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Quando non c’è obbligo di dichiarazione di successione?

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(@paolo-remer)
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Chi non è tenuto a presentare la dichiarazione di successione all’Agenzia delle Entrate, in quali casi e per quali beni ricevuti in eredità.

Quando muore un familiare bisogna porre in essere una serie di adempimenti, che riguardano anche l’aspetto fiscale. Tra questi spicca la dichiarazione di successione, che serve per calcolare le eventuali imposte dovute sui beni ereditati. Ma nella maggior parte dei casi i prossimi congiunti sono esenti dall’imposta di successione: ad esempio tra genitori e figli, o altri discendenti diretti, come i nipoti, c’è una franchigia esentasse di un milione di euro, che oltretutto si calcola a testa, cioè per la frazione spettante ad ogni erede. E allora molti si domandano: quando non c’è obbligo di dichiarazione di successione? Vediamo.

Chi deve presentare la dichiarazione di successione?

Chi eredita beni deve presentare all’Agenzia delle Entrate la dichiarazione di successione, e deve farlo entro 12 mesi dalla data di apertura della successione, che normalmente coincide con la data morte del de cuius (se questo termine non viene rispettato ci sono delle pesanti sanzioni per la mancata, o tardiva, presentazione).

La dichiarazione di successione è sempre obbligatoria se l’eredità comprende beni immobili, anche quando eredi sono il coniuge ed i parenti in linea retta (che altrimenti sarebbero esenti dalla presentazione, se il valore dei beni compresi nell’attivo ereditario non supera i 100mila euro, come vedremo meglio nel paragrafo successivo).

Dichiarazione di successione: non solo gli eredi devono farla

Ma l’obbligo di presentare la dichiarazione di successione riguarda non soltanto gli eredi – intendendo per tali coloro che hanno accettato l’eredità, in maniera espressa o tacita, cioè entrando in possesso dei beni ereditari e disponendo di essi – ma anche:

  •  i chiamati all’eredità ossia coloro che ancora non hanno accettato l’eredità, ma potrebbero riceverla, in tutto o in una sua parte, quindi sono considerati “eredi potenziali”;
  • i legatari, cioè i soggetti che, per testamento, hanno acquisito alcuni specifici beni o diritti del defunto;
  • i rappresentanti legali degli eredi o dei legatari (si pensi al genitore di un figlio minorenne);
  • coloro che sono stati immessi dal tribunale nel possesso temporaneo dei beni di una persona assente o scomparsa;
  • gli amministratori dell’eredità, che sono previsti in situazioni particolari, come quello dell’erede designato nel testamento al verificarsi di una determinata condizione;
  • i curatori dell’eredità giacente, che vengono nominati dal tribunale se alcuni chiamati all’eredità non hanno ancora accettato e sono ancora in tempo per farlo;
  • gli esecutori testamentari, ai quali il defunto aveva affidato il compito di curare l’esecuzione delle sue ultime volontà;
  • i trustee, ossia gli amministratori del trust, un patrimonio separato in cui sono stati trasferiti i beni del disponente.

È importante notare che, se vi sono più soggetti tenuti alla presentazione della dichiarazione di successione, l’obbligo è adempiuto quando vi provvede uno qualsiasi di essi.

Dichiarazione di successione: quando non è obbligatorio presentarla?

Per legge [1] la presentazione della dichiarazione di successione non è obbligatoria se l’eredità viene devoluta al coniuge ed ai parenti in linea retta del defunto, in linea ascendente o discendente (quindi ai genitori o ai figli, o anche ai nonni, nipoti, bisnonni e bisnipoti) e l’attivo ereditario non supera il valore di 100.000 euro e non comprende beni immobili o diritti reali immobiliari (ad esempio, l’usufrutto, l’uso o l’abitazione di una casa).

Per essere esenti dall’obbligo di presentazione della dichiarazione di successione, le suddette condizioni devono coesistere: in altre parole, basta che non sussista una sola di esse e allora si è tenuti alla presentazione. Ad esempio:

  • un uomo celibe e senza figli muore lasciando eredi i propri fratelli: costoro dovranno presentare la dichiarazione di successione anche se l’attivo ereditario è inferiore a 100mila euro e non comprende beni immobili;
  • un padre muore lasciando alla moglie e ai suoi due figli un valore mobiliare (depositi in banca e titoli) di 250mila euro: la cifra supera i 100.000 euro quindi, anche se si tratta di eredità devoluta ai prossimi congiunti, c’è obbligo di presentazione della dichiarazione di successione;
  • una madre vedova muore lasciando all’unico figlio la casa di sua proprietà: è un bene immobile, quindi la dichiarazione di successione va presentata.

Chi rinuncia all’eredità deve fare la dichiarazione di successione?

Un altro importante caso in cui la dichiarazione di successione può non presentata è quello della rinuncia all’eredità, se essa avviene prima del decorso dei 12 mesi dalla data dell’apertura della successione (momento che, normalmente, coincide con la morte del de cuius). Anche i legatari sono esonerati dall’obbligo di dichiarazione di successione se rifiutano il legato entro lo stesso termine di 12 mesi.

In tali casi occorre informare l’Agenzia delle Entrate dell’avvenuta rinuncia, inviando all’Ufficio una copia autentica dell’atto notarile o ricevuto dal cancelliere del tribunale del luogo in cui si era aperta la successione. Per maggiori dettagli leggi l’articolo “Chi rinuncia all’eredità deve pagare la successione?“.

 
Pubblicato : 28 Maggio 2023 07:15