forum

Quando vi è imperiz...
 
Notifiche
Cancella tutti

Quando vi è imperizia?

1 Post
1 Utenti
0 Reactions
75 Visualizzazioni
(@mariano-acquaviva)
Post: 2324
Illustrious Member Registered
Topic starter
 

Qual è la differenza tra colpa e dolo? Cosa sono negligenza, imprudenza e imperizia? Come funziona l’impreparazione nel caso di responsabilità penale?

La legge dice che chi sbaglia deve pagare, anche quando il danno è stato commesso senza volerlo. Si pensi a un sorpasso azzardato che termina con uno scontro frontale, al vaso che cade dal davanzale della finestra colpendo un passante oppure al deposito tardivo di un atto da parte dell’avvocato. Insomma: ognuno deve assumersi le proprie responsabilità, anche quando si è in buona fede. In questo contesto si inserisce il discorso riguardante l’imperizia.

Come meglio diremo nel prosieguo, l’imperizia, insieme alla negligenza e all’imprudenza, contribuisce a formare la nozione di “colpa”, almeno dal punto di vista giuridico. La colpa si contrappone al dolo, che corrisponde alla malafede di chi agisce. Ad esempio, chi, trovandosi sul tetto di casa propria, lascia cadere per sbaglio un oggetto ferendo una persona che si trovava sotto, risponderà della sua condotta a titolo di colpa; al contrario, chi commette la stessa condotta di proposito, cioè con l’intenzione di fare del male, sarà responsabile a titolo di dolo.

Questa differenza, poco rilevante sotto il profilo civilistico, è invece determinante quando si parla di responsabilità penale. Ma procediamo per gradi. Se l’argomento t’interessa, prosegui nella lettura: vedremo insieme quando v’è imperizia.

Quando c’è colpa?

Come anticipato, l’imperizia rientra nella più ampia nozione di “colpa”. Per colpa si intende la condotta inappropriata che ha causato un illecito, civile o penale.

Nello specifico, una condotta è colposa quando è imprudente, negligente o imperita. Approfondiamo meglio questi aspetti.

Cosa sono imprudenza, negligenza e imperizia?

Imprudenza, negligenza e imperizia sono gli aspetti che caratterizzano la colpa. Per la precisione:

  • c’è imprudenza quando si compie un’azione che non si sarebbe dovuto compiere. È il caso del sorpasso azzardato, ad esempio;
  • c’è negligenza quando non si compie qualcosa che, invece, si sarebbe dovuto fare. Si pensi a chi dimentica di dare da mangiare a un neonato;
  • c’è imperizia quando si commette l’illecito per mancanza di adeguata preparazione. Si pensi al medico novello che tenta una complicata operazione chirurgica.

Quando c’è imperizia?

È dunque chiaro che c’è imperizia quando l’illecito è conseguenza dell’impreparazione, dell’inesperienza o delle scarse capacità tecniche del soggetto che agisce.

È il caso emblematico del giovane avvocato che si imbarca in un procedimento al di sopra delle sue possibilità o, come detto nel precedente paragrafo, del chirurgo che esegue un intervento in un settore che non è di sua competenza.

Che cos’è il dolo?

La colpa non presuppone la volontarietà dell’illecito, il quale si realizza, come detto, per imprudenza, negligenza o imperizia.

Il dolo, invece, è lo stato d’animo di chi agisce con la precisa intenzione di commette il fatto illecito. Il dolo rappresenta quindi la malafede del responsabile. Un esempio renderà tutto molto più chiaro.

Chi azzarda un sorpasso provocando un incidente mortale risponderà del proprio reato a titolo colposo (si parla infatti di omicidio colposo), in quanto ha causato l’illecito non intenzionalmente ma violando le regole stabilite dal Codice della strada e quelle dettate dalla normale prudenza.

Al contrario, chi decide liberamente di investire un pedone commetterà un reato doloso (omicidio doloso, nella fattispecie) in quanto compiuto deliberatamente, cioè con la precisa intenzione di agire illegalmente.

Insomma: colpa e dolo sono accomunati dall’illecito, solo che la colpa presuppone la sua involontaria commissione, al contrario del dolo.

