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Quali sono le caratteristiche di un diritto soggettivo?

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(@paolo-florio)
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Cos’è un diritto soggettivo, la differenza con il diritto oggettivo e le varie categorie di diritti: assoluti e relativi. 

Ti sarà capitato di dire magari, davanti a un negoziante, che è tuo diritto pagare con carta di credito. O, nel condominio, di aver diritto al risarcimento per i danni arrecati al tuo appartamento dalle perdite delle tubature idriche comuni. O, in caso di furto in una camera d’hotel, di aver diritto al rimborso da parte dell’albergatore. In tutti questi casi, hai parlato di diritto. Ma sapresti dire, in termini più precisi, cos’è un diritto? 

Quando parli di diritti della persona, stai in realtà parlando di diritti soggettivi, ossia ciò che l’ordinamento riconosce ai “soggetti”, alle persone fisiche (come te) o a quelle giuridiche (ad esempio le società). Vediamo allora, più nel dettaglio, quali sono le caratteristiche di un diritto soggettivo. 

Cos’è un diritto soggettivo e quali sono i suoi elementi distintivi

I diritti soggettivi sono definiti come prerogative garantite a un individuo o a un gruppo di individui dall’ordinamento giuridico e riconosciute come tali da un soggetto giuridico (lo Stato, i Comuni, le Regioni, ecc.). Perché si parla di “prerogative”? Perché la violazione di tali riconoscimenti può essere fatta valere dinanzi a un giudice. Se una persona non ti paga e ne hai diritto, puoi rivolgerti al tribunale affinché la condanni. Se un venditore ti consegna un prodotto scadente puoi citarlo in giudizio e un giudice ti garantirà una tutela. Insomma un diritto soggettivo ha la particolarità di essere sempre tutelato. 

Ecco alcune delle caratteristiche più importanti dei diritti soggettivi:

  • esigibilità: i diritti soggettivi possono essere esigibili davanti a un’autorità giudiziaria o ad altri soggetti giuridici competenti (ad esempio un organo amministrativo come il Prefetto, il Questore, ecc.);
  • personalità: i diritti soggettivi sono intrinsecamente legati alla persona che li possiede e non possono essere trasferiti a terzi senza il consenso dell’interessato (si pensi al diritto d’autore che consente di vendere il diritto di sfruttamento economico dell’opera ma previo contratto scritto);
  • riconoscimento giuridico: i diritti soggettivi sono riconosciuti dall’ordinamento giuridico e sono soggetti alla tutela giurisdizionale;
  • protezione giuridica: i diritti soggettivi sono protetti dall’ordinamento giuridico e possono essere fatti valere in caso di lesione o minaccia;
  • autonomia: i diritti soggettivi non possono essere limitati o modificati dalla volontà di altri soggetti;
  • Queste sono alcune delle caratteristiche più importanti dei diritti soggettivi. 

Quali sono le differenze tra un diritto soggettivo e un obbligo morale?

Ogni figlio deve volere bene a suo padre e sua madre, deve rispettarli e andarli a trovare periodicamente. Si può dire che i genitori abbiano un diritto soggettivo ad essere amati dai figli? No. Il comando di essere attaccati ai propri genitori non deriva da norma di legge, ma da un dovere morale comunemente accettato. Questa è la differenza tra diritti soggettivi e obblighi morali. Si tratta cioè due concetti molto diversi. Ecco alcune delle principali differenze tra i due:

  • origine: i diritti soggettivi sono riconosciuti e garantiti dall’ordinamento giuridico, mentre gli obblighi morali sono basati sulla coscienza personale, sulla tradizione culturale e sulla religione;
  • sanzione: i diritti soggettivi possono essere tutelati giuridicamente, mentre gli obblighi morali non hanno una sanzione giuridica diretta;
  • riconoscimento giuridico: i diritti soggettivi sono riconosciuti dal sistema giuridico, mentre gli obblighi morali non sono riconosciuti dalla legge;
  • universalità: i diritti soggettivi sono universali e applicabili a tutte le persone (almeno quelle soggette alla legge di un determinato Stato), mentre gli obblighi morali possono variare in base alle tradizioni culturali e religiose;
  • carattere obbligatorio: i diritti soggettivi sono obbligatori, mentre gli obblighi morali sono basati sul senso di responsabilità personale e quindi la loro attuazione è su base volontaria.

In sintesi, i diritti soggettivi sono riconosciuti e garantiti dal sistema giuridico, mentre gli obblighi morali sono basati sulla coscienza personale e non hanno una sanzione giuridica diretta.

Qual è la differenza tra diritto soggettivo e interesse legittimo? 

Il diritto soggettivo e l’interesse legittimo sono due concetti distinti nel diritto. 

