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Perché il testamento di Berlusconi era per due terzi già noto

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(@angelo-greco)
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Berlusconi poteva disporre liberamente solo di un terzo del patrimonio: ecco come la legge italiana e il Codice civile influenzano l’eredità.

Pur essendo segreto, il testamento di Berlusconi era già noto, almeno per due terzi. E questo perché solo un terzo del suo enorme patrimonio poteva essere distribuito secondo il suo volere. Ma come mai allora si discute ancora tanto del suo contenuto se era in gran parte scontato? Perché Silvio Berlusconi, nelle sue ultime volontà, non era libero di distribuire i suoi beni per come avrebbe voluto?

Questo articolo si propone di rispondere a queste domande, approfondendo la complessa normativa italiana sulla successione, i ruoli di eredi ‘legittimari’ e ‘disponibili’ e le eccezioni previste dal Codice civile.

Chi sono gli eredi legittimari e disponibili secondo il Codice civile italiano?

Ognuno di noi non è completamente libero nel momento in cui decide di fare testamento. Una parte dei suoi averi infatti devono obbligatoriamente andare ai parenti più stretti, i cosiddetti eredi legittimari, che sono:

  • il coniuge, anche se separato (a meno che non abbia subìto l’addebito);
  • i figli (o, in assenza di figli, i genitori).

Tali soggetti non possono mai essere esclusi dall’eredità, diseredati o comunque privati di una quota minima del patrimonio del defunto, la cosiddetta quota legittima.

Alla luce di ciò possiamo dire che il patrimonio del testatore si distingue in due parti:

  • la quota legittima: è quella quota che deve finire per forza ai legittimari;
  • la quota disponibile: è quella che può essere assegnata liberamente a chi si vuole.

Le percentuali variano a seconda di quanti siano i legittimari.

La quota di legittima spettante ai figli, in assenza di coniuge, ammonta a:

  • 1/2 dell’asse ereditario, se il figlio è unico. Il restante 1/2 è la quota disponibile;
  • 2/3 dell’asse ereditario, se i figli sono due o più, da dividere in parti uguali fra loro. La quota disponibile, invece, è pari a 1/3.

Invece, in presenza del coniuge (anche se legalmente separato), la quota spettante ai figli è la seguente:

  • 1/3 al figlio unico e 1/3 al coniuge; il residuo terzo è la quota disponibile;
  • 1/2 se i figli sono due o più; 1/4 al coniuge; il residuo quarto è la quota disponibile.

Come Berlusconi ha distribuito la sua eredità?

Nel suo testamento, Berlusconi ha assegnato la maggior parte del suo patrimonio ai suoi cinque figli: Pier Silvio, Marina, Barbara, Eleonora e Luigi.

In aggiunta a questo, ha effettuato tre donazioni ‘esterne’ utilizzando la cosiddetta quota disponibile: 100 milioni a Paolo Berlusconi, 100 milioni a Marta Fascina e 30 milioni a Marcello Dell’Utri.

Dunque, Berlusconi era obbligato a lasciare i due terzi del suo patrimonio a tutti i figli in parti uguali in quanto non era ufficialmente sposato. Il residuo terzo è stata la quota disponibile che ha lasciato a chi ha voluto (anche a uno solo dei figli stessi, volendo).

Leggi Quali sono le quote di legittima?

Che ruolo ha giocato il matrimonio con Marta Fascina?

Se Marta Fascina avesse sposato Berlusconi in modo ufficiale, la distribuzione del patrimonio sarebbe stata diversa. I figli avrebbero ricevuto solo la metà del patrimonio, mentre la coniuge avrebbe ottenuto un quarto. Il restante 25% sarebbe rimasto alla disposizione di Berlusconi.

In conclusione, il testamento di Berlusconi era già noto perché la legge italiana e il Codice civile prevedono una suddivisione precisa dell’eredità, riservando ai figli e al coniuge quote fisse e lasciando al testatore solo un terzo del patrimonio da disporre liberamente.

 
Pubblicato : 9 Luglio 2023 08:12