Prescrizione medica: validità
La ricetta medica vale, a seconda dei casi, sei mesi o 30 giorni e può essere utilizzata in tutti i paesi dell’Unione europea
Il medico ti ha prescritto un farmaco, ma per varie ragioni non lo hai acquistato subito e, ora che ti servirebbe, ti chiedi se il documento sia ancora valido e se tu possa ancora richiedere ancora la medicina che questo prescrive; oppure devi metterti in viaggio e vorresti avere, in caso di emergenza, una prescrizione da poter utilizzare all’estero e ti chiedi se ciò sia possibile. Il problema della validità della prescrizione medica riguarda sia il tempo, che lo spazio: vediamo dunque, in questa breve guida, per quanto tempo e dove può considerarsi valida la prescrizione medica.
La prescrizione medica
La prescrizione medica è un documento compilato da un medico iscritto all’Albo professionale, o entro certi limiti da un odontoiatra, che consente al cittadino di acquistare in farmacia i medicinali che richiedono la ricetta medica. Non tutti i farmaci infatti possono essere venduti a semplice richiesta e del cliente: alcune medicine particolari, per composizione, dosaggio ed eventuali effetti collaterali e ordinari, debbono infatti necessariamente essere prescritte da un dottore, previa attenta valutazione circa la loro effettiva necessità per la cura del paziente.
La ricetta medica può essere di vario tipo:
- rossa o elettronica, compilata su un registro regionale, per i medicinali a carico del Servizio Sanitario Nazionale e per i quali, dunque, il paziente pagherà solo un importo minimo. Con essa si possono prescrivere al massimo due confezioni per farmaco, salvo si tratti di paziente esente per malattia cronica, nel qual caso si possono prescrivere fino a sei confezioni per ricetta.
- bianca o “semplice”, compilata sul ricettario personale del medico, per i farmaci il cui costo è completamente a carico del paziente. Essa può essere “ripetibile”, dunque riutilizzabile per un massimo di dieci volte nell’arco di sei mesi, oppure “non ripetibile”. In quest’ultimo caso, al primo utilizzo, verrà trattenuta dal farmacista.
- ministeriale a ricalco, per la prescrizione di sostanze stupefacenti o psicotrope; essa viene compilata in triplice copia, per il paziente, il medico e il farmacista.
- limitativa, utilizzata per i medicinali prescritti e rilasciati solo in ambito ospedaliero, oppure compilata da medici specialisti nell’ambito di centri specializzati, per consentire al cittadino di ottenere il rimborso di medicine altrimenti non rimborsabili, nell’ambito di specifiche terapia.
Validità temporale della prescrizione medica
La validità nel tempo della ricetta medica varia a seconda del tipo di ricetta e del farmaco che la stessa prescrive. La ricetta rossa o elettronica a una validità di 30 giorni, dalla data di compilazione indicata sulla prescrizione stessa e, una volta utilizzata, perde la sua validità.
Diversamente, la ricetta bianca ha validità sei mesi se ripetibile, altrimenti – se non ripetibile – può essere utilizzata una sola volta entro 30 giorni dalla data indicata sulla prescrizione stessa.
Validità territoriale della prescrizione medica
Può accadere che, per sicurezza, tu voglia premunirti di una certa prescrizione medica prima di partire per un viaggio all’estero, oppure che, in vacanza fuori dall’Italia, tu abbia bisogno di acquistare farmaco non “da banco”.
In questi casi devi sapere che la ricetta rilasciata da un medico italiano o di un altro paese dell’UE è valida in tutti i paesi dell’Unione Europea, purché riporti medico tutte le informazioni relative al paziente, al medico curante, al farmaco prescritto e la data di emissione della stessa.
Con riguardo alle informazioni relative al farmaco prescritto, è importante che venga indicato il principio attivo e il dosaggio, posto che il nome commerciale può variare da paese, a paese.
Si tenga presente, inoltre, che la ricetta elettronica non è accettata ovunque, pertanto è sempre indispensabile averne anche una copia cartacea da esibire, all’occorrenza, al farmacista.
Infine, il costo del farmaco acquistato all’estero con ricetta italiana, sarà completamente a carico del paziente, con possibilità comunque, al rientro in Italia, di chiederne il rimborso alla ASL, previa produzione del relativo scontrino o ricevuta fiscale.
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