubblico. Tipico esempio è quello dell’automobile parcheggiata in strada.

Pertanto, chi danneggia volontariamente un’auto (o altro veicolo) che si trova in un posto pubblico rischia la denuncia penale e una condanna alla reclusione da sei mesi a tre anni.

Atti vandalici su abitazione: è reato?

Anche gli atti vandalici su un immobile possono costituire reato di danneggiamento, quando riguardano le “parti esterne” del bene, cioè quelle raggiungibili da chiunque e, pertanto, esposte alla pubblica fede, come ad esempio la facciata dell’edificio, il citofono, il portone, ecc.

Ad esempio, la Cassazione [2] ha stabilito che costituiscono reato di danneggiamento le scritte sui muri condominiali, se possono essere rimosse solo con interventi straordinari, ad esempio con il rifacimento della facciata.

Atti vandalici: quando c’è deturpamento?

Gli atti vandalici possono dar luogo anche al meno grave reato di deturpamento [3], che scatta quando la condotta illecita comporta soltanto una modifica reversibile dell’aspetto esteriore. È il caso delle scritte sui muri facilmente cancellabili con il detersivo.

Insomma: se l’atto vandalico colpisce l’essenza stessa del bene, rendendo necessario un intervento ripristinatorio strutturale, allora scatta il reato di danneggiamento; in caso contrario, se la modifica riguarda solo l’aspetto estetico ed è tutto sommato semplice porvi rimedio, c’è il reato di deturpamento.

Secondo la Cassazione [4], lo sfregio della carrozzeria di un’autovettura mediante uso di una chiave, siccome non costituisce una semplice alterazione estetica, facilmente rimuovibile con una ripulitura, ma una lesione non temporanea o superficiale dell’integrità del veicolo.

Atti vandalici: quanto tempo c’è per la denuncia?

Quanto tempo si ha per denunciare un atto vandalico? Dipende dal tipo di reato che integra:

  • gli atti vandalici che costituiscono il reato di danneggiamento possono essere denunciati senza limiti di tempo, in quanto il delitto è procedibile d’ufficio. L’unico termine da rispettare è quello della prescrizione: decorsi sei anni dal fatto, l’autorità non potrà più procedere contro il responsabile;
  • gli atti vandalici che costituiscono il reato di deturpamento possono essere denunciati dalla vittima entro tre mesi. Si tratta, infatti, di un reato procedibile a querela di parte.

A quanto appena detto bisogna fare una precisazione: secondo la legge, se il deturpamento riguarda immobili o mezzi di trasporto, si procede sempre d’ufficio. Ciò significa che, anche se l’atto vandalico si riduce all’imbrattamento di un’auto o di una casa, si potrà sporgere denuncia senza il limite dei tre mesi previsto per i delitti procedibili a querela.

Insomma, in buona sostanza, non ci sono limiti di tempo per denunciare un atto vandalico che riguarda una casa o un’auto; resta solo il termine ultimo rappresentato dalla prescrizione.

Atti vandalici: come sporgere denuncia?

La denuncia per atti vandalici può essere fatta in forma scritta oppure orale: nel primo caso, bisognerà preparare la denuncia a casa e poi presentarla presso il più vicino presidio delle forze dell’ordine (polizia, carabinieri, ecc.) oppure direttamente in Procura; nella seconda ipotesi, invece, basterà recarsi dalle forze dell’ordine ed esporre a voce ciò che è accaduto: provvederà poi l’ufficiale di turno a verbalizzare tutto.

È possibile delegare il proprio avvocato di fiducia al deposito della denuncia, nel caso in cui non si voglia andare personalmente.

Anche quando si tratta del reato di danneggiamento e, quindi, non ci sono precisi termini da rispettare, è sempre bene sporgere denuncia il prima possibile: più il tempo passa, più sarà difficile individuare i colpevoli, a meno che non ci sia un sistema di videosorveglianza che abbia filmato i responsabili.

Atti vandalici: la denuncia all’assicurazione

Se il bene colpito dagli atti vandalici è protetto dall’assicurazione, allora bisognerà segnalare immediatamente i fatti alla propria agenzia, entro il termine di tre giorni.

A prescindere dalla denuncia penale, quindi, ogni volta che si invoca la copertura assicurativa bisogna fare denuncia all’assicuratore entro tre giorni, pena il rischio di perdere il diritto all’indennizzo.

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Pubblicato : 3 Dicembre 2022 18:00