Qual è il metodo di pagamento più sicuro?
Come è possibile pagare un debito: qual è lo strumento più sicuro e quando il creditore non può rifiutarsi di accettare un determinato tipo di pagamento.
Un tempo si pagava sempre e solo in contanti. Poi sono arrivati gli assegni, i pagherò cambiari, le carte di credito, i bancomat, i bonifici online, gli strumenti elettronici attivabili con smartphone e, infine, le criptovalute. Come fare a stabilire, tra tutti questi strumenti, qual è il più valido? Qual è il metodo di pagamento più sicuro?
Nell’era digitale, la sicurezza nelle transazioni finanziarie è una preoccupazione crescente. Che si tratti di acquisti online, di servizi o di merci, di trasferimenti di fondi, di investimenti, la scelta del metodo di pagamento può influenzare significativamente il livello di sicurezza e la protezione contro frodi e furti. Questo articolo esplora i diversi metodi di pagamento e valuta quale può essere considerato il più sicuro.
Cosa dice la legge su come deve pagare il debitore?
Cerchiamo innanzitutto di capire cosa dice la legge sul metodo di pagamento. Fermo restando che le parti possono concordare, nel contratto, quale dovrà essere la forma di pagamento della prestazione (e fermo il divieto, per esercenti e professionisti, di rifiutare pagamenti elettronici), ecco tutti gli strumenti ritenuti legali e che il venditore non può rifiutare.
Contanti
Salvo precedente patto contrario, non è possibile rifiutare un pagamento in contanti se questo avviene con moneta avente corso legale nello Stato al tempo del pagamento e per il suo valore nominale.
Il trasferimento di denaro contante, in euro o in valuta estera, effettuato a qualsiasi titolo, tra soggetti diversi, è vietato per un importo pari o superiore a 5.000 euro, a meno che non ci si avvalga di banche, delle poste, degli istituti di moneta elettronica o degli istituti di pagamento. Il divieto vale anche in caso di trasferimento di denaro effettuato con più pagamenti inferiori a tale soglia che appaiono artificiosamente frazionati.
Carta di credito
La carta di credito consente al suo titolare di acquistare beni e servizi sia presso gli esercizi commerciali convenzionati sia on-line, senza essere obbligato al versamento immediato e contestuale del prezzo.
Per ottenere la carta, l’utente deve essere titolare di un conto corrente presso la banca in cui effettua la richiesta.
La data di addebito sul conto corrente avviene, solitamente, il mese successivo a quello in cui è effettuata l’operazione di pagamento.
Ogni carta ha un limite di utilizzo (cosiddetto “massimale”) che è quello stabilito dalla banca al momento dell’emissione (di solito è previsto sia un limite massimo mensile sia un limite massimo giornaliero); esso è modificabile su richiesta del cliente, previa approvazione della banca.
Il creditore può rifiutare la carta di credito a meno che non sia un esercente commerciale o un professionista.
Lo svantaggio della carta di credito, almeno per il suo titolare, è di non consentire un controllo costante degli acquisti effettuati, con il rischio di spendere di più di ciò che si ha. Questo problema non sussiste con le carte prepagate.
Carta prepagata
È una carta di pagamento il cui titolare deve versare in anticipo (attraverso bonifici o deposito di contante) l’importo che utilizzerà successivamente.
Per ottenerla non è necessario un conto corrente e non è richiesta l’affidabilità creditizia del suo titolare.
La carta può essere ricaricata presso strutture convenzionate con l’emittente.
Il limite di utilizzo è l’importo massimo caricabile sulla carta, diverso a seconda del tipo di carta.
PayPal
PayPal è un sistema di pagamento online che offre un certo livello di protezione contro le frodi. Tuttavia, è importante utilizzare una password forte e un’autenticazione a due fattori per proteggere il proprio account.
Bancomat (o carta di debito)
Anche in questo caso l’esercente e il professionista non possono rifiutare pagamenti con bancomat, trattandosi di un mezzo di pagamento elettronico.
Per poter effettuare i pagamenti, l’utente deve richiedere, al momento della sottoscrizione del contratto con la banca, l’attivazione sulla carta del servizio accessorio di PagoBancomat.
