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Quali sono i doveri dei figli nei confronti dei genitori?

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(@carlos-arija-garcia)
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Rispetto e obbedienza già da quando sono bambini. Ma poi subentrano altri obblighi, dal contribuire in casa agli alimenti. Ecco cosa dice la legge.

Lo dice il quarto comandamento ricevuto da Mosè sul Sinai, lo stabilisce anche l’articolo 315-bis del Codice civile: il figlio è tenuto a onorare il padre e la madre, a rispettare i genitori. Deve loro obbedienza, purché ciò che a lui viene richiesto non vada contro il suo legittimo interesse. È noto che il padre e la madre hanno dei doveri verso la prole: la legge stabilisce in capo a loro l’obbligo di mantenimento, di istruzione e di educazione nel rispetto delle inclinazioni naturali, delle capacità e delle aspirazioni dei ragazzi. Ma quali sono i doveri dei figli nei confronti dei genitori, ancora da quando sono minorenni?

I figli sono tenuti ad osservare verso il padre e la madre l’obbligo di:

  • obbedienza e convivenza, finché sono minorenni;
  • contribuire ai bisogni del nucleo familiare, anche dal punto di vista economico sulla base delle loro capacità finanziarie;
  • aiutarli in caso di bisogno fisico;
  • versare loro gli alimenti in caso di bisogno economico.

Il dovere di obbedienza dei figli verso i genitori

Il figlio minorenne ha il dovere di obbedire ai genitori, anche se questi non possono imporgli di fare qualcosa contro un suo legittimo interesse. Il padre e la madre non possono decidere per il figlio una punizione troppo severa e pretendere che il minore l’accetti la punizione non proporzionata al comportamento da reprimere può essere considerata abuso di mezzi di correzione. Se, invece, si traduce in una continua vessazione, diventa reato di maltrattamenti in famiglia.

Può essere, ad esempio, una punizione accettabile quella di obbligare il figlio a restare in camera sua per qualche ora ma non per un giorno intero, senza mangiare né bere.

Il dovere dei figli di contribuire ai bisogni della famiglia

Il figlio maggiorenne che lavora e convive con i genitori ha il dovere di contribuire ai bisogni della famiglia, partecipando alle spese necessarie per la gestione domestica.

In base alle sue capacità economiche, dovrà, quindi, partecipare alle spese per il cibo, le bollette, ecc. Tali capacità possono, ad esempio, consistere in:

  • attività lavorative;
  • collaborazione domestica;
  • assistenza familiare a soggetti malati, disabili, anziani o minori di età.

I bisogni della famiglia, però, non sono solo finanziari: il figlio è tenuto ad aiutare fisicamente i genitori anziani quando questi hanno problemi di salute e non sono autosufficienti.

Lo stesso vale per il figlio che è già andato a vivere per conto suo: secondo la legge, quando le condizioni di salute di un genitore sono precarie ed il coniuge (cioè l’altro genitore) non può prendersene cura perché anche lui anziano e malato o perché già defunto, il figlio deve intervenire.

Il dovere dei figli di versare gli alimenti ai genitori

Quanto appena detto comporta anche il dovere dei figli di versare gli alimenti ai genitori, cioè a somma necessaria per la loro sopravvivenza. A loro volta, entrambi i genitori o uno di essi possono chiedere ai loro figli gli alimenti se versano in stato di bisogno o sono incapaci di provvedere al proprio mantenimento. Possono essere chiamati ad adempiere a quest’obbligo i discendenti entro il sesto grado.

È escluso il dovere del figlio di prestare gli alimenti al genitore nei confronti del quale è stata pronunciata la decadenza dalla responsabilità genitoriale.

Il figlio è obbligato in grado posteriore rispetto al coniuge, può quindi agire in proprio contro uno dei genitori per essere sollevato dall’obbligo.

Il figlio che spende una somma superiore agli alimenti per il padre e la madre non può poi chiedere ai fratelli la restituzione di tali importi.

Chi deve somministrare gli alimenti può scegliere se farlo:

  • mediante assegno periodico;
  • accogliendo e mantenendo nella propria casa il genitore. Quest’ultimo non può rifiutarsi, a pena di perdita degli alimenti.

Il figlio che non versa gli alimenti ai genitori può essere querelato per il reato di violazione degli obblighi di assistenza familiare o, nel peggiore dei casi, per il reato di abbandono di persone incapaci.

La divisione delle spese tra i fratelli si fa in ragione delle rispettive capacità economiche e non per quote uguali.

 
Pubblicato : 13 Marzo 2023 07:30