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Quali donazioni non sono tassate?

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(@angelo-greco)
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La guida completa sull’imposta sulle donazioni dal notaio, informali e indirette per comprare casa. Tutte le regole.

Di norma, quando si fa una donazione di denaro a un parente o a un amico non si bada al fatto che la stessa potrebbe essere un’operazione imponibile e pertanto da dichiarare al fisco. A pagare le tasse non sarà certo il donante, ma il donatario. Eppure esistono delle ipotesi in cui tali operazioni sono esenti. Scopo di questo articolo è spiegare quali donazioni non sono tassate e in che misura lo sono invece le altre. Ma procediamo con ordine.

Qual è la tassazione delle donazioni?

La legge prevede aliquote e franchigie diverse, a seconda dei rapporti di parentela tra donante e donatario.

La donazione formale, stipulata con atto notarile (e quindi con la necessaria presenza di due testimoni), si tassa con l’imposta sulle donazioni nel seguente modo:

  • al 4% del valore di quanto donato se avviene tra coniugi (o uniti civili) o tra ascendenti e discendenti in linea retta (ossia genitori, figli, nonni e nipoti). Tuttavia, è prevista una franchigia di 1 milione di euro. Pertanto, il 4% si calcola sul valore imponibile eccedente il milione di euro. Quindi, la donazione padre/figlio di 300 mila euro non paga alcuna imposta mentre quella da 1,2 milioni viene tassata al 4% di 200mila euro;
  • al 6% del valore di quanto donato se avviene tra fratelli e sorelle (o soggetti equiparati). In questo caso la franchigia è di 100mila euro. Pertanto una donazione tra fratelli di 50mila euro non sconta imposte, mentre una di 110mila euro viene tassata al 6% di 10mila euro;
  • al 6% del valore se avviene tra altri parenti fino al quarto grado, affini in linea retta, affini in linea collaterale fino al terzo grado. In questo caso non sono previste franchigie;
  • all’8% in ogni altro caso, ad esempio tra parenti alla lontana, amici, sconosciuti, enti, società, associazioni.

Attenzione: la franchigia è sempre di 1,5 milioni di euro se il beneficiario della donazione è un portatore di handicap grave, certificato dalla commissione medica ASL ai sensi della Legge 104/92.

Quando la donazione non viene tassata?

In questo paragrafo vedremo quali sono le donazioni che non vanno tassate e che quindi possono considerarsi esenti da tassazione. Come vedremo ci sono sia quelle che avvengono tramite notaio (donazioni formali), sia quelle informali (ad esempio il semplice bonifico), sia le donazioni indirette. Ma procediamo con ordine.

Quando la donazione con atto notarile non è tassata?

Innanzitutto non sono tassate le donazioni, anche se avvengono tramite notaio, che siano al di sotto delle franchigie. Quindi se un fratello vuol regalare alla sorella 90mila euro e lo fa con atto notarile, la donazione non è soggetta a imposizione fiscale. E lo stesso vale per il nonno che vuol regalare al nipote 300mila euro. La presenza del notaio determina solo il versamento dell’imposta di registro pari a 200 euro in misura fissa, ma non anche l’imposta sulle donazioni. Bisognerà poi corrispondere la parcella al notaio.

Quando la donazione informale non è tassata?

La donazione non viene tassata anche quando si tratta di “donazione informale” ossia fatta senza notaio, ad esempio con il semplice bonifico o l’acquisto di un bene per conto del beneficiario della donazione.

A questo punto bisogna fare una precisazione importante.

Il codice civile stabilisce che le donazioni richiedono l’atto notarile e due testimoni se sono di “non modico valore”. Quest’ultimo concetto è variabile: dipende cioè dalle condizioni economiche delle parti. Tutto ciò che non impoverisce troppo il donante e non arricchisce eccessivamente il donatario si considera di “modico valore”. Ad esempio, un pensionato con un assegno mensile di 700 euro avrà compiuto una donazione di modico valore, se questa si aggira intorno a circa 10/20mila euro. Invece, un uomo che regali 300mila euro al proprio figlio, pur a fronte di un reddito annuo di 40mila euro, sta compiendo una donazione di “non modico valore”, per la quale è necessario l’atto pubblico (e quindi il notaio).