Per ottenere il bancomat, l’utente deve essere titolare di un conto corrente presso la banca in cui effettua la richiesta.
A differenza della carta di credito, la data di addebito sul conto corrente dell’importo corrispondente al pagamento effettuato avviene contestualmente al pagamento stesso: è necessario quindi che l’utente effettui tali operazioni in presenza di fondi disponibili sul conto corrente.
Ogni carta bancomat ha un limite di utilizzo giornaliero e mensile concordato con la banca al momento dell’emissione: esso è modificabile su richiesta del cliente a seconda delle esigenze, previa approvazione della banca stessa.
Il vantaggio di questo sistema è che consente la tracciabilità e quindi è possibile avere la prova dell’adempimento anche a distanza di anni. Inoltre, è possibile utilizzare il bancomat direttamente dallo Smartphone attraverso l’app Wallet.
In caso di smarrimento è necessario comunicarlo immediatamente alla propria banca e sporgere una querela dinanzi alla polizia o ai carabinieri.
Bonifico bancario
Chi deve effettuare il pagamento (ordinante) ordina alla banca di trasferire una determinata somma sul conto corrente del beneficiario.
L’ordinante di solito ha un conto corrente presso la banca in cui effettua il bonifico, ma se non lo possiede può presentare allo sportello bancario direttamente la somma di denaro da inviare.
Il bonifico può essere fatto allo sportello bancario o telematicamente usufruendo dei servizi di home banking.
Se il bonifico è effettuato per errore, la banca ordinante può richiedere la restituzione della somma accreditata al beneficiario dell’accredito, ma non alla banca ordinataria.
Il pagamento si considera avvenuto solo quando la somma viene materialmente accredita sul conto dell’avente diritto e non anche quando (e per il solo fatto che) il debitore abbia inoltrato alla propria banca l’ordine di bonifico e questa abbia dichiarato di avervi dato corso. Ciò significa che l’eventuale quietanza o la documentazione fiscale possono essere posticipate a questo successivo momento.
Assegno bancario
È un titolo di credito con cui il titolare di un conto (traente) ordina alla propria banca (trattaria) di pagare a vista una somma determinata a un terzo soggetto (prenditore) prelevandola dal conto stesso di sua titolarità.
L’assegno bancario presuppone che sul conto vi sia una provvista sufficiente a coprire l’importo dell’assegno. Se così non dovesse essere, l’assegno verrà protestato e il creditore può avviare direttamente il pignoramento contro il debitore senza dover prima agire in giudizio. Proprio questa incertezza consente al creditore di rifiutare assegni bancari. È anche vero che, proprio per questo, tale forma di pagamento oggi sta scomparendo, sostituita dagli strumenti elettronici.
L’assegno non può essere trasferibile se pari o superiore a mille euro.
Assegno circolare
Come l’assegno bancario è un titolo di credito. In questo caso però viene emesso non già dal titolare del conto ma dalla banca a cui il cliente ha prima versato la somma (o chiesto di attingerla dal conto). In tal modo, a differenza dell’assegno bancario, quello circolare è sempre coperto in quanto vi è la garanzia della banca che la somma è già stata accantonata. Ecco perché non si può protestare un assegno circolare. Ciò fa sì che tale strumento di pagamento sia di gran lunga più sicuro rispetto all’assegno bancario.
Assegno postale
L’assegno postale può essere:
- ordinario, tratto su conto corrente postale. All’atto della presentazione al pagamento, Poste Italiane accerta la disponibilità dei fondi, annulla il titolo e addebita la somma sul conto corrente del traente;
- vidimato (categoria intermedia tra assegno bancario e circolare): tratto su Poste Italiane anche da chi non è correntista e può essere pagato solo se reca la vidimazione comprovante l’avvenuta acquisizione dei fondi da parte di Poste Italiane: è pagabile a vista entro il termine massimo di 2 mesi indicato sul titolo da Poste Italiane all’atto della vidimazione, decorso il quale il titolo non è più pagabile e il traente può richiedere a Poste Italiane la restituzione dei fondi.
Quando preferire i contanti?