Imperizia: responsabilità civile e penale

L’imperizia rileva in modo particolare in tema di responsabilità penale. In ambito civile, infatti, l’elemento soggettivo è irrilevante.

Tanto è confermato dalla legge [1], secondo cui qualunque fatto, doloso o colposo, che provoca ad altri un danno ingiusto, obbliga colui che l’ha commesso a risarcire il danno. Insomma: sotto il profilo civilistico, il danno va sempre risarcito, a prescindere dal fatto che ci sia stata colpa o dolo.

Le cose sono molto diverse in ambito penale. In questo campo, chi commette un illecito per imperizia potrà risponderne solamente se la legge prevede espressamente che quel tipo di fatto costituisce un reato colposo.

Vige infatti la regola che i crimini siano sempre dolosi; solamente quando la legge lo prevede espressamente si può rispondere di un reato a titolo di colpa.

Ad esempio, il furto è solo doloso: nessuno può essere processato per aver rubato una cosa per sbaglio. Lo stesso dicasi per il danneggiamento, la rapina, lo spaccio, ecc.

Al contrario, esistono reati che sono puniti anche a titolo di colpa: è il caso dell’omicidio, delle lesioni, ecc.

Insomma: l’imperizia che causa un danno obbliga sempre al risarcimento; le conseguenze penali, invece, ci sono solamente se la legge prevede espressamente che quella condotta vada punita anche se colposa.

Ad esempio, chi fa sbadatamente cadere un attrezzo da carpentiere (martello, ecc.) mentre si trova sul tetto per riparare le tegole, risponderà di lesioni colpose se ferirà il passante che si trovava lì per caso.

L’imperizia nella responsabilità medica

L’imperizia assume un ruolo di particolare importanza nella responsabilità medica. La legge, infatti, dice che se l’evento si verifica a causa di imperizia, la punibilità è esclusa quando sono rispettate le raccomandazioni previste dalle linee guida ovvero, in mancanza di queste, le buone pratiche clinico-assistenziali [2].

In pratica, secondo la legge, chi esercita una professione sanitaria risponde penalmente dei danni arrecati; tuttavia, quando il danno è derivato dall’impreparazione o dall’incompetenza del professionista, la responsabilità penale scatta soltanto quando non sono state rispettate le linee guida o le buone pratiche mediche.

Linee guida e buone pratiche: cosa sono?

Come visto, il medico non risponde penalmente del danno che ha prodotto se, nonostante l’imperizia, ha seguito le linee guida o le buone pratiche. Occorre fare chiarezza su questo specifico punto.

Le linee guida possono essere definite come quelle raccomandazioni di comportamento clinico, elaborate al fine di aiutare medici e pazienti a decidere le modalità assistenziali più appropriate in specifiche situazioni.

Le linee guida sono frutto dell’elaborazione scientifica dell’intera comunità medica e, pertanto, se il sanitario si attiene ad esse non potrà rispondere penalmente nel caso di lesioni o morte del paziente, a meno che non scelga delle linee guida del tutto inappropriate al caso concreto.

Le buone pratiche accreditate dalla comunità scientifica, invece, sono identificabili in interventi, strategie e approcci finalizzati a prevenire o moderare le conseguenze inattese delle prestazioni sanitarie o a migliorare il livello di sicurezza delle stesse. Secondo la legge, le buone pratiche rilevano solamente in assenza di linee guida specifiche.

A differenza delle linee guida, che sono indicazioni provenienti dalla comunità medico/scientifica nazionale e internazionale, le buone pratiche si rifanno maggiormente ad un concetto di buona prassi, cioè di condotte che normalmente i medici assumono in presenza di determinate circostanze.

E così, agisce secondo buone pratiche il medico che, al cospetto di un paziente che lamenta forti dolori al petto e al braccio, prescrive immediatamente un elettrocardiogramma e le analisi del sangue che servono ad identificare la presenza di un infarto in atto.

Se il medico imperito causa delle lesioni o perfino il decesso del paziente ma si è attenuto alle linee guida oppure alle buone pratiche, andrà esente da responsabilità penale.

The post Quando vi è imperizia? first appeared on La Legge per tutti.

 
Pubblicato : 19 Febbraio 2023 19:30