Ma qual è la conseguenza di una donazione di non modico valore effettuata informalmente, senza cioè notaio? Essa si considera nulla: non produce effetti di natura civile; pertanto può sempre essere contestata dai familiari invidiosi, dagli eredi puntigliosi e anche dallo stesso donante che, un giorno, potrebbe agire per chiedere la restituzione di quanto regalato. Tale contestazione, peraltro, non è soggetta a termini di prescrizione o decadenza, per cui potrebbe avvenire anche quando il donante è ormai deceduto.

Tuttavia – ed è questo l’aspetto che qui ci interessa di più – la donazione di “non modico valore” fatta senza atto notarile non implica alcuna evasione fiscale. Essa infatti non è tassabile.

Quindi, ad esempio, un ragazzo che riceve 200mila euro dal padre tramite bonifico, senza andare dal notaio, non potrà mai subire un accertamento fiscale, poiché non è tenuto a dichiarare l’importo né a pagare le imposte. E ciò finché il valore della donazione, come visto, non eccede 1 milione di euro (la franchigia di cui abbiamo parlato sopra). Il donatario potrà tutt’al più esporsi a un’azione di nullità da parte dei parenti del donante che vogliano la restituzione dei soldi. Ma se questo problema non c’è, perché in famiglia si va tutti d’accordo, allora non c’è necessità di andare dal notaio, né ci sarà il rischio di un accertamento fiscale da parte dell’Agenzia delle Entrate.

Del resto, era stata la stessa Agenzia delle Entrate, con circolare n. 3/2018, a stabilire che la donazione di modico valore non è mai tassabile e quindi non va dichiarata. L’esempio potrebbe essere il creator digitale che riceve dei piccoli sostegni economici dai suoi follower di 10 o 20 euro l’uno.

Il bonifico per comprare casa è tassabile?

Analizziamo ora il caso della cosiddetta donazione indiretta. Questa si verifica ad esempio quando il donante, anziché regalare uno specifico bene di sua proprietà al donatario, glielo procura acquistandolo da un terzo. Il caso emblematico è quello di un genitore che dà al figlio i soldi per comprare la casa o che paga direttamente la ditta di costruzioni.

Anche in questo caso la donazione non deve essere tassata. Secondo infatti la Cassazione (ord. n. 7442/2024) la donazione indiretta che avviene senza atto scritto non deve essere tassata né registrata obbligatoriamente. E non importa se poi, nel successivo atto di compravendita, il donatario dichiara di pagare il prezzo tramite denaro proveniente da donazione.

Quindi le donazioni indirette possono essere tassate solo nelle seguenti ipotesi:

  • nel caso di volontaria registrazione dell’atto scritto da parte del contribuente;
  • nel caso di loro “confessione” (se di valore imponibile superiore a un milione) nell’ambito di un procedimento di accertamento tributario (si pensi al contribuente che sia chiamato a giustificare un tenore di vita non confacente con il suo reddito);

Non sussiste invece l’obbligo di registrazione di una donazione indiretta se essa non risulta da un atto soggetto alla registrazione.

Tradotto in parole semplici, questo insieme di principi sta innanzitutto a significare che non è di per sé tassabile il “semplice” bonifico genitore/figlio, a meno che non lo si “confessi” in un procedimento di accertamento tributario.

La partecipazione al capitale è tassata?

Se oggetto di donazione è una partecipazione al capitale di società, si può approfittare di notevoli vantaggi. Anzitutto, il valore imponibile è dato non dal valore venale della quota, ma dalla proporzione del valore del patrimonio netto contabile riferibile.

Se poi è una donazione tra coniugi (o uniti civili) o tra genitori e figli e ha per oggetto una quota che consente di acquisire il controllo della società (50,01%), vi è esenzione totale da imposta di donazione.

La registrazione volontaria

La donazione informale volontariamente registrata è sottoposta alla tassazione ordinaria con le aliquote del 4%, del 6% e dell’8 % (a seconda dei rapporti di parentela tra le parti), applicandole al valore imponibile eccedente la franchigia spettante.

Se invece la tassazione informale è confessata nell’ambito di un accertamento tributario, la legge la penalizza con l’aliquota dell’8 %, ma pur sempre dovendo tener conto delle franchigie applicabili (ad esempio, quella di 1 milione tra genitori e figli).

 
Pubblicato : 22 Marzo 2024 10:44