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Posso affittare il garage?

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(@paolo-remer)
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Il contratto è a prezzo libero, non c’è una durata minima e la tassazione segue le normali regole, ma ci sono degli accorgimenti da seguire per evitare problemi.

Avere un garage significa disporre di un posto per il parcheggio delle proprie auto e moto e per riporre oggetti voluminosi, ma questo spazio può anche diventare una stabile fonte di reddito se il box non viene utilizzato per le proprie esigenze. Ad esempio, se non guidi e tieni il box vuoto, potrebbe esserci qualcuno interessato a usufruirne, ovviamente a pagamento. La domanda in questi casi è: posso affittare il garage?

La risposta è sì, ma non in maniera indiscriminata. Vediamo ora quali sono le regole per affittare un garage, come stipulare il contratto, quando registrarlo, quali canoni possono essere stabiliti con gli affittuari e quante tasse ci sono da pagare.

Le regole per affittare un garage

La prima cosa da sapere è che il garage può essere dato in locazione separatamente dalle abitazioni o dai locali commerciali di cui fa parte o ai quali è funzionalmente collegato. Quindi non è necessario abbinarlo al contratto di affitto di una casa o negozio, tranne che nel caso in cui esso non costituisca espressamente una pertinenza: in tali casi, normalmente si dà in locazione la casa insieme al box, e si stipula un contratto unico, ma nulla vieta di trattenere per sé l’uso dell’abitazione e di stipulare un apposito contratto di affitto solo per il garage.

Oppure, si può anche affittare separatamente l’immobile principale ed il garage a due diversi inquilini, stipulando due diversi contratti. L’essenziale, in tutti i casi, è stipulare un contratto di affitto per il garage, che lo menzioni espressamente – riportando gli estremi catastali identificativi del locale – e poi registrarlo all’Agenzia delle Entrate.

Contratto affitto garage: come deve essere

Il contratto di affitto di un garage non è diverso, per tipo e contenuto, da quello di un comune immobile o di un’attività commerciale. L’unica differenza riguarda la durata, che può essere stabilita liberamente dalle parti (quindi non soggiace ai limiti previsti per abitazioni, negozi e uffici), purché venga espressamente indicata nel contratto stesso; il limite massimo per legge [1] è comunque di 30 anni. Una formula molto utilizzata nella pratica è quella dell’1+1: un anno di validità iniziale, più un ulteriore anno di rinnovo automatico, salvo disdetta.

Anche il canone può essere determinato liberamente nell’accordo tra proprietario ed affittuario, così come le modalità di pagamento (mensile, annuale con canone anticipato o altre scadenze periodiche) saranno stabilite d’intesa tra i contraenti. Puoi leggere questo articolo per sapere “Come si stipula un contratto d’affitto” e scaricare un modello facsimile.

Cosa si può fare nel garage affittato?

Quando stipuli il contratto di affitto del tuo garage, fai attenzione a indicare espressamente quali sono gli usi consentiti dei locali: è bene specificare che il box viene concesso per essere utilizzato come autorimessa, ed, eventualmente, come ripostiglio temporaneo di oggetti domestici, ma è vietato dargli una qualsiasi destinazione d’uso diversa (magazzino, deposito, esercizio commerciale, ufficio o addirittura abitazione).

Garage affittato: chi paga le spese?

Dal momento della stipula del contratto di affitto del garage, le spese di manutenzione ordinaria (e quelle eventuali condominiali) passano, se non è stabilito diversamente, al conduttore, mentre quelle straordinarie rimangono a carico del locatore.

Quali adempimenti se il garage è condominiale?

Se il garage è condominiale, bisognerà comunicare all’amministratore il nominativo dell’affittuario, per farlo inserire nel registro dell’anagrafe del condominio.

Affitto garage: registrazione

Una volta raggiunto e messo per iscritto l’accordo, bisogna registrare il contratto all’Agenzia delle Entrate, presentando o inviando telematicamente il modello RLI entro 30 giorni dalla sottoscrizione, a meno che l’affitto non abbia una durata inferiore ai 30 giorni nell’anno.

Si pagherà l’imposta di registro, pari al 2% del canone annuo stabilito, con un minimo di 67 euro per la prima annualità, più l’imposta di bollo (16 euro per ogni quattro facciate del contratto e comunque per ogni 100 righe di testo).

Affitto garage: tassazione

Oltre alle imposte di registro e di bollo, il locatore dovrà poi versare annualmente le normali imposte sui redditi, previste per tutti gli introiti derivanti dai contratti di locazione. Quindi dovrà indicare l’importo dei canoni percepiti nella dichiarazione dei redditi, ma c’è la possibilità, ad alcune condizioni, di accedere alla cedolare secca al 21% al posto della più pesante tassazione secondo il regime ordinario Irpef, che parte dal 23% e arriva al 43% oltre i 50mila euro di redditi annui.

Garage affittato: si paga l’Imu?

Attenzione: se il garage affittato è un box pertinenziale dell’abitazione principale del proprietario locatore – che, in quanto tale, gode dell’esenzione Imu per la prima casa – il contratto di locazione stipulato con l’inquilino fa perdere ai locali affittati questo carattere di pertinenza, quindi il proprietario dovrà pagare l’Imu prevista per essi. Le pertinenze, infatti, seguono il regime previsto per l’immobile principale (nei limiti di una per ogni categoria, quindi un box per ciascun appartamento, non due o più) e godono delle medesime agevolazioni se e fino a quando il proprietario vi abita, le possiede e le utilizza direttamente. Affittare il garage spezza questo legame pertinenziale per tutta la durata del contratto.

 
Pubblicato : 15 Giugno 2023 15:49