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Quando è reato avere rapporti con minorenni?

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(@angelo-greco)
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Qual è l’età del consenso: tutti i casi. Quando fare sesso con una persona minorenne consenziente è reato e quando non lo è.

Solitamente si crede che avere rapporti sessuali con minorenni sia reato, ma così non è. Per la legge italiana, la cosiddetta “età del consenso” si raggiunge a 14 anni. Con questo termine si intende l’età a partire dalla quale si può scegliere liberamente di consumare un rapporto con un’altra persona senza che quest’ultima commetta reato e possa essere incriminata. Esistono tuttavia numerose eccezioni a tale regola che è bene conoscere. Vediamo dunque quando è reato avere rapporti con minorenni, quali sono le pene previste dal codice penale, cosa prevede la legge sia nel caso di minore consenziente che coartato psicologicamente. Analizzeremo anche il caso del soggetto adulto che chieda al minore l’invio di fotografie hard.

Ad occuparsi di questo argomento è l’articolo 609-quater del codice penale rubricato appunto “atti sessuali con minorenne”. Ma procediamo con ordine.

In cosa consiste il reato di atti sessuali con minorenni?

Il reato di «atti sessuali con minorenne» è definito dall’art. 609-quater del codice penale. Tale norma stabilisce che è reato avere rapporti sessuali con un minore di 14 anni.

Dunque, l’età del consenso è fissata in 14 anni. Tuttavia tale età sale a 16 anni quando il colpevole sia l’ascendente, il genitore anche adottivo, il tutore, ovvero altra persona cui, per ragioni di cura, di educazione, di istruzione, di vigilanza o di custodia, il minore è affidato o che abbia, con quest’ultimo, una relazione di convivenza.

Eccezionalmente chi ha 17 anni può avere un rapporto con una persona di 13, ma non più piccola.

Quando è reato avere rapporti con una minorenne

Alla luce della norma appena illustrata possiamo così sintetizzare i casi in cui è reato consumare un rapporto sessuale con un minorenne:

  1. quando il minore non ha compiuto ancora 14 anni;
  2. quando il minore ha 13 anni solo se l’altra persona ha almeno 18 anni. Se ne ha di meno, invece, non c’è reato. Dunque, chi ha 17 anni può avere un rapporto con una tredicenne ma non con una persona più piccola;
  3. quando il minore non ha compiuto ancora 16 anni se l’altra parte è il suo insegnante, il tutore, il genitore anche adottivo o comunque chi, per ragioni di cura, educazione, istruzione o custodia, deve vigilare sul minore.

Il reato sussiste anche se il minore è consenziente. Difatti la legge ritiene che la sua età non gli consenta di prestare un valido consenso. Dunque, chi consuma il rapporto non può ritenersi esente da responsabilità solo perché è stato il minore a chiedere il rapporto.

Quando non è reato avere rapporti con una minorenne

Capovolgendo le ipotesi appena enunciate possiamo quindi dire che non è reato avere un rapporto con un minore quando:

  1. il minore ha 14 anni, sempre che non sia coartato nella volontà (nel qual caso scatterebbe il reato di violenza sessuale);
  2. il minore ha 16 anni se il maggiorenne è l’insegnante, il tutore, il genitore adottivo o altra persona che ne ha la cura e l’affidamento;
  3. il minore ha 13 anni, sempre che l’altra persona non ha più di 17 anni;
  4. il minore ha tra i 16 e i 18 anni: in tal caso il reato sussiste solo se l’adulto abusa dei poteri della sua posizione, come potrebbe fare un istruttore di nuoto nei confronti di un suo allievo in un contesto specifico, ad esempio gli spogliatoi.

Cosa si considera rapporto sessuale con minore?

Sbaglia chi crede che il reato di atti sessuali con minore sia solo quello relativo al rapporto carnale. Vi rientrano anche i cosiddetti “preliminari” e qualsiasi contatto con le zone erogene: toccamenti, palpeggiamenti, sfregamenti sulle parti intime. Non importa se l’agente ottiene o meno soddisfazione erotica: ciò che conta è l’invasione della sfera sessuale del soggetto passivo.

