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Quando conviene fare il modello 730 congiunto?

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(@paolo-remer)
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Quali sono i vantaggi per i coniugi che presentano insieme la dichiarazione dei redditi; quali conseguenze comporta questa scelta.

Marito e moglie, nonostante gli inevitabili dissidi che la vita coniugale comporta, possono rappacificarsi e fare fronte comune almeno una volta all’anno, di fronte al fisco, presentando insieme la dichiarazione dei redditi. Ma quando ne vale davvero la pena, cioè quando conviene fare il modello 730 congiunto?

Ci sono delle situazioni che consentono di semplificare gli adempimenti e di liquidare le imposte dovute – o di ottenere il riconoscimento di crediti e rimborsi – in un unico conguaglio, anziché con due operazioni distinte e separate. E questo è molto utile se si vuole sfruttare il sostituto d’imposta di cui magari dispone solo uno dei due coniugi, evitando all’altro di dover formulare autonome istanze di rimborso delle somme spettanti.

A fronte di questi evidenti vantaggi pratici, però, c’è l’inconveniente della solidarietà tributaria: vale a dire che chi presenta la dichiarazione in forma congiunta è tenuto, insieme all’altro coniuge, al versamento delle imposte, degli interessi in caso di ritardato pagamento ed anche delle sanzioni previste in caso di omissioni. Quindi non si dividono gli oneri che anzi si sommano, ma si possono condividere gli onori, cioè i benefici. Ora bisogna applicare questi principi di base alla dichiarazione dei redditi in forma easy, semplificata, quella del modello 730: il requisito deve sussistere per almeno uno dei coniugi, dunque non necessariamente per entrambi.

Ti premettiamo che, per comodità di esposizione, abbiamo fatto nell’introduzione, e faremo riferimento nel prosieguo dell’articolo, ai soli coniugi, intendendo per tali due persone di sesso diverso unite da un legame matrimoniale e dunque sposate fra loro, ma i medesimi principi valgono anche per le coppie di persone dello stesso sesso unite civilmente, che dal 2016, con la legge Cirinnà, sono equiparate ai coniugi. Rimangono esclusi, invece, i conviventi di fatto.

Chi può fare la dichiarazione congiunta

La dichiarazione dei redditi congiunta, avvalendosi della presentazione di un unico modello 730 nel quale esporre i redditi, le deduzioni e detrazioni spettanti ad entrambi i coniugi o ai membri dell’unione civile, può essere presentata da chi nell’anno d’imposta considerato ha percepito tipologie di redditi dichiarabili attraverso il modello 730, dunque escludendo i cespiti e proventi che devono essere indicati nel modello Redditi PF (l’ex modello Unico).

I redditi che possono essere dichiarati mediante il modello 730 sono quelli di lavoro dipendente e assimilati (come le pensioni), di terreni e fabbricati, di capitale, per prestazioni di lavoro autonomo esercitate occasionalmente (quindi senza necessità di aprire la partita Iva) ed alcuni redditi diversi, come quelli degli immobili situati all’estero, o soggetti a tassazione separata e che possono essere indicati nel quadro D, sezione II.

Dichiarazione congiunta: a chi conviene?

Come abbiamo anticipato in apertura, la dichiarazione dei redditi mediante modello 730 congiunto conviene soprattutto alle coppie in cui uno dei membri è sprovvisto di un sostituto d’imposta: in queste situazioni sarà il sostituto d’imposta del coniuge ad operare i conguagli direttamente in busta paga dello stipendio, o sul cedolino mensile della pensione. E ciò vale sia nel caso di debito, quindi con trattenuta dell’importo dovuto, sia nel caso di credito, dunque con rimborso mediante accredito della somma spettante, proprio come se si trattasse di un unico soggetto anziché di due persone.

In pratica, con il modello 730 congiunto il coniuge del dichiarante, se è privo di un proprio sostituto d’imposta, viene “aggregato” al sostituto d’imposta dell’altro coniuge. Facciamo un esempio.

Marco è un lavoratore dipendente e sua moglie Giulia, casalinga, è proprietaria di alcuni appartamenti dati in affitto, da cui percepisce i canoni mensili versati dagli inquilini, ed ha pure alcuni redditi di capitale da dichiarare, ma ha anche parecchie detrazioni fiscali da far valere. Presentando un unico modello 730, Giulia potrà avvalersi del datore di lavoro del marito, che, in qualità di sostituto d’imposta, opererà il suo conguaglio sulla successiva busta paga di Marco.

Un ulteriore, e non trascurabile, vantaggio della presentazione della dichiarazione dei redditi in forma congiunta consistono nel fatto che ci si può rivolgere ad un unico intermediario abilitato (Caf o commercialista), così risparmiando sui costi.

Con il modello 730 congiunto si pagano meno tasse?

Il modello 730 congiunto, invece, non permette di risparmiare sulle imposte da pagare, perché è solo la presentazione che avviene in forma unificata, con una sola dichiarazione anziché con due separate, mentre i rispettivi redditi dei coniugi vengono sempre tassati separatamente, in base agli scaglioni ed aliquote Irpef di ciascuno, e perciò non si cumulano affatto fra loro (altrimenti ciò comporterebbe evidenti penalizzazioni, facendo scattare le maggiori aliquote previste per i redditi più elevati). In altre parole, l’imposizione fiscale rimane esclusivamente personale a carico di ciascuno sulla base dei propri redditi, e non anche di quelli del coniuge.

Solo quando si arriva alla fase della liquidazione dell’imposta dovuta – quindi nel momento in cui, dopo aver inserito i dati reddituali, gli oneri deducibili e le detrazioni del dichiarante e del coniuge, viene determinato automaticamente l’esatto importo da versare o a riconoscere a credito – avviene la compensazione algebrica della somma risultante per entrambi (ad esempio, il marito ha un debito Irpef di 800 euro e la moglie un credito di 300: il debito si ridurrà a 500 euro), e questa operazione viene realizzata materialmente attraverso il sostituto d’imposta prescelto, che erogherà, o tratterrà, l’importo corrispondente.

Come fare il modello 730 congiunto

Il modello 730 congiunto si caratterizza per il fatto che uno dei coniugi viene indicato come dichiarante, l’altro come coniuge del dichiarante. La scelta su chi attribuire questa qualifica può essere liberamente compiuta dai due membri della coppia, o dell’unione civile; l’unico, ed importante, condizionamento sta nel fatto che nella dichiarazione congiunta deve essere indicato il sostituto d’imposta del dichiarante, e che sarà il soggetto deputato ad operare i conguagli d’imposta a debito, o a credito, risultanti dalla liquidazione.

Quindi se nella coppia uno soltanto dei coniugi ha un sostituto d’imposta (ad esempio, perché lavoratore dipendente, mentre l’altro è autonomo) sarà necessariamente costui il dichiarante. Il codice fiscale del coniuge non dichiarante deve essere indicato nel prospetto dei familiari, mentre quello del dichiarante compare nel frontespizio.

Le informazioni contenute nella dichiarazione precompilata del coniuge non dichiarante confluiscono automaticamente nel modello 730 congiunto non appena viene operata la scelta; quelle del dichiarante sono già presenti a suo nome. Entrambi i coniugi devono confermare, o completare, la dichiarazione precompilata nelle rispettive parti di competenza di ciascuno, così integrando, modificando o correggendo i dati presenti nella precompilata. Per motivi di riservatezza, però, nessuno dei due può visualizzare le scelte della destinazione dell’8, del 5 e del 2 per mille compiute dall’altro coniuge.

 
Pubblicato : 27 Maggio 2023 16:46