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Prestiti e donazioni tra parenti: come distinguerli e quali le implicazioni legali

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(@angelo-greco)
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Come stabilire se la somma data al marito, alla moglie, ai genitori, ai figli o ad altri familiari è un prestito o una donazione in assenza di documentazione scritta o di altra prova. 

Una recente ordinanza della Cassazione [1] si è occupata della distinzione tra prestiti e donazioni tra parenti, indicando come distinguerli e quali sono le implicazioni legali. La questione era sorta perché una coppia, in sede di separazione, litigava sulla restituzione di una somma che il marito aveva dato alla moglie per l’acquisto di un’auto. Lei, ritenendo che si fosse trattato di una donazione, non voleva restituirla. Al contrario lui sosteneva si fosse trattato di un prestito. Ebbene, in assenza di una scrittura privata che fornisca la prova del reale intento delle parti, quale delle due soluzioni dovrà ritenere il giudice più fondata? 

In questo articolo vedremo se, in caso di consegna di denaro, tale gesto si presume in automatico essere frutto di un regalo, ossia di una donazione, o di un prestito, ossia di un mutuo. Ma procediamo con ordine.

Come posso distinguere tra prestito e donazione quando do soldi a un familiare?

Nel caso in cui non sia possibile dimostrare l’esistenza di un prestito o di una donazione, il giudice deve presumere che la consegna del denaro sia avvenuta a titolo di prestito. Dunque, è chi sostiene l’esistenza della donazione che deve fornire la prova di ciò. In assenza di prova, infatti, la consegna del denaro deve avere sempre una sua giustificazione, in assenza della quale essa va restituita.

Inoltre, una volta fornita la prova del prestito, questo si presume fruttifero, ossia produttivo di interessi. È la controparte a dover dimostrare che il denaro era stato prestato a titolo gratuito e quindi senza la corresponsione di interessi. 

Gli interessi, in assenza di una scrittura privata, sono dovuti al saggio legale fissato trimestralmente dal Ministero dell’Economia e Finanze.

Quali sono le differenze tra prestiti e donazioni in termini di obblighi legali?

Nel caso di un prestito, chi riceve il denaro (il debitore) è obbligato a restituire la somma prestata entro un termine concordato. Nel caso di una donazione, invece, chi riceve il denaro (il donatario) non ha alcun obbligo di restituzione nei confronti del donante.

Posso fare un prestito o una donazione verbalmente, oppure è necessario un contratto scritto?

Il prestito può avvenire anche verbalmente, ma la forma scritta garantisce certezza in merito al bene prestato, ai tempi circa la restituzione, al quantitativo di denaro e all’eventuale previsione di interessi. 

Le donazioni di modico valore possono essere stipulate con scrittura privata o anche verbalmente. L’atto notarile è invece obbligatorio solo per le donazioni di immobili o di beni mobili di non modico valore.

Cosa succede ai prestiti tra coniugi in caso di separazione?

Le somme che i coniugi si scambiano entro una certa soglia di “ragionevolezza” rientrano nell’ambito della cosiddetta solidarietà familiare e non si può pretendere alcuna restituzione. 

Tuttavia, quando l’entità della cifra supera la normale solidarietà, come nel caso dell’importo per comprare un’auto o ristrutturare una casa, allora il denaro andrà restituito, presumendo che questo è stato dato in prestito. Spetterà all’ex coniuge dimostrare che si è trattato invece di una donazione.

Come posso evitare problemi legali nel caso di prestiti o donazioni tra familiari?

Per evitare problemi legali e fraintendimenti, è fondamentale stipulare un contratto scritto che specifichi i termini del prestito o della donazione. In questo modo, sia il prestatore che il donante avranno una prova certa delle condizioni stabilite tra le parti.

Ci sono tasse da pagare sui prestiti tra familiari?

I prestiti tra familiari di modico valore, se effettuati senza interessi o con interessi al tasso legale, non sono soggetti a tassazione. 

Quali sono le tasse da pagare sulle donazioni tra familiari?

Le donazioni se non sono di modico valore, anche se tra familiari, sono soggette all’Imposta sulle donazioni, la cui aliquota varia in base al grado di parentela tra il donante e il donatario. 

Per esempio, per i figli, in genitori e il coniuge, l’aliquota è del 4% sull’importo eccedente l’esenzione prevista di 1 milione di euro per ciascun beneficiario. 

Per i fratelli e sorelle, l’aliquota è del 6% ma si applica la franchigia di 100.000 euro. Pertanto la tassa scatta solo se la donazione supera tale valore.

Per i parenti entro il quarto grado e gli affini entro il secondo grado, l’aliquota è del 6% senza franchigia. 

Per gli altri, l’aliquota è del 8% senza franchigia.

Come posso ridurre le tasse sulle donazioni tra familiari?

Per ridurre le tasse sulle donazioni tra familiari, è possibile suddividere la donazione in quote inferiori all’esenzione prevista dalla legge, oppure optare per donazioni indirette, come l’acquisto di beni per il donatario o il pagamento di spese a suo favore, pagando direttamente il venditore oppure bonificando le somme sul conto del donatario ma specificando, in causale, la finalità per cui lo stesso è stato donato. 

 
Pubblicato : 6 Maggio 2023 15:30