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Quali sono le cartelle prescritte?

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(@paolo-remer)
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Come calcolare esattamente e in modo sicuro i termini di prescrizione dei debiti riportati nella cartella esattoriale per capire ciò che non bisogna più pagare.

Capita spesso che le cartelle esattoriali arrivino per debiti vecchi o addirittura antichi. Questo succede perché i tempi burocratici di accertamento sono lunghi: anche se ultimamente le Pubbliche Amministrazioni sono diventate più solerti rispetto al passato, occorrono ancora diversi anni per emanare l’avviso di accertamento e poi trasformarlo in ruolo esecutivo e quindi in cartella di pagamento. Poi bisogna contare i tempi di notifica, che allungano l’iter.

Però durante tutto questo periodo l’orologio della prescrizione continua a funzionare, e alla lunga il tempo gioca a favore del contribuente. Così, se il periodo massimo è maturato, è possibile evitare di pagare l’importo richiesto. Per arrivare a questo risultato è fondamentale sapere quali sono le cartelle prescritte.

Quando si prescrive una cartella esattoriale?

La prescrizione di una cartella esattoriale dipende dal tipo di debiti contenuti in essa. Precisamente:

  • i tributi erariali (Irpef, Iva, Ires, Irap, imposta di registro, di bollo, sulle successioni e donazioni, ipotecaria, catastale, ecc.) si prescrivono in 10 anni;
  • il canone Rai, il ticket sanitario e i diritti da versare alla Camera di Commercio si prescrivono anch’essi in 10 anni;
  • i tributi locali (come l’Imu e la Tari) si prescrivono in 5 anni, come anche i contributi previdenziali Inps e Inail;
  • le sanzioni tributarie, penali ed amministrative – comprese le multe per violazioni del Codice della strada – si prescrivono in 5 anni;
  • la tassa automobilistica – comunemente chiamata bollo auto – si prescrive in soli 3 anni, decorrenti dall’anno successivo a quello in cui doveva essere versata: ad esempio, il bollo auto del 2021 si prescriverà il 31 dicembre 2024.

Quando si interrompe la prescrizione?

I termini di prescrizione che ti abbiamo indicato sopra non hanno valore assoluto, perché possono essere interrotti da un qualsiasi ulteriore atto validamente notificato dall’Agente di riscossione, o dall’Ente creditore, al contribuente: un’intimazione di pagamento, un fermo sui veicoli, un preavviso di iscrizione ipotecaria, un pignoramento di beni mobili e immobili o di conti correnti, stipendi e pensioni. Anche l’istanza di rateizzazione, presentata dal debitore stesso, interrompe la prescrizione, perché, secondo un orientamento della Cassazione [1], costituisce un riconoscimento del debito.

Questi atti interruttivi della prescrizione hanno l’effetto di far ricominciare da capo il conteggio dei termini: ad esempio, per l’Irpef del 2012 – che senza interruzioni si sarebbe prescritta nel 2022 – un’intimazione di pagamento pervenuta nel 2021 fa ripartire il decennio utile a prescrivere. Gli atti interruttivi, però, sono efficaci solo a condizione che vengano emanati e notificati prima del decorso del termine prescrizionale previsto: se esso è già completamente maturato, non sono sananti. Facciamo un esempio.

Carlo non ha pagato il bollo auto relativo al 2016. La Regione gli manda l’avviso di accertamento nel 2018. Carlo non versa il dovuto, e così nel 2020 gli arriva la cartella esattoriale. Il bollo si prescriverà dopo 3 anni dalla ricezione della cartella? No, se entro quel triennio parte e viene recapitata un’ingiunzione di pagamento, o un fermo amministrativo. Altrimenti, se in quel momento fossero già decorsi 3 anni pieni, la cartella sarebbe inevitabilmente prescritta.

Come posso capire se la cartella è prescritta?

Per capire se la cartella esattoriale è prescritta bisogna controllare bene tutte le notifiche ricevute (comprese, come abbiamo visto, quelle degli «atti prodromici» alla cartella, ad esempio un avviso di accertamento del tributo), e rapportarle alle date delle varie voci debitorie richieste in pagamento: risultano tutte elencate nel prospetto di dettaglio contenuto nella cartella stessa, che indica anche le rispettive date.

Da questa verifica analitica potrebbe emergere che la cartella è prescritta solo in parte, cioè per alcuni debiti ma non per altri. Potrebbe risultare, ad esempio, che nella stessa cartella figurino tributi erariali (che, come abbiamo visto, si prescrivono in 10 anni) e tributi locali o multe stradali (che si prescrivono in 5 anni).

Cosa faccio quando la cartella è prescritta?

Se trovi una cartella prescritta, devi far dichiarare l’intervenuta prescrizione dal giudice competente, altrimenti l’Agente di Riscossione continuerà a richiederti il pagamento del debito in essa riportato e potrà adottare anche gli strumenti di esecuzione coattiva, come i pignoramenti e le vendite all’asta dei beni.

Se si tratta di multe o altre sanzioni amministrative, devi rivolgerti al Giudice di Pace entro 30 giorni. Per i contributi Inps o Inail è competente il Tribunale, in funzione di giudice del lavoro, al quale devi presentare ricorso entro 40 giorni. Per tutte le imposte e tasse decide la Corte di Giustizia Tributaria (l’ex Commissione tributaria). In questo caso il termine utile per proporre ricorso è di 60 giorni.

Se non impugno la cartella prescritta cosa succede?

Questi termini decorrono dalla data di notifica della cartella (anche quando avviene per compiuta giacenza della raccomandata). Se li superi senza proporre ricorso, la cartella diventa definitiva, e allora dovrai far valere la prescrizione nel successivo atto di riscossione, ad esempio l’intimazione di pagamento, o il pignoramento dello stipendio. Quindi nulla è ancora perduto, ma devi sempre controllare che non si siano verificate le interruzioni della prescrizione di cui ti abbiamo parlato. Ti spieghiamo l’iter nell’articolo “Come impugnare una cartella esattoriale per debito prescritto“.

In alternativa al ricorso giurisdizionale, potresti chiedere lo sgravio in autotutela direttamente all’Agente di Riscossione e all’Ente impositore, ma è rischioso perché non sono tenuti a risponderti né ad accogliere la richiesta, e in ogni caso i termini per proporre ricorso non vengono sospesi dalla presentazione dell’istanza. Solo se passano 220 giorni senza ottenere risposta (caso raro), la cartella viene annullata automaticamente. Per i dettagli su questo metodo, leggi “Cartelle prescritte: come annullarle gratuitamente e senza giudice“.

Approfondimenti

Per altre informazioni, leggi la nostra guida sulla prescrizione dei debiti tributari. Per un check pratico, leggi “Quali cartelle esattoriali non si pagano più“. Per un riepilogo di tutta la procedura da seguire, leggi “Come annullare una cartella caduta in prescrizione“.

 
Pubblicato : 3 Luglio 2023 06:00