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Quali sono i doveri del postino?

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(@sabrina-mirabelli)
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Il portalettere svolge un pubblico servizio e ricopre la veste di pubblico ufficiale quando notifica gli atti giudiziari. Come viene sanzionato se non rispetta i suoi obblighi?

Sicuramente, i meno giovani tra i lettori ricorderanno il film “Il Postino” nel quale Massimo Troisi interpretava Mario Ruoppolo, un disoccupato che viveva su un’isola del sud Italia dove arrivava Pablo Neruda in asilo politico. Proprio in occasione di ciò, Mario veniva assunto in qualità di portalettere con l’unico compito di consegnare ogni giorno la posta al poeta cileno. Nella realtà, però, le mansioni del postino non si limitano al recapito giornaliero della posta ma sono ulteriori e diverse così come sono diversi gli obblighi alle stesse connessi. A proposito di questi ultimi, quali sono i doveri del postino?

Per individuare correttamente i doveri del postino bisogna partire dal presupposto che il portalettere è un impiegato di Poste Italiane il quale da un lato svolge un pubblico servizio che consiste, appunto, nel recapito della corrispondenza, dall’altro ricopre la veste di pubblico ufficiale nel momento in cui consegna gli atti giudiziari notificati a mezzo posta.

Nella sua prestazione lavorativa, ci sono alcuni aspetti importanti da tenere in debita considerazione quali ad esempio il contatto diretto con i soggetti destinatari del suo servizio, il maneggio di valori, l’allontanamento giornaliero e costante dal posto di lavoro, ossia dall’ufficio postale.

Entriamo insieme nell’esame dell’argomento.

Come si diventa postino?

Durante l’anno, Poste Italiane seleziona personale da assumere per la consegna e lo smistamento della posta. La raccolta delle candidature avviene online, tramite la sezione web Poste Italiane Lavora con noi.

Le assunzioni per portalettere vengono effettuate con contratto di lavoro a tempo determinato, per le esigenze legate alla copertura del personale assente, ai picchi di stagione, alle necessità di risorse umane per specifici uffici e zone.

Le selezioni interessano tutto il territorio nazionale e sono rivolte a candidati diplomati o laureati. Per i postini non è richiesta esperienza.

Ogni anno, inoltre, Poste Italiane offre l’opportunità al personale impiegato a tempo determinato, in particolare ai portalettere e agli addetti allo smistamento della posta, di passare a tempo indeterminato. Infatti, esiste un’apposita graduatoria finalizzata alle stabilizzazioni dei contratti a tempo determinato (CDT), che viene aggiornata su base annuale.

Quali sono i requisiti per essere assunto come postino?

Poste Italiane ha fissato dei requisiti molto precisi per le candidature di postino, soprattutto per quanto attiene all’istruzione. Infatti, per poter presentare candidatura è necessario essere in possesso di:

  • diploma di scuola media superiore con votazione di almeno 70/100;
  • oppure di diploma di laurea, anche triennale, conseguito con una votazione di almeno 102/110;
  • patente di guida in corso di validità;
  • capacità di guidare il mezzo di competenza (bicicletta, scooter, triciclo, minicar o automobile).

Alla domanda va allegato un certificato di buona salute rilasciato dal proprio medico curante o dalla Asl (Azienda sanitaria locale) di competenza.

Qual è l’iter per diventare postino?

Una volta inviata la candidatura che, peraltro, può essere inoltrata in ogni tempo, indipendentemente dalla ricerca di personale, se la stessa viene accettata, il candidato viene contattato dall’ufficio risorse umane per sostenere le prove di selezione. Dette prove possono svolgersi in presenza presso la sede più vicina al domicilio del richiedente oppure online.

La prima prova consiste in un test psico-attitudinale che mira a valutare le capacità di ragionamento logico e di problem solving, ovvero di “risoluzione di problemi”, del candidato attraverso un questionario a tempo composto da una serie di domande a risposta multipla di tipo logico-spaziale, numerico e verbale.

Successivamente, se la prova viene superata, l’aspirante postino viene convocato per un colloquio e se ha svolto il questionario telematicamente, gli viene chiesto di ripeterlo in forma breve in presenza dell’esaminatore presso la sede postale più vicina per accertare la veridicità del risultato. Tale step non è necessario se il candidato ha sostenuto la prova in sede.

In entrambe le ipotesi, bisogna effettuare una seconda prova che consiste nella verifica della documentazione allegata alla domanda (carta d’identità, codice fiscale e documento che attesta il titolo di studio) e in un test di guida a pieno carico dello scooter o del mezzo monoposto in dotazione a Poste Italiane per la località ove si deve svolgere la prestazione lavorativa.

Se anche questa prova viene superata, l’ultimo passo è la firma del contratto per l’assunzione.

Quali sono le condizioni di lavoro del postino?

Secondo quanto previsto dal contratto collettivo nazionale di lavoro di Poste Italiane, il portalettere svolge la propria attività nell’ambito di 36 ore settimanali, suddivise in 5 o 6 giorni lavorativi.

L’orario di lavoro è concentrato nella prima parte della giornata e, più precisamente, nelle prime ore del mattino in cui il postino smista la posta e organizza il giro per il recapito. Di solito, il turno inizia alle 7.30 e si conclude alle 15.00 ma in alcuni casi le consegne possono avvenire nella fascia pomeridiana entro le 17.00.

Gli orari possono variare da città a città e in base alle esigenze della sede specifica.

Lo stipendio di un postino, mediamente, si aggira intorno ai 1.200,00 euro al mese.

