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Qual è la differenza tra ambasciata e consolato?

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(@carlos-arija-garcia)
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Entrambe le strutture rappresentano il proprio Paese all’estero ma non hanno le stesse funzioni: ecco quando rivolgersi all’una o all’altra.

Spesso si rischia di fare confusione con le competenze delle rappresentanze diplomatiche all’estero. Ambasciate e consolati hanno alcune funzioni simili ma non uguali. E ciò che si può fare da una parte non è possibile farlo dall’altra. Qual è la differenza tra ambasciata e consolato?

Le principali differenze si possono riassumere in questo modo:

  • l’ambasciata ha una sola sede in territorio estero, il consolato ne ha diverse nello stesso Paese;
  • l’ambasciata ha come ruolo principale la rappresentanza politica del proprio Stato, il consolato esercita funzioni amministrative;
  • l’ambasciata gestisce le relazioni diplomatiche tra o Stato che rappresenta e quello in cui si trova, il consolato eroga servizi ai connazionali residenti nel luogo in cui si trova.

Cos’è e di cosa si occupa l’ambasciata?

Come anticipato, l’ambasciata è la sede diplomatica di un Paese in un altro Stato. È, quindi, l’ufficio che rappresenta una Nazione in quella che la ospita. La sua funzione principale è quella di tutelare i diritti dei connazionali nel Paese in cui si trova. Così, l’ambasciata italiana a Nairobi, ad esempio, avrà il compito di proteggere legalmente gli italiani residenti o turisti in Kenya.

Nello specifico, un’ambasciata deve intervenire nel caso in cui un connazionale subisca il furto dei suoi documenti, abbia un grave incidente, venga messa a rischio la sua sicurezza, sia vittima di violenza o di un sopruso, ecc.

Ha anche il compito di svolgere le funzioni di un consolato se nella città in cui si trova (di solito la capitale dello Stato di cui è ospite) non esiste la sede consolare.

Inoltre, l’ambasciata si occupa anche del rilascio di passaporti e di visti di ingresso e di curare e mantenere i rapporti politici e culturali tra il Paese che rappresenta e quello in cui si trova.

Nel dettaglio, attraverso gli uffici consolari, l’ambasciata deve garantire ai cittadini del Paese che rappresenta:

  • formazione, trascrizione e rilascio degli atti di stato civile;
  • pubblicazioni e celebrazione di matrimoni;
  • rilascio e rinnovo di passaporti e di visti di ingresso;
  • rilascio e rinnovo di carte d’identità (anche se non tutti i Paesi garantiscono questo servizio);
  • atti riguardanti la cittadinanza;
  • atti riguardanti la leva militare;
  • atti notarili, testamenti, autenticazioni di firma, traduzioni, legalizzazioni e certificazioni doganali connesse al rimpatrio;
  • atti riguardanti il servizio elettorale;
  • pratiche di pensione;
  • assistenza sociale, sussidi in denaro, assistenza farmaceutica e sanitaria per i connazionali in stato di necessità.

Inoltre, chi viaggia all’estero può ottenere assistenza dalla propria ambasciata nel caso in cui, avendo subìto il furto di soldi e/o di documenti di identità, desideri rimpatriare nel proprio Stato e non possegga altri mezzi per farlo.

Il regime giuridico dell’ambasciata?

Un’ambasciata, e quindi i locali che occupa, gli archivi e le pertinenze, gode dell’immunità riconosciuta dalla Convenzione di Vienna sulle relazioni diplomatiche firmata nel 1961. L’accordo stabilisce che nessun agente dello Stato ospitante può accedere ad un’ambasciata straniera senza il consenso del capomissione, cioè dell’ambasciatore [1]. Di conseguenza – sancisce ancora la Convenzione – «le stanze, la mobilia, gli altri oggetti che vi si trovano e i mezzi di trasporto della missione non possono essere oggetto di perquisizione, requisizione, sequestro o esecuzione forzata.»

Godono di immunità diplomatica anche l’ambasciatore ed il personale diplomatico ed amministrativo dell’ambasciata.

L’ambasciatore deve gestire le relazioni diplomatiche tra il suo Paese e quello ospitante, in quanto massimo rappresentante del suo Stato nel luogo in cui è accreditato.

Ciò consiste, oltre agli incontri finalizzati a semplice rappresentanza, anche nella promozione di relazioni economiche e culturali tra i due Paesi, attraverso degli appositi uffici. Lo scopo è quello di incentivare dei reciproci investimenti, segnalando le principali opportunità di commercio e di affari di cui beneficiano, in modo particolare, le piccole e medie imprese. L’ambasciatore può intervenire anche in caso di conflitti commerciali tra il suo Stato e quello che li ospita.

Cos’è e di cosa si occupa il consolato?

Il consolato, detto anche ufficio consolare, è una sede di rappresentanza di un Paese in un altro Stato con funzione:

  • prevalentemente amministrativa;
  • di promozione culturale ed economica;
  • di tutela dei cittadini del Paese che rappresenta.

Le sue attività sono disciplinate dalla Convenzione di Vienna sulle relazioni consolari siglata il 24 aprile del 1963. Ci sono quattro tipi di consoli:

  • il console generale;
  • il console onorario;
  • il viceconsole;
  • l’agente consolare.

A differenza dell’ambasciata, il consolato non esegue attività di politica internazionale, tranne in qualche caso eccezionale.

Un consolato generale garantisce, in caso di emergenza, assistenza per la ricerca di familiari, per le pratiche di successione all’estero e per i rimpatri.

Il normale funzionamento di un consolato generale consiste in:

  • formazione, trascrizione e rilascio degli atti di stato civile;
  • pubblicazioni e celebrazione di matrimoni;
  • rilascio e rinnovo di passaporti;
  • rilascio di visti di ingresso;
  • rilascio di apostille;
  • rilascio e rinnovo di carte di identità (anche se non tutti i consolati lo fanno);
  • atti riguardanti cittadinanza e leva militare;
  • atti notarili, testamenti, autenticazioni di firma, traduzioni, legalizzazioni e certificazioni doganali connesse al rimpatrio;
  • atti riguardanti il servizio elettorale;
  • pratiche di pensione;
  • assistenza sociale, sussidi in denaro, assistenza farmaceutica e sanitaria per i connazionali in stato di necessità.

In caso di assenza del console generale, la gestione passa nelle mani del viceconsole.

Cosa fare se non si trova un consolato italiano all’estero?

Può capitare di visitare un Paese straniero, di trovarsi in difficoltà per un furto di soldi o documenti o per un episodio di violenza e di non trovare una rappresentanza consolare italiana. In questo caso, il cittadino può chiedere protezione ad una rappresentanza diplomatica di uno Stato membro dell’Unione europea.

Come contattare il consolato via Internet?

Il Ministero degli Esteri, da cui dipende il consolato, dà la possibilità agli italiani che si trovano all’estero di contattare la rappresentanza diplomatica del Paese in cui abitano tramite il portale web Fast It (serviziconsolari.esteri.it). Lo strumento consente di rivolgersi agli uffici consolari senza muoversi da casa per l’espletamento di alcune pratiche.

Quando, invece, la presenza fisica allo sportello è necessaria, è possibile fissare un appuntamento e dialogare online con gli operatori per disporre in anticipo di tutti i dati di interesse (documenti da presentare, costi, tempi di smaltimento della pratica, ecc.).

Per alcuni servizi è necessario effettuare la registrazione e fare l’accesso con lo Spid.

 
Pubblicato : 1 Maggio 2023 09:00