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Quando un minore è in stato di abbandono?

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(@angelo-greco)
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Prima dell’adozione, un giudice deve dichiarare che il minore è stato abbandonato: ma come funziona questo processo e quali sono i suoi presupposti?  

Cosa significa che un minore è in “stato di abbandono”? Quali sono i presupposti per togliere un figlio ai suoi genitori? Come si determina l’adottabilità? Prima di poter affidare un bambino a una famiglia adottiva è necessario che questi non abbia altri parenti in grado di prendersi cura di lui. Ma tale valutazione può farla solo un giudice al termine di un apposito giudizio. Vediamo allora quando un minore è in stato di abbandono, quali sono i presupposti per l’adozione e come funziona tale procedura.

Cos’è lo stato di abbandono?

La dichiarazione dello “stato di abbandono” di un minore è un presupposto necessario per poter avviare la procedura di adozione nei suoi confronti.

Il diritto fondamentale del figlio di vivere con i suoi genitori ed essere allevato nell’ambito della propria famiglia può essere limitato solo quando vi è un radicale stato di abbandono.

Difatti, prima di dichiarare lo stato di adottabilità del minore, il giudice deve valutare se le difficoltà della famiglia di origine siano permanenti [1] o risulti impossibile prevedere il recupero delle capacità genitoriali entro tempi compatibili con la necessità del minore di vivere in uno stabile contesto familiare.

Il giudice è inoltre tenuto a verificare se i nonni sono in grado di prendersi cura del nipote.

Quando un minore è considerato “in stato di abbandono”?

Un minore è in stato di abbandono se:

  • anche se riconosciuto dalla madre e/o dal padre, non ha supporto morale e materiale dai genitori o parenti fino al 4º grado, a meno che ciò non sia causato da un evento imprevisto e soprattutto temporaneo. Può anche trattarsi di minori tolti dalla custodia delle famiglie naturali e affidati a strutture preposte (istituti o case famiglia) o assegnati in affidamento familiare;
  • non è stato riconosciuto da nessuno dei genitori alla nascita.

Devono peraltro risultare impraticabili le altre misure, anche di carattere assistenziale, volte a favorire il ricongiungimento del minore con la famiglia biologica,

L’adozione è l’unico rimedio possibile?

L’adozione è vista come una misura eccezionale. Prima di considerare l’adozione, le autorità tentano altre soluzioni per favorire il ricongiungimento con la famiglia biologica, come l’affidamento familiare temporaneo. L’obiettivo principale è sempre il benessere del minore.

Quando è giustificato un intervento di adozione?

L’adozione diventa necessaria quando:

  • i genitori non riescono a fornire cure essenziali per lo sviluppo del minore;
  • l’inadeguatezza dei genitori è tale da danneggiare lo sviluppo psico-fisico del minore;
  • anche in presenza di affetto, il comportamento del genitore è pericoloso per il minore;
  • i parenti fino al 4º grado non hanno rapporti significativi col minore e non c’è possibilità di un recupero dei rapporti senza traumi.

Come inizia il procedimento per la dichiarazione di adottabilità?

Chiunque può segnalare situazioni di abbandono al Procuratore della repubblica presso il tribunale per i minorenni. Questo avvia una serie di verifiche. Il tribunale può, se necessario, prendere provvedimenti urgenti nell’interesse del minore e deve ascoltare il minore se ha almeno 12 anni. In alcuni casi, può essere richiesto un esame tecnico (CTU) per valutare lo stato di abbandono.

Se il minore ha meno di 12 anni il giudice può ascoltarlo solo se lo ritiene capace di discernimento.

 
Pubblicato : 3 Ottobre 2023 09:30