Il diritto soggettivo viene garantito e tutelato dal nostro ordinamento senza alcun limite, perché ritenuto di per sé meritevole di tutela.

L’interesse legittimo ricorre invece tutte le volte in cui l’interesse di un privato si pone in contrasto con quello della pubblica amministrazione. Dunque il tribunale (che in questo caso è il TAR) può riconoscere tutela all’interesse del privato solo nella misura in cui questo non vada contro l’interesse pubblico.

L’interesse legittimo è quello che ogni cittadino vanta nei confronti della pubblica amministrazione a che questa svolga in modo corretto, efficiente e imparziale i propri compiti. L’interesse del singolo è quindi un interesse della collettività e intanto il primo può essere tutelato in quanto corrisponda a quello del gruppo. 

Si pensi all’interesse di un privato che ha partecipato a un concorso pubblico a far revisionare il proprio elaborato perché ritiene di non essere stato giudicato correttamente. Lo scopo dello Stato è quello di garantire l’aggiudicazione dei posti nell’amministrazione solo ai migliori; sicché in tal caso l’interesse del privato a vincere il concorso si concilierà con quello pubblico solo nella misura in cui questi effettivamente aveva le carte in regola per ottenere l’aggiudicazione.

Ecco alcune delle principali differenze diritti soggettivi e interessi legittimi:

  • definizione: il diritto soggettivo è un diritto garantito dalla legge che riconosce a un individuo o a un gruppo di individui il potere di esigere determinati comportamenti da parte degli altri, mentre l’interesse legittimo è una situazione di fatto che giustifica l’esercizio di un diritto o l’intrapresa di un’azione giuridica solo se detto interesse non è in contrasto con quello della collettività.
  • protezione: i diritti soggettivi sono protetti dalla legge e possono essere fatti valere in sede giudiziaria, mentre gli interessi legittimi sono protetti dalla legge non in modo assoluto ma previo vaglio di compatibilità con l’interesse pubblico;
  • controparte: i diritti soggettivi vengono fatti valere nei confronti dei privati e, in alcuni casi, della Pubblica amministrazione. Gli interessi legittimi invece hanno sempre come controparte la Pubblica amministrazione.

In sintesi, il diritto soggettivo è un diritto riconosciuto dalla legge che garantisce a un individuo o a un gruppo di individui il potere di esigere determinati comportamenti da parte degli altri, mentre l’interesse legittimo è l’interesse del privato a che l’azione della pubblica amministrazione si svolga correttamente e nell’interesse di tutti.

Qual è la differenza tra diritto soggettivo e diritto oggettivo?

Il diritto soggettivo e il diritto oggettivo sono due categorie fondamentali del diritto che si distinguono per le loro caratteristiche e la loro funzione.

Il diritto soggettivo, come visto, è un diritto che conferisce a una persona un potere giuridico di agire o di esigere un comportamento da parte di altre persone. Ad esempio, il diritto al lavoro, alla salute, all’educazione, alla libertà di espressione sono tutti esempi di diritti soggettivi.

Il diritto oggettivo, d’altra parte, è l’insieme delle norme che regolano i rapporti tra le persone. Si tratta di leggi che stabiliscono l’ordine giuridico e le regole di comportamento per la società nel suo insieme. Ad esempio, le leggi sulla proprietà, sulla successione, sulle obbligazioni, sul contratto sono tutti esempi di diritto oggettivo.

In sintesi, il diritto soggettivo si concentra sulle libertà e i poteri delle singole persone, mentre il diritto oggettivo regola le relazioni tra le persone e stabilisce le regole generali della società.

Differenza tra diritti assoluti e relativi 

I diritti soggettivi possono essere assoluti o relativi.

I diritti soggettivi assoluti sono quelli che possono essere fatti valere nei confronti di tutta la società e richiedono un’astensione da parte degli altri soggetti. Ad esempio, il diritto alla vita o il diritto alla libertà personale sono considerati diritti soggettivi assoluti. Lo stesso dicasi per il diritto di proprietà. Questi diritti possono essere esercitati senza la collaborazione di altri soggetti. Difatti c’è solo bisogno di un generale obbligo di astensione dal ledere tali diritti. Il diritto può essere esercitato senza bisogno della collaborazione di un altro soggetto. Per vivere in casa propria non è necessaria la controprestazione di un altro soggetto ma semplicemente che nessuno vi entri o crei schiamazzi o altre turbative.

I diritti soggettivi relativi, al contrario, possono essere esercitati solo se c’è la collaborazione di un altro soggetto. Ad esempio, il diritto di credito è un diritto soggettivo relativo, poiché richiede la collaborazione del debitore – che deve pagare – per essere esercitato.  

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Pubblicato : 7 Febbraio 2023 15:00