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Quando ha effetto una sentenza?

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(@angelo-greco)
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Scopri quando una sentenza diventa esecutiva e produce effetti giuridici. Analizziamo il deposito, la pubblicazione e il passaggio in giudicato, con esempi pratici e riferimenti normativi.

Al termine di un processo civile o penale, il giudice emette una sentenza che decide la controversia. Non si deve pensare alla sentenza come a una dichiarazione pronunciata in udienza, come avviene nei film. Essa è piuttosto un atto scritto che descrive l’andamento del processo, sintetizza le difese delle parti e poi indica quale di queste si deve ritenere conforme al diritto. Detto in parole più povere, la stessa stabilisce, in modo motivato, chi ha ragione e chi ha torto al termine del giudizio. Ma quando ha effetto una sentenza? A partire da quale momento diventa effettiva, produce effetti giuridici e quindi è obbligatorio rispettarla? In quest’articolo approfondiamo le diverse fasi che determinano l’efficacia di una sentenza, chiarendo la differenza tra deposito, pubblicazione e passaggio in giudicato.

Cos’è il deposito della sentenza?

Il deposito è il momento in cui il giudice redige e firma la sentenza, depositandola in cancelleria. La data di deposito è importante, perché da essa decorrono una serie di effetti come il calcolo degli interessi sull’eventuale somma da corrispondere. Inoltre, se la sentenza non viene notificata alla controparte, è sempre dal deposito che decorrono i termini per l’impugnazione.

La sentenza depositata è già provvisoriamente esecutiva: essa cioè diventa vincolante e obbligatoria, anche se pendono ancora i termini per l’appello o il ricorso per Cassazione. Tale previsione è stata disposta per evitare che l’impugnazione si trasformi in un mezzo per posticipare l’adempimento spontaneo della pronuncia.

In ogni caso, alla prima udienza del giudizio di appello, si può chiedere la sospensione dell’esecutività della sentenza in attesa della pronuncia del giudice di secondo grado. In questo modo, non si è più obbligati ad eseguire la condanna del giudice.

Dunque, nel momento in cui la sentenza viene depositata in cancelleria, le parti ne devono immediatamente rispettare il contenuto.

Come si fa a stabilire se una sentenza è stata depositata?

Non appena la sentenza viene depositata, la cancelleria la comunica via PEC agli avvocati difensori che la riceveranno sulla rispettiva casella di posta elettronica ed avranno il dovere giuridico e deontologico di avvisare immediatamente il proprio cliente.

La parte contumace – ossia che non si è costituita in giudizio – non viene avvisata dalla cancelleria non avendo un avvocato che l’ha assistita, ma potrà sempre accedere a quest’ultima per prendere visione degli atti del processo, delegando un proprio difensore.

Tuttavia, spesso succede che la sentenza venga anche notificata dallo stesso avversario che ha vinto il giudizio: è suo interesse farlo poiché solo così può procedere, in assenza di adempimento spontaneo, all’esecuzione forzata.

La stessa controparte notifica la sentenza all’avvocato dell’avversario perché, da tale momento, decorrono 30 giorni per presentare appello o 60 giorni per fare ricorso in Cassazione.

Cos’è la pubblicazione della sentenza?

La pubblicazione è il momento in cui la sentenza viene resa pubblica. Tale fase coincide esattamente con il suo deposito in cancelleria. Nonostante il termine utilizzato dalla legge, le sentenze non vengono pubblicate in giornali o quotidiani, ma solo su registri riservati dei Tribunali che le hanno emesse.

La sentenza può essere utilizzata per altri procedimenti?

Dal giorno della sua pubblicazione la sentenza – che è atto pubblico – può essere utilizzata anche in altri processi come mezzo di prova dei fatti accertati dal giudice che l’ha emessa.

Quali sono gli effetti della pubblicazione?

La sentenza pubblicata diventa esecutiva, ossia può essere messa in atto coattivamente con l’esecuzione forzata a mezzo dell’ufficiale giudiziario. Ad esempio, una sentenza che condanna al pagamento di una somma può essere attuata, in assenza di adempimento spontaneo, con il pignoramento.

Quando una sentenza è considerata definitiva?

Una sentenza è considerata definitiva quando non sono più ammessi ulteriori mezzi di impugnazione (appello o ricorso per Cassazione). Ciò succede in due casi:

  • quando i termini per le relative impugnazioni sono scaduti;
  • quando le impugnazioni sono state tutte esperite e non c’è altro mezzo per contestare la sentenza.

Questo concetto viene espresso tecnicamente con una specifica dizione: si dice che la sentenza passa in giudicato e quindi non può più essere messa in discussione. Lo stesso fatto non può ormai essere oggetto di un ulteriore accertamento giudiziale, in quanto su di esso è stato già posto il giudizio (appunto “giudicato”) del giudice.

Dunque, nel momento in cui la sentenza di primo grado viene pubblicata, non è definitiva ma è immediatamente esecutiva (ossia è obbligatoria). Per diventare definitiva è necessario che si verifichi una di queste due ipotesi:

  • se la sentenza viene notificata dalla parte vincitrice all’avvocato di controparte, devono decorrere, dal ricevimento, 30 giorni;
  • se la sentenza invece non viene notificata e resta solo depositata in cancelleria, da tale momento devono decorrere 6 mesi (più l’eventuale mese di sospensione feriale coincidente con agosto).

Dunque, il passaggio in giudicato si verifica quando la sentenza non è più impugnabile.

L’appello sospende l’efficacia di una sentenza?

Solitamente, la presentazione di un appello sospende l’efficacia di una sentenza fino all’esito dell’appello stesso ma per questo ci vuole un’apposita richiesta alla Corte e il relativo accoglimento. Tuttavia, ci sono eccezioni in cui la legge permette l’esecuzione della sentenza nonostante l’appello, soprattutto in casi in cui vi è il rischio che il ritardo nell’esecuzione possa causare danni irreparabili. In alcuni sistemi giuridici, è possibile richiedere misure cautelari per sospendere temporaneamente l’esecuzione di una sentenza durante il processo di appello.

FAQ

Quando una sentenza diventa esecutiva?

Una sentenza diventa esecutiva dopo la sua pubblicazione.

Quando una sentenza diventa obbligatoria e vincolante?

La sentenza vincola le parti a partire dal suo deposito in cancelleria ossia dalla pubblicazione, a prescindere dal fatto che l’avvocato difensore abbia comunicato l’esito del processo al suo cliente.

Cosa significa che una sentenza è passata in giudicato?

Una sentenza passata in giudicato è una sentenza irrevocabile, che non può più essere impugnata.

Quali sono gli effetti del passaggio in giudicato?

La sentenza passata in giudicato è irrevocabile e produce effetti vincolanti per tutte le parti del processo.

Cosa significa sentenza esecutiva?

Una sentenza si dice esecutiva quando può essere messa in atto attraverso l’azione degli ufficiali giudiziari, anche se non è ancora definitiva e può essere soggetta a impugnazione. Come anticipato, la sentenza di primo grado è provvisoriamente esecutiva anche se pendono i termini per l’appello. Lo stesso vale per la sentenza di appello se pendono i termini per il ricorso in Cassazione.

Cosa accade dopo la pubblicazione della sentenza?

Dopo la pubblicazione della sentenza, le parti vengono informate del verdetto e degli obblighi o dei diritti che ne derivano dai rispettivi avvocati o dalla notifica della sentenza da parte dell’avvocato di controparte. In questa fase, possono decidere se accettare la decisione o se impugnarla attraverso i mezzi legali disponibili, come l’appello.

 
Pubblicato : 18 Marzo 2024 11:30