Lo stipendio minimo, per un tirocinante appena entrato in Poste Italiane e durante la fase di affiancamento, è pari a circa 700,00 euro.

Un professionista più esperto può guadagnarne un massimo di 1.500,00 circa.

Oltre alla retribuzione “normale” sono previsti anche:

  • la tredicesima;
  • la quattordicesima;
  • l’indennità di contingenza (cioè un adeguamento dello stipendio tarato sull’attuale tasso di inflazione del denaro).

Quali sono i doveri del postino?

I doveri e, di conseguenza, i compiti del postino possono essere così schematizzati:

  • smistare la posta dell’area di competenza e prepararla per la consegna;
  • individuare il tragitto più veloce per il recapito della posta;
  • custodire la corrispondenza e non danneggiarla;
  • consegnare la corrispondenza all’indirizzo indicato;
  • compilare correttamente i moduli e le ricevute di consegna;
  • lasciare gli avvisi di mancata consegna e le indicazioni per il ritiro della posta;
  • effettuare il servizio di consegna e di ritiro pacchi;
  • tenere traccia dei pacchi consegnati e da consegnare;
  • restituire la corrispondenza non consegnata al deposito centrale;
  • rispettare le tempistiche di consegna stabilite;
  • segnalare eventuali problemi al caposquadra portalettere.

Portalettere: cosa succede se viola i suoi doveri?

Ai doveri del postino sono connesse delle responsabilità dal punto di vista penale. Infatti, l’articolo 616 del Codice penale sanziona la violazione, la sottrazione e la soppressione della corrispondenza indirizzata ad altri da parte del personale postale. Tale disposizione è diretta a garantire la libertà e la segretezza di ogni tipo di comunicazione che si ritiene segreta, anche nel rispetto del disposto dell’articolo 15 della Costituzione [1], nonché l’interesse statale al corretto esercizio dei propri doveri da parte del personale addetto al servizio postale.

In sostanza, la norma punisce il postino il quale, sapendo di abusare della propria qualità (di addetto a un servizio pubblico/pubblico ufficiale nel momento in cui consegna gli atti giudiziari notificati a mezzo posta):

  • prende cognizione del contenuto dell’altrui corrispondenza chiusa, ovvero in corso di recapito al destinatario, apre e legge detta corrispondenza, in tutto o in parte ma, pur sempre, in modo idoneo a conoscerne il contenuto sostanziale;
  • oppure sottrae distrae la corrispondenza altrui, chiusa o aperta, al fine di prenderne o di farne prendere da altri cognizione;
  • o, ancora, distrugge o sopprime la corrispondenza altrui, chiusa o aperta, in tutto o in parte.

È opportuno precisare che nel primo caso la condotta sanzionata si configura a prescindere dall’effettiva lettura del contenuto della corrispondenza, essendo sufficiente che il postino abbia preso in considerazione parte del contenuto come ad esempio quando legge il contenuto di una lettera ponendolo in controluce, quindi senza aprire la busta.

Inoltre, si ha:

  1. sottrazione quando la corrispondenza viene spostata definitivamente dal luogo in cui si trova, senza essere soppressa o distrutta. Vedi ad esempio il caso in cui il postino, non avendo potuto recapitarla per difficoltà di individuare il corretto destinatario, se ne sia liberato gettandola in un cassonetto;
  2. distrazione quando la corrispondenza viene trattenuta temporaneamente, oppure è sviata dal suo corso normale, senza essere sottratta, distrutta o soppressa.

La corrispondenza si considera, poi, distrutta, qualora sia totalmente danneggiata, in modo tale da farne venir meno la precedente materialità (ad esempio il postino brucia una lettera indirizzata ad altri) mentre è soppressa, qualora ne venga deviato il corso, così da impedire che possa giungere a destinazione.

Il reato è punito con la reclusione fino a un anno o con la multa da 30,00 euro a 516,00 euro.

Altresì, la violazione dei doveri inerenti l’attività del postino può comportare il licenziamento del lavoratore per giusta causa. Infatti, il tribunale di Rovigo, in una recente sentenza [2], ha disposto il licenziamento per giusta causa di un postino dopo avere accertato che il lavoratore aveva gettato le lettere in suo possesso anziché consegnarle ai destinatari.

In quest’ipotesi, la giusta causa si era determinata nel momento in cui era stato irrimediabilmente leso il vincolo di fiducia tra il datore (Poste Italiane) e il dipendente, elemento indispensabile per continuare un rapporto di lavoro, soprattutto quando si basa sull’esecuzione di un servizio di interesse pubblico.

Cosa fare se la posta non arriva?

Se la posta non arriva e il postino non può essere ritenuto responsabile per la mancata consegna della corrispondenza, si può inviare un reclamo online a Poste Italiane compilando un apposito form presente sul sito internet della società.

In alternativa, si può:

  • spedire una raccomandata alla casella postale 160 – 00144 Roma;
  • inviare una posta elettronica certificata all’indirizzo reclamiretail@postecert.it, allegando la lettera di reclamo;
  • inviare un fax al numero 0698686415, sempre allegando la lettera di reclamo;
  • consegnare il reclamo a mano in un ufficio postale.

Per denunciare il disservizio si può anche inoltrare una segnalazione all’AgCom (Autorità garante delle Comunicazioni). In tal modo, non si ottiene un risarcimento, tuttavia l’Autorità viene informata del disservizio e, di conseguenza, può verificare gli standard di qualità del servizio.

 
Pubblicato : 16 Luglio 2023 10:00