Termine di prescrizione del finanziamento: quando scade il debito con la banca. 

Anche i mutui cadono in prescrizione ossia – come comunemente si dice – “decadono” e non sono più dovuti. Ciò a condizione che la banca o la finanziaria non si facciano vive per un bel po’ di tempo: non inviino cioè al debitore richieste di pagamento con raccomandate a/r o Pec. 

Stabilire quanto tempo ci vuole prima che la prescrizione si compia equivale dunque a sapere quando decade un mutuo non pagato.

La questione ha spesso interessato la giurisprudenza. I dubbi si sono posti non tanto in merito al termine di prescrizione del contratto di mutuo quanto piuttosto al momento in cui inizia a decorrere tale termine. 

Proprio di recente la Cassazione [1] ha risposto alla seguente domanda: da quando decorre la prescrizione delle rate del mutuo? Cerchiamo di fare il punto della situazione.

Cos’è la prescrizione del mutuo

Tutti i debiti hanno una data di scadenza. Detto in termini giuridici, il credito cade in prescrizione e non può più essere esercitato. Significa che se anche il debitore non paga – o, pur avendo pagato, non riesce a dimostrarlo per aver perso le ricevute o le quietanze – il creditore non può più agire contro di lui. Questo vale anche per il mutuo. Anche il mutuo quindi decade ossia va in prescrizione. 

Si tenga conto che è più corretto parlare di prescrizione del mutuo e non già di prescrizione delle rate del mutuo. Difatti la rateizzazione del finanziamento non trasforma un contratto, che nasce unitario, in tante obbligazioni di più breve importo. Perciò non si hanno tante prescrizioni per quante sono le rate (ognuna con una propria data di scadenza), ma un unico termine di prescrizione, che non decorre dalla scadenza delle singole rate, ma dalla scadenza dell’ultima per come vedremo più in avanti.

Dopo quanto tempo decade un mutuo o un finanziamento?

Il mutuo è ciò che comunemente viene chiamato “prestito di denaro” o anche “finanziamento”. 

Il mutuo erogato da una banca o da una finanziaria non è dissimile, nella disciplina della prescrizione, da un mutuo erogato da un soggetto privato (contratto peraltro del tutto lecito).

La prescrizione del mutuo è di 10 anni. È questo il termine previsto dalla legge, in generale, per qualsiasi tipo di debito derivante da un contratto (sono previste alcune eccezioni che, tuttavia, in questa sede non rilevano ma che è possibile approfondire nella guida Quando si prescrive un credito). Da tanto si comprende dunque che il mutuo decade dopo 10 anni.

Da quando decorre la prescrizione del mutuo?

Come abbiamo anticipato, benché il mutuo e qualsiasi altro finanziamento preveda un piano di restituzione del capitale e degli interessi scaglionato in rate, il termine di prescrizione è unico. Non si hanno cioè tanti termini di prescrizione per quante sono le rate. 

Dunque, il termine di prescrizione di un mutuo decorre dall’ultima rata pagata: se, da questo momento, decorrono 10 anni senza che la banca o la finanziaria inviino una diffida, una messa in mora o qualsiasi sollecito di pagamento, il credito va in prescrizione.

Facciamo qualche esempio pratico.

Se il debitore non ha mai versato alcuna rata, la prescrizione decorre dalla scadenza della prima rata.

Se il debitore interrompe il pagamento alla terza rata, la prescrizione decorre dalla scadenza della quarta. 

Attenzione però: di norma, la banca, constatato il mancato pagamento di una o più rate, invia sempre una lettera di messa in mora, ossia una diffida, e lo fa con raccomandata a/r. Questo atto interrompe il termine di prescrizione e lo fa decorrere nuovamente da capo per altri 10 anni. 

In sintesi, ogni richiesta di pagamento ufficializzata con raccomandata o Pec interrompe la prescrizione mentre non ha alcun rilievo il sollecito telefonico o con lettera semplice: esso non interrompe il termine di prescrizione. 

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