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Quanto costa chiudere un conto corrente?

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(@paolo-remer)
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A quanto ammontano le spese e gli oneri applicati dalla banca al momento della chiusura del rapporto; come conoscerle in anticipo.

Chi vuole aprire un conto corrente presso una qualsiasi banca non incontra particolari difficoltà, a meno che non sia protestato, dichiarato fallito o inserito nell’elenco dei cattivi pagatori: la strada è in discesa e spesso si riesce ad ottenere, almeno all’inizio e per i primi tempi, un notevole abbattimento dei costi, come nei conti correnti detti a zero spese.

Ma al momento della chiusura del rapporto arriva quasi sempre il conto da pagare, e può essere salato. Quanto costa chiudere un conto corrente? Ed è possibile conoscere in anticipo questa informazione, per evitare sorprese? Ma secondo la legge la chiusura del conto non dovrebbe essere totalmente gratuita?

Iniziamo dalla procedura, vedendo i passaggi necessari per arrivare la chiusura del conto, e poi affrontiamo il tema delle spese collegate.

Quali sono i passaggi per chiudere un conto corrente?

La chiusura del conto corrente si realizza – salvi i casi in cui viene disposta dalla banca in modo unilaterale, con il recesso – mediante una richiesta del correntista all’istituto di credito ove è acceso il rapporto.

La richiesta si può fare direttamente in filiale, allo sportello, oppure mediante lettera raccomandata o Pec (Posta elettronica certificata), indirizzata alla sede dell’istituto di credito, indicando gli estremi del conto corrente che si vuole chiudere, quindi il numero del conto corrente ed il codice Iban. La semplice e-mail non è valida.

La banca richiederà la restituzione del carnet di assegni e delle carte corrente si potrà prelevare il contante depositato, somma che verrà poi consegnata all’ex-titolare per posta tramite assegno (che si potrà poi versare sul nuovo eventuale conto) oppure accreditata con bonifico sul nuovo conto dalla banca stessa in fase di chiusura.  di credito, o di debito, come il Bancomat, collegate al conto corrente in chiusura. Anche le eventuali chiavette Usb o dispositivi fisici di accesso ai sistemi di home banking, come quelli che generano i codici Otp (One time password) dovranno essere restituiti.

Esiste anche un altro modo di chiudere un conto corrente: inoltrare la richiesta tramite la banca presso cui si è aperto un altro rapporto, in modo da realizzare anche la confluenza delle somme dal conto di chiusura a quello di destinazione. Sarà la nuova banca ad occuparsi di inoltrare la pratica di chiusura all’istituto di credito dove era stato acceso il conto che si vuole chiudere.

Quando si formula la richiesta di chiusura è importante scegliere le modalità di ricezione dell’eventuale saldo attivo depositato, cioè del denaro di proprietà del correntista, e che deve essergli restituito (in caso di saldo passivo, invece, essendoci un debito residuo da saldare, sarà la banca a chiedere di versare la differenza): si potrà chiedere di accreditarlo su un altro conto corrente, o di incassarlo in contanti, o di riceverlo tramite assegno.

Come chiudere un conto corrente cointestato?

Se il conto corrente è cointestato, a firme congiunte dei titolari, oppure disgiunte, la richiesta di chiusura deve essere sottoscritta da tutti i contitolari del rapporto, o dai loro rappresentanti legali, come nel caso di società e di persone minorenni.

La richiesta di chiusura del conto corrente formulata da un contitolare a firma disgiunta comporterà semplicemente la sua esclusione dal rapporto, che rimarrà attivo per gli altri contitolari, o per l’unico titolare rimasto.

Chiusura conto corrente: quali spese?

Dal 2007, la legge Bersani ha abolito tutti i costi aggiuntivi previsti per la chiusura del conto corrente: sono tali tutti i costi e gli oneri ulteriori e diversi da quelli previsti nel contratto iniziale o da specifiche disposizioni di legge.

Ciò significa che la portabilità del conto corrente per trasferimento ad un’altra banca è gratuita; una direttiva europea prevede che se il passaggio non avviene entro 12 giorni lavorativi al correntista spetta un indennizzo.

Pertanto, possono esserci alcuni costi da pagare al momento della chiusura del conto: si tratta, in particolare, delle spese di gestione finali, e dell’imposta di bollo, prevista per le giacenze superiori a 5.000 euro. Se vi sono rapporti collegati al conto corrente, come il deposito di titoli (detto anche dossier) potranno essere applicati costi ulteriori per la loro liquidazione, o per il loro trasferimento al depositante sul nuovo rapporto da egli scelto.

Come sapere i costi di chiusura del conto corrente

Il correntista ha il pieno diritto di sapere, sin dal momento dell’apertura del conto, a quanto ammonteranno i costi di chiusura del conto corrente: le norme sulla trasparenza bancaria impongono di comunicare con precisione e analiticità tutte le voci di costo previste per le varie operazioni ed eventualità. Eventuali variazioni unilaterali decise nel corso dell’esecuzione del rapporto – come spesso avviene quando il conto corrente resta aperto molti anni – devono essere preventivamente comunicate al cliente, e non hanno effetto prima di 60 giorni dalla comunicazione.

 
Pubblicato : 14 Maggio 2023 07:30