I contanti non garantiscono la tracciabilità del pagamento. Pertanto è sempre bene farsi rilasciare una ricevuta di pagamento, una quietanza o un documento fiscale in modo da attestare l’avvenuto adempimento.
Quando preferire l’assegno circolare
L’assegno circolare viene di norma preferito quando è necessario trasferire grosse somme di denaro, per le quali, oltre a non essere consentito dalla legge l’uso dei contanti (come visto, ammesso fino a 5.000 euro) non è neanche sicuro.
In genere l’assegno circolare viene utilizzato per la compravendita di immobili o per versare l’acquisto di quote societarie.
Quando preferire il bonifico?
Il bonifico lascia sempre una traccia, con i pro e i contro che ciò implica. Difatti, quando si effettua un pagamento per una prestazione per la quale non c’è possibilità di dimostrare la regolarità fiscale, la stessa potrà essere oggetto di accertamento da parte dell’Agenzia delle Entrate.
Il bonifico può essere accompagnato dalla causale che tuttavia non vale per garantire le parti da eventuali controlli fiscali.
Il bonifico evita anche di dover chiedere una quietanza o una ricevuta (seppur è sempre consigliabile per poter imputare, senza alcun dubbio, il pagamento a una specifica prestazione).
Carte di credito e debito: sono sicure?
Le carte di credito e debito sono ampiamente utilizzate per la loro comodità. La maggior parte delle carte offre protezioni come codici PIN, chip EMV e sistemi di verifica come il 3D Secure. Inoltre, molte banche offrono servizi di monitoraggio delle frodi e assicurazione per transazioni contestate.
Tuttavia, le carte possono essere clonate o i dati rubati attraverso skimming e phishing.
Oggi il pagamento tramite carta di credito richiede la cosiddetta autenticazione a due fattori, ad esempio con l’invio di un messaggio per la conferma sullo smartphone. Ciò rende tale transazione molto più sicura che in passato.
Le carte di debito (bancomat) sono meno vulnerabili alle frodi rispetto alle carte di credito, ma possono avere limiti di spesa più bassi.
I bonifici bancari sono una scelta sicura?
I bonifici bancari sono considerati sicuri grazie al fatto che richiedono l’uso di dati bancari verificati e sono tracciabili. Sono un metodo preferito per grandi transazioni, come l’acquisto di immobili. Tuttavia, una volta effettuato, un bonifico è difficile da annullare, rendendolo meno flessibile in caso di errore o frode.
Come fare in caso di pagamento online?
Negli acquisti online c’è spesso il rischio di un trafugamento dei dati delle carte di credito o di debito. Ecco perché bisognerebbe sempre preferire l’utilizzo di carte prepagate, limitando così il rischio di frode informatica alla sola provvista depositata sulla carta stessa. In ogni caso, con l’autenticazione a due fattori oggi il rischio è più remoto.
Resta la possibilità, per chi è stato truffato senza propria colpa e non ha inavvertitamente o imprudentemente comunicato a terzi i dati della propria carta, chiedere il rimborso alla banca.
E i metodi di pagamento online?
I metodi di pagamento online come PayPal, Google Pay e Apple Pay offrono sistemi robusti di sicurezza e protezione degli acquisti. Utilizzano la crittografia avanzata e permettono transazioni senza dover condividere i dettagli della carta di credito con i venditori. La possibilità di contestare le transazioni e la protezione da acquisti fraudolenti li rende molto sicuri.
Conclusioni
La sicurezza di un metodo di pagamento elettronico dipende da diversi fattori, tra cui:
- il livello di autenticazione richiesto: i metodi di pagamento che richiedono un livello di autenticazione più elevato, come l’autenticazione a due fattori, sono generalmente più sicuri;
- il livello di crittografia utilizzato: i metodi di pagamento che utilizzano un livello di crittografia più elevato proteggono meglio i dati sensibili;
- le pratiche di sicurezza del fornitore di servizi di pagamento: i fornitori di servizi di pagamento che adottano pratiche di sicurezza rigorose sono generalmente più affidabili.
Non esiste un metodo di pagamento più sicuro degli altri in assoluto. Tutto dipende dalle finalità che le parti intendono perseguire.
Anche gli strumenti elettronici oggi hanno raggiunto un ampio margine di sicurezza.
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