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Perché i poliziotti in Italia non sparano mai?

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(@mariano-acquaviva)
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In quali casi è legittimo il ricorso alle armi? Quando le forze dell’ordine possono sparare e perfino uccidere una persona? Come funziona il porto d’armi?

«Perché in Italia, se un criminale gira col coltello, la polizia non può sparargli?»; «Perché un poliziotto non può sparare a un criminale in fuga ma deve rischiare la vita per inseguirlo?». Sono soltanto alcuni dei quesiti che si leggono quotidianamente in rete e che così possono essere sintetizzati: perché, in Italia, i poliziotti non sparano mai?

Con il presente articolo cercheremo di fare chiarezza su questo argomento, spiegando perché le forze dell’ordine possono utilizzare le armi soltanto quando c’è un pericolo immediato e inevitabile per l’incolumità fisica propria o di un’altra persona.

Quando i cittadini possono usare le armi?

La legge italiana proibisce ai comuni cittadini di possedere armi, a meno che non siano stati espressamente autorizzati dall’autorità di pubblica sicurezza.

Il porto d’armi è una speciale licenza amministrativa, rilasciata dal questore o dal prefetto, che consente a chi ne è titolare di acquistare legalmente un’arma, di poterla custodire e successivamente usare esclusivamente per gli scopi consentiti dall’autorizzazione stessa (uso venatorio, sportivo o difesa personale).

Eccezionalmente, la legge consente ai cittadini di usare le armi legalmente detenute per