Quando un sacerdote viene scomunicato?
Chi è e cosa fa un prete? In cosa consiste la scomunica? Quali sono le conseguenze per il sacerdote scomunicato dall’autorità ecclesiastica?
Sembra roba d’altri tempi, ma in realtà la scomunica esiste ancora. Si tratta della massima “sanzione” conosciuta in ambito cattolico. Ad esempio, molti ricorderanno come Papa Francesco abbia scomunicato tutti coloro che fanno parte del mondo della criminalità organizzata. In realtà, si può incorrere in questa grave pena anche per condotte meno “eclatanti”. Con questo articolo ci soffermeremo su un particolare aspetto: vedremo quando un sacerdote viene scomunicato.
La scomunica, infatti, non è riservata solamente ai laici, cioè a coloro che non appartengono al clero, bensì a quanti, in senso ampio, fanno parte della comunità cattolica. Pertanto, anche un prete potrebbe incorrere in questa gravissima sanzione. In quali casi? Quando un sacerdote viene scomunicato? Se l’argomento t’interessa, prenditi cinque minuti di tempo per proseguire nella lettura.
Sacerdote: chi è?
Il sacerdote (o prete) è il ministro di culto cattolico. Si tratta di una persona che svolge un ruolo importantissimo, in quanto è colui che può impartire i sacramenti e celebrare la messa. Quando è assegnatario di una parrocchia, il sacerdote prende il nome di parroco.
Il sacerdote ha una funzione non solo religiosa ma anche civile: basti pensare alla celebrazione del matrimonio che, se trascritto in Comune, ha validità giuridica a tutti gli effetti, facendo sì che il sacerdote si sostituisca in tutto e per tutto all’ufficiale dello stato civile.
Ma non solo: la legge prevede altri specifici effetti ricollegabili alla qualità di sacerdote. È il caso, ad esempio, della norma che consente al prete di non testimoniare con riferimento a ciò che gli è stato detto durante la confessione.
Come ricordato nell’articolo Il prete è tenuto al segreto professionale?, i ministri di confessioni religiose non possono essere obbligati a deporre, come testimoni, su quanto hanno conosciuto nell’ambito del proprio ministero a meno che non vi sia l’obbligo di riferirne alle autorità.
Cos’è la scomunica?
Come anticipato, la scomunica è la massima “sanzione” prevista dalla religione cattolica ma anche da altre confessioni, come ad esempio le Chiese evangeliche e ortodosse.
La scomunica è una vera e propria pena (tecnicamente, si parla di “censura ecclesiastica”), le cui conseguenze sono gravissime per il destinatario: la scomunica comporta infatti l’esclusione da ogni sacramento.
Per la precisione, la scomunica comporta l’esclusione dalla comunità cattolica, un po’ come se si perdesse il battesimo.
Non si tratta però di una sanzione irreversibile: lo scomunicato può essere “riabilitato” con una speciale assoluzione.
Come funziona la scomunica?
La scomunica viene comminata dall’autorità ecclesiastica, a seguito di un processo canonico. Ci sono però casi in cui si incorre in scomunica automaticamente, dopo aver commesso un fatto ritenuto gravissimo.
Ad esempio, si incorre inevitabilmente nella scomunica nel caso di profanazione delle ostie consacrate o di loro utilizzo sacrilego, di eresia, di scisma, ecc.
In base al tipo della scomunica, si può ottenere l’assoluzione (e, quindi, il perdono) rivolgendosi a un semplice sacerdote oppure, nei casi più gravi, direttamente alla Santa Sede.
Un sacerdote può essere scomunicato?
Tutti i battezzati possono essere scomunicati e, pertanto, essere esclusi dalla comunità dei fedeli. Ciò significa che anche un sacerdote può essere scomunicato, per i motivi che giustificano la scomunica di qualsiasi altra persona e per altri che, invece, solamente un prete può commettere. Vediamo quali sono.
Sacerdote: quando viene scomunicato?
Come appena detto, il sacerdote viene scomunicato non solo se commette uno dei “peccati” previsti dal codice canonico per ogni battezzato, ma anche per altri che sono “riservati” a questa particolare categoria.
Nello specifico, viene scomunicato, tra le altre ipotesi:
- il sacerdote che assolve il proprio complice nel peccato contro il sesto comandamento (non commettere atti impuri);
- il vescovo che consacra un altro vescovo senza mandato pontificio e lo stesso vescovo appena consacrato;
- il sacerdote che viola il sacramento della confessione, cioè che rende pubblica l’identità di un fedele e i suoi peccati;
- il prete responsabile di apostasia, eresia o scisma, oppure che fa parte di logge massoniche.
Sacerdote scomunicato: quali conseguenze?
Per il sacerdote la scomunica comporta non solo l’impossibilità di ricevere i sacramenti, ma anche di amministrarli. Ciò significa che il prete scomunicato non potrà celebrare messa, confessare, dare la Comunione, ecc.
Per la precisione, il sacerdote scomunicato è soggetto a un triplice divieto, e cioè di:
- prendere parte attiva come ministro alla celebrazione della messa;
- celebrare e ricevere i sacramenti;
- esercitare qualsiasi ufficio, ministero o incarico ecclesiastico.
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