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Piccolo spaccio e permesso di soggiorno: possibile il rinnovo?

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(@angelo-greco)
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Ecco come la recente sentenza della Corte costituzionale influisce sul rinnovo del permesso di soggiorno in caso di piccolo spaccio o vendita di prodotti contraffatti.

In che modo una condanna per piccolo spaccio o vendita di prodotti contraffatti influisce sul rinnovo del permesso di soggiorno? Quali sono le conseguenze per gli stranieri che si trovano in questa situazione? Scopriremo insieme come la recente sentenza n. 88 della Corte costituzionale ha modificato il panorama normativo in materia.

La condanna per fatti di lieve entità non impedisce automaticamente il rinnovo del permesso di soggiorno

Cosa stabiliva il Testo unico stranieri prima della sentenza n. 88?

Il decreto legislativo n. 286 del 1998 (Testo unico stranieri) prevedeva, agli articoli 4 e 5, che il rinnovo del permesso di soggiorno fosse automaticamente impedito in caso di condanna per reati quali il piccolo spaccio e la vendita di prodotti contraffatti.

Ora la Corte costituzionale ha invece ritenuto illegittimo un automatismo che impedisca il rinnovo del permesso di soggiorno in caso di condanne per fatti di lieve entità, come il piccolo spaccio e la vendita di prodotti contraffatti. 

La sentenza stabilisce che tocca all’autorità amministrativa, quindi al Questore, valutare di volta in volta la rilevanza dei fatti.

Poniamo il caso di Tizio, condannato per il possesso di una piccola quantità di droga e per lo spaccio di una dose. Grazie alla sentenza n. 88, la sua condanna non costituisce più un ostacolo automatico al rinnovo del suo permesso di soggiorno.

Quali principi ha preso in considerazione la Corte costituzionale nella sentenza n. 88?

La Corte costituzionale ha rilevato la necessità di un bilanciamento tra le ragioni di tutela dell’ordine pubblico e i diritti che la Costituzione stessa riconosce ai cittadini stranieri. Inoltre, la sentenza evidenzia il disallineamento tra le condizioni per il rilascio e il rinnovo del permesso di soggiorno, e sottolinea il principio di proporzionalità, affermando che sarebbe irragionevole impedire il rinnovo in caso di condanne per fatti di lieve entità.

Non può essere automaticamente respinta la richiesta di rinnovo del permesso di soggiorno per motivi di lavoro in caso di condanna dello straniero per alcuni fatti di lieve entità. La decisione sul rinnovo spetta al questore, che dovrà valutare la pericolosità sociale del richiedente prima di negare il permesso.

Qual è l’impatto del decreto flussi (n. 20 del 2023) sulla sentenza n. 88?

La Corte costituzionale ha preso in considerazione l’abrogazione, da parte del decreto flussi (n. 20 del 2023), del riferimento alla vita privata e familiare della persona interessata nell’articolo 19 del Testo unico stranieri.

Quali sono le conseguenze della sentenza n. 88 per i cittadini stranieri?

La sentenza n. 88 ha importanti conseguenze per i cittadini stranieri che si trovano in situazioni simili a quelle esaminate dalla Corte costituzionale. Innanzitutto, non si può più negare automaticamente il rinnovo del permesso di soggiorno a chi è stato condannato per piccolo spaccio o vendita di prodotti contraffatti. Ora, il questore deve valutare caso per caso la situazione del richiedente, prendendo in considerazione la gravità dei fatti e il contesto in cui si sono verificati.

Tutto ciò però finisce per attribuire al Questore un ampio potere discrezionale.

Quali criteri dovranno essere adottati dalle autorità amministrative nel valutare il rinnovo del permesso di soggiorno?

Le autorità amministrative, ovvero i questori, dovranno valutare la situazione personale dell’interessato e la rilevanza dei fatti commessi. In questo modo, si tiene conto dell’interesse dello Stato alla sicurezza e all’ordine pubblico, senza però pregiudicare i diritti dei cittadini stranieri garantiti dalla Costituzione.

Poniamo il caso di Caio, condannato per la vendita di prodotti contraffatti qualche anno fa. Il questore, al momento del rinnovo del suo permesso di soggiorno, dovrà valutare la gravità del reato commesso, le circostanze e il comportamento successivo di Caio, prima di decidere se rinnovare o meno il permesso.

Cosa significa per i cittadini stranieri la sentenza n. 88 in termini pratici?

In termini pratici, la sentenza n. 88 della Corte costituzionale rappresenta un cambiamento significativo per i cittadini stranieri che si trovano nella condizione di dover rinnovare il loro permesso di soggiorno in presenza di condanne per piccolo spaccio o vendita di prodotti contraffatti. Essi non saranno più soggetti a un rifiuto automatico del rinnovo, ma vedranno valutata la loro situazione in modo più equo e proporzionato.

 
Pubblicato : 10 Maggio 2023 20:00