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Polizza infortuni conducente: cosa copre e come funziona?

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(@mariano-acquaviva)
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In quali casi chi si trova alla guida del veicolo responsabile del sinistro ha diritto al risarcimento delle lesioni fisiche patite?

È noto a tutti che non è possibile circolare su una strada pubblica con un veicolo non assicurato: il rischio è di pagare una salata sanzione amministrativa, oltre a quello di risarcire di tasca propria gli eventuali danni prodotti alle altre vetture. Con il presente articolo ci soffermeremo su una particolare questione: vedremo cioè cosa copre e come funziona la polizza infortuni conducente.

Sin da subito va detto che tale polizza non è obbligatoria: la legge impone solamente quella della responsabilità civile, cioè quella che risarcisce i danni alle altre persone danneggiate dalla propria condotta colpevole, oltre ai terzi trasportati nella vettura che è stata causa dell’incidente.

Se colui che è alla guida vuole essere risarcito nell’ipotesi in cui abbia riportato lesioni a seguito dell’incidente da lui causato, dovrà stipulare un’apposita assicurazione che prende, per l’appunto, il nome di “polizza infortuni conducenti”. Analizziamo più nel dettaglio la sua copertura.

Cos’è la polizza infortuni conducente?

Come anticipato, la polizza infortuni conducenti è il contratto assicurativo che risarcisce il conducente del veicolo responsabile del sinistro nel caso in cui abbia riportato lesioni personali.

Si tratta di una polizza accessoria: per legge, infatti, è obbligatoria soltanto la stipula della cosiddetta “Rc Auto” (assicurazione della Responsabilità civile Auto), cioè della polizza che protegge l’assicurato da richieste di risarcimento da parte di terzi in caso di danni involontari causati durante la guida.

In buona sostanza, quindi, la garanzia offerta dalla polizza infortuni completa la copertura offerta dalla Responsabilità civile, che non copre la persona alla guida del veicolo che causa il sinistro.

Polizza infortuni conducente: cosa copre?

Come ricordato, la polizza infortuni conducente copre solo i danni fisici subiti dalla persona alla guida del veicolo in caso di incidente con colpa.

I danni subiti dalle altre persone a bordo (i cosiddetti “terzi trasportati”), invece, sono coperti dalla Rc Auto.

Nel caso di incidente senza colpa, gli eventuali danni fisici subiti dal conducente sono coperti dall’assicurazione della controparte, cioè del conducente responsabile.

In poche parole, la polizza infortuni conducente risarcisce il guidatore che ha causato il sinistro e che, dallo stesso, ha riportato una lesione.

Carlo effettua un sorpasso azzardato in curva, finendo per schiantarsi contro Marco che, a bordo della sua auto, giungeva sull’altra corsia. La Rc Auto di Carlo pagherà i danni a Marco, mentre la polizza infortuni risarcirà Carlo delle lesioni riportate.

Polizza infortuni conducente: cosa non copre?

La polizza infortuni conducente non copre ogni tipo di danno; ci sono infatti numerose ipotesi al ricorrere delle quali colui che è alla guida, pur avendo riportato delle lesioni, non ha diritto ad alcun indennizzo.

Per essere più precisi, la copertura della polizza infortuni è esclusa se il conducente:

  • non è abilitato alla guida secondo le norme e le disposizioni in vigore. È il caso del soggetto che non ha la patente, che gli è stata sospesa o ritirata;
  • guida sotto effetto di alcol o stupefacenti;
  • causa il sinistro per comportamenti gravemente scorretti. Si pensi al conducente che si fa male durante una corsa clandestina in strada;
  • ha un’età superiore alla soglia fissata dalla polizza. Il limite è solitamente posto a 75 anni; dipende tuttavia dal contratto;
  • non rispetta la tipologia di guida Ad esempio, nel caso di “guida esperta”, un neopatentato non potrebbe condurre il veicolo. Nel caso di sinistro, quindi, non potrebbe invocare la copertura;
  • guida un veicolo con equipaggiamento mancante o non omologato. È il caso di chi si mette al volante di un’auto “truccata” per via del tuning.

Polizza infortuni conducente: copre un incidente da solo?

La polizza infortuni conducenti copre anche gli incidenti in cui il conducente è l’unico soggetto coinvolto.

Si pensi al guidatore che, correndo sull’asfalto bagnato, sbanda con la propria auto terminando contro il guardrail.

Come ricordato nel primo paragrafo, infatti, la polizza infortuni conducente copre ogni danno che il conducente ha causato alla propria persona a causa di una propria colpa, a prescindere dal fatto che altri soggetti siano rimasti coinvolti.

Il risarcimento non è ovviamente dovuto nelle ipotesi che lo escludono, analizzate nel precedente paragrafo.

Se Mattia si schianta contro un muro perché ubriaco, l’assicurazione non gli riconoscerà nulla.

Per ulteriori approfondimenti, si legga l’articolo dal titolo Se faccio un incidente da solo l’assicurazione paga?

Come funziona la polizza infortuni conducente?

Come ricordato più volte, la polizza infortuni conducente non è obbligatoria: dovrà quindi essere l’assicurato a chiedere di stipularne una nel momento in cui sottoscrive la classica Rc Auto.

Per il resto, il meccanismo è quello consueto a ogni tipo di assicurazione.

Nel caso di sinistro, andrà fatta la comunicazione all’impresa assicuratrice nel termine massimo di tre giorni; il ritardo colpevole può comportare la riduzione del risarcimento o perfino la perdita dello stesso, se c’è stata malafede da parte del conducente.

L’entità dell’indennizzo è valutata dal medico legale dell’assicurazione, entro i massimali previsti nella polizza.

Solitamente, il rimborso riguarda le spese mediche, la diaria di ricovero per ogni giorno di degenza in ospedale, l’invalidità permanente e il decesso, nei limiti dei massimali.

 
Pubblicato : 28 Ottobre 2023 10:30