Caregiver e licenziamento: si può usufruire dei permessi previsti dalla legge 104 anche durante il periodo di preavviso?

In questo articolo cercheremo di comprendere che succede se un dipendente fruisce dei tre giorni di permesso della legge 104/92 durante il periodo di preavviso. Vedremo cioè se il preavviso viene posticipato in base ai giorni fruiti. Cosa prevede la legge in tali casi? Cerchiamo di comprenderlo qui di seguito.

Ricordiamo innanzitutto come funziona il preavviso.

Come noto, tanto il datore di lavoro all’atto del licenziamento, quanto il dipendente all’atto delle dimissioni devono fornire all’altra parte contrattuale il cosiddetto preavviso, un periodo cioè entro cui la prestazione lavorativa continua ad essere eseguita e retribuita regolarmente.

Il periodo di preavviso è indicato dal contratto collettivo nazionale di categoria e varia a seconda dell’anzianità di servizio del dipendente e dal suo ruolo in azienda.

Si può rinunciare al periodo di preavviso: la parte che non rispetta il preavviso o che intende risolvere immediatamente il rapporto di lavoro deve tuttavia corrispondere all’altra un’indennità sostitutiva, anch’essa secondo la misura indicata dal CCNL.

Ma che succede se, durante il preavviso, si chiede un permesso per assistere un familiare disabile ai sensi della legge 104?

I giorni di permessi per assistenza ai lavoratori disabili, non essendo effettivamente lavorati, vengono decurtati dal periodo di preavviso, salvo diversi accordi tra le parti. Il che significa che la fine prestazione lavorativa slitterà in avanti, per quanti giorni di permesso sono stati fruiti.

A tal fine ricordiamo che i giorni di permesso di cui si può fruire ai sensi della legge 104 del 1992 sono tre al mese. Dunque, se il preavviso è di due mesi, i giorni di permesso potranno essere complessivamente sei, sicché la fine del rapporto di lavoro terminerà dopo che anche questi sei giorni saranno finiti.