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Quando viene notificata la cartella di pagamento?

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(@angelo-forte)
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In quali casi occorre notificare la cartella esattoriale e qual è la sua funzione

Fra fisco e contribuenti il rapporto non è mai idilliaco. Molto spesso gli italiani accusano lo Stato non solo di chiedere troppo tasse, ma anche di non spenderle bene e di fornire servizi non all’altezza. Il timore di ricevere atti di contestazione dal fisco è comunque sempre grande. Quando viene notificata la cartella di pagamento? E’ questa una delle domande che si pone il contribuente. Ci si può lamentare delle tasse elevate e dei servizi scadenti, ma quando arriva un avviso di accertamento o una cartella i problemi sono se e quando pagare. Essere in grado di comprendere la funzione della cartella di pagamento ed il suo contenuto è il primo passo essenziale per agire di conseguenza. E per capire se le somme indicate nell’atto del fisco sono effettivamente dovute, il contribuente dovrebbe conoscere innanzitutto le regole relative al sistema della riscossione delle imposte. Nell’articolo che segue analizzeremo la cartella di pagamento (quella che un tempo si chiamava cartella esattoriale) e verificheremo quando essa deve essere notificata al cittadino e quale sia il suo scopo e contenuto. Soltanto conoscendo queste regole il contribuente è in grado di capire se ciò che gli chiede il fisco è effettivamente un importo che va pagato oppure se è necessario opporsi a questa richiesta ricorrendo alla giustizia tributaria.

In quali casi il fisco spedisce la cartella di pagamento?

Fino ad una decina di anni fa la cartella di pagamento serviva per chiedere al cittadino il pagamento di somme non versate a seguito di:

  • avvisi di accertamento per tributi dello Stato (Irpef, Ires, Iva e altre);
  • avvisi di accertamento per tributi locali (Imu, Tarip, tassa occupazione suolo pubblico ecc.);
  • verbali di contestazione per multe stradali;
  • contributi previdenziali da versare all’Inps.

A partire dal 2011 la cartella di pagamento è andata via via in disuso perché per velocizzare l’incasso delle somme evase, lo Stato ha cancellato la fase della notifica della cartella.

Infatti oggi se non paghi tributi di competenza statale o locale oppure ometti il versamento dei contributi previdenziali, non riceverai più una cartella di pagamento, ma l’agente della riscossione potrà, decorsi sessanta giorni dall’arrivo dell’avviso di accertamento (definito esecutivo) procedere subito a pignorarti il conto corrente oppure a disporre il fermo amministrativo del tuo veicolo o ad iscrivere ipoteca sui tuoi immobili.

La cartella di pagamento è ancora necessaria solo se hai omesso il pagamento di verbali per multe stradali.

Quando riceverai la cartella chiaramente l’importo da pagare sarà maggiore di quello che ti fu contestato nel verbale di accertamento: interessi e sanzioni infatti avranno nel frattempo fatto crescere il tuo debito.

Se la polizia ti contesta con verbale un eccesso di velocità e tu non lo paghi, la Prefettura affiderà all’Agenzia delle Entrate la riscossione dell’importo e questo avverrà mediante la notifica di una cartella di pagamento

La cartella di pagamento apre la procedura di riscossione

Che funzione svolge la cartella di pagamento?

A quale scopo serve la cartella?

La normativa vigente [1] stabilisce che:

  • la cartella, predisposta secondo un modello ministeriale, contiene innanzitutto l’intimazione a pagare entro sessanta giorni dalla sua notificazione, con l’avvertimento che l’ente riscossore procederà all’esecuzione forzata in mancanza del richiesto pagamento;
  • la cartella indica pure la data in cui il ruolo (cioè l’elenco dei debitori) è diventato esecutivo.

Possiamo quindi affermare che scopi principali (e contenuti essenziali) della cartella sono:

  • quello di intimare al debitore il pagamento della somma indicata nel cosiddetto ruolo;
  • e quello di avvertire il debitore che in mancanza del pagamento verrà avviata la riscossione coatta dell’importo; verrà cioè effettuato o il pignoramento di stipendi o pensioni oppure il fermo di veicoli o l’iscrizione dell’ipoteca sugli immobili.

Altre norme più recenti [2] hanno arricchito il contenuto della cartella; essa infatti deve oggi anche indicare:

  • l’ufficio dove reperire informazioni e il responsabile del procedimento;
  • l’organo dinanzi al quale si può chiedere un riesame della cartella in autotutela;
  • le modalità, il termine, l’organo presso cui si può proporre ricorso contro la cartella;
  • il riferimento preciso all’eventuale precedente atto di accertamento o, in mancanza, la motivazione del richiesto pagamento.

La cartella contiene l’intimazione a pagare

 
Pubblicato : 11 Ottobre 2023 17:00