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Quali sono le tasse legate alle donazioni

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(@paolo-remer)
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Quando si applica e come funziona l’imposta sulle donazioni; quando gli atti vengono tassati con l’imposta di registro e con le imposte ipotecarie e catastali.

Se hai intenzione di regalare denaro, anche in forma di depositi bancari o di titoli azionari, di Stato ed obbligazionari, oppure immobili di qualsiasi tipo – appartamenti, ville, magazzini, box, capannoni, altri fabbricati e terreni agricoli o edificabili – o beni mobili, come autovetture, quadri, gioielli ed altri oggetti di valore, ti serve sapere quali sono le tasse legate alle donazioni: in questo modo potrai regolarti in anticipo e capire qual è la differenza rispetto ad altre forme di attribuzione dei beni, come la compravendita o la successione ereditaria.

Innanzitutto, devi sapere che la prima tassa alla quale si pensa in questi casi – cioè l’imposta sulle donazioni – prevede ampie soglie di esenzione – fino ad un milione di euro di valore – quando l’elargizione viene compiuta in favore dei familiari più prossimi, come il coniuge, i figli, i genitori, i fratelli e le sorelle; ed anche in favore di altri parenti entro il quarto grado, o di affini e collaterali, l’aliquota è più bassa rispetto a quella che si applica alle donazioni verso parenti più lontani o estranei.

Ci sono, però, da considerare anche le tasse previste per lo specifico tipo di atto: ad essere colpite di più, e in maniera inesorabile, sono le donazioni immobiliari, perché l’atto deve essere trascritto nei pubblici registri ed è soggetto all’imposta di registro ed alle imposte ipotecarie e catastali, che, a seconda dei casi, si applicano in maniera proporzionale sul valore del bene donato, o in misura fissa.

Donazioni: quali tasse rispetto alla successione?

La donazione è uno strumento che spesso consente di anticipare gli effetti della successione ereditaria nei confronti dei familiari più prossimi, e in questa categoria i figli – insieme al coniuge – sono i destinatari preferiti.

Il ragionamento che molti fanno è: non ha senso aspettare il momento della mia morte per trasferire la proprietà dei miei beni ai miei figli: ho già deciso che andranno a loro, quindi tanto vale farlo subito. E infatti dal punto di vista fiscale l’imposta sulle donazioni è perfettamente equiparata a quella sulle successioni, con le medesime aliquote (percentuale di tasse da pagare) e franchigie (cioè soglie di esenzione) previste in favore dei parenti più stretti.

Imposta sulle donazioni: franchigie ed esenzioni

Le donazioni compiute in favore dei figli sono completamente esenti da imposizione fiscale fino al valore di un milione di euro; oltre tale soglia la tassazione avviene applicando l’aliquota del 4% solo sull’eccedenza. Il limite esentasse di un milione di euro vale nei confronti di ciascun figlio.

Ad esempio, una donazione di beni mobili (compreso il denaro) o immobili per il valore 900mila euro non sarà soggetta ad imposta; una di 1.200.000 euro sarà tassata al 4% su 200.000 euro, quindi pagherà 8.000 euro. Se il figlio che riceve la donazione è disabile grave, la franchigia di esenzione sale ad 1.500.000 euro.

Quindi, per tutte le donazioni che non sono di modico valore con riferimento al patrimonio del donante (e le donazioni di beni immobili non sono mai considerate tali) vigono le stesse regole di valore, aliquote e franchigie previste per l’imposta di successione, e precisamente:

  • donazioni e successioni tra coniugi, discendenti diretti (figli, nipoti e bisnipoti) o ascendenti diretti (genitori, nonni, bisnonni): franchigia di 1 milione di euro di valore, ed aliquota del 4% applicata solo sull’eccedenza rispetto a tale soglia;
  • donazioni e successioni tra fratelli e sorelle: franchigia di 100mila euro di valore, ed aliquota pari al 6% sull’eccedenza;
  • donazioni e successioni tra altri parenti fino al 4° grado, o tra affini in linea retta e affini in linea retta, affini in linea collaterale fino al 3° grado: l’imposta è del 6%, senza alcuna franchigia;
  • donazioni e successioni tra altri soggetti (parenti meno stretti o estranei): l’aliquota d’imposta è dell’8% e non sono previste franchigie.

Se la donazione o la successione viene fatta in favore di un portatore di handicap (che deve essere riconosciuto ai sensi della legge 104/1992), la franchigia è di 1.500.000 euro, e l’aliquota applicabile è quella prevista per il grado di parentela. Maggiori dettagli in “Guida all’imposta sulle donazioni: regole, aliquote e importi“.

Imposte sulle donazioni immobiliari

Sulle donazioni immobiliari – che per essere valide devono essere sempre perfezionate mediante atto pubblico notarile – bisogna versare le consuete imposte previste per tutti i passaggi di proprietà degli immobili.

Precisamente, anche per le donazioni si paga l’imposta di registro, pari al 2% del valore catastale se si tratta di prima casa per il donatario (altrimenti l’aliquota è del 9%), e le imposte ipotecarie e catastali (50 euro ciascuna per la prima casa, diversamente il 2% del valore per l’imposta ipotecaria e l’1% per l’imposta catastale).

Infine, ti ricordiamo che la donazione di un immobile ad un figlio è soggetta, al pari degli altri atti di trasferimento delle proprietà, all’imposta di registro, di bollo, ipotecaria e catastale, ciascuna alle aliquote vigenti e commisurate al valore del bene; tutto ciò oltre all’onorario del notaio che ha redatto il rogito e ne ha curato l’iscrizione nei pubblici registri immobiliari.

Rimangono sempre salve, anche in caso di donazione, le “agevolazioni prima casa“, se il figlio che riceve l’immobile lo adibisce a sua abitazione principale.

 
Pubblicato : 22 Agosto 2023 08:15