Secondo la Cassazione, non è necessaria neanche la corporalità dell’atto, rispondendo di tale reato anche chi chiede l’invio di foto hard.

Che succede in caso di sesso tra minorenni?

La legge fissa in 14 anni l’età a partire dalla quale si è responsabile per i reati. Tuttavia, nel caso di atti sessuali tra minori, non si commette mai reato se:

  • entrambe le parti hanno 14 anni;
  • se la parte più piccola ha 13 anni e quella più grande non più di 17. In particolare non ci deve essere una differenza di età superiore a 4 anni (ad esempio, un ragazzo di 17 anni e 6 mesi può fare sesso con una ragazza di 13 anni e 9 mesi, non invece con una ragazza di 13 anni e 3 mesi).

Com’è punito il reato di rapporti sessuali con minorenne?

Si tratta di un crimine ritenuto molto grave, sia a livello legale che sociale, in quanto infrange l’intimità del minore, mettendo a rischio il suo corretto sviluppo psicofisico. Tant’è vero che il codice penale punisce tale condotta con la stessa pena prevista per il reato di violenza sessuale: ossia con reclusione che va da 6 a 12 anni.

Se il minore ha meno di 10 anni, la pena raddoppia, arrivando fino a 24 anni di reclusione.

Che succede se il minore ci ripensa?

Abbiamo detto che se il minore ha almeno 14 anni e presta il proprio consenso in modo libero, non si configura il reato. Tuttavia tale consenso deve permanere per tutta la durata dell’atto. Pertanto se il minore ci ripensa a rapporto in corso e l’altro soggetto prosegue contro il suo consenso, scatta il reato di violenza sessuale.

Come anticipato, se il minore ha meno di 14 anni, il consenso non ha rilevanza: l’atto sarà sempre considerato reato.

Che succede se si ignora l’età del minorenne?

L’adulto ha l’onere di verificare attentamente l’età della persona con cui si rapporta.

Ignorare l’età del minore non esonera dal reato, a meno che non si tratti di un’ignoranza inevitabile, determinata da inganni della vittima (si pensi al minore che falsifichi la carta d’identità, che si faccia trovare all’uscita dell’università, ecc.).

Non basta affidarsi alle sole parole del minore o a impressioni superficiali (ad esempio l’aspetto estetico, il trucco, il comportamento smaliziato in pubblico). Non rileva come giustificazione neanche il fatto che il minore abbia avuto, in passato, altri rapporti con adulti e non sia più vergine.

Spetta all’adulto la dimostrazione di aver adottato tutte le misure necessarie a verificare l’effettiva età del minore. Dinanzi a una prova così difficile, la condanna è pressoché scontata.

Sono sufficienti le dichiarazioni della vittima per la condanna penale?

Le dichiarazioni della vittima hanno un peso significativo in giudizio, ma è sempre necessaria un’analisi approfondita per valutare la loro credibilità e attendibilità.

Che succede se il minorenne ha bevuto?

Se il minore ha bevuto ed era ubriaco, si configura sempre il reato di violenza sessuale, anche se aveva 14 anni. Difatti una persona ubriaca è considerata sempre incapace di intendere e volere. Chiaramente il reato sarà punito solo se i genitori del minore sporgono la querela.

Chi deve sporgere la querela per gli atti sessuali con minore?

Per il reato di atti sessuali con minore, il potere di sporgere la querela spetta ai genitori della vittima. Il minore non ha ancora la capacità di agire. Ma se i suoi genitori non agiscono questi può rivolgersi a un’autorità (anche alla scuola) affinché presenti una comunicazione al giudice il quale nominerà un tutore per la proposizione della querela.

Quanto tempo c’è per sporgere la querela per atti sessuali con minore?

I genitori del minore hanno 12 mesi di tempo per sporgere la querela. Il termine inizia a decorrere da quando questi hanno avuto notizia del fatto.

 
Pubblicato : 17 Ottobre 2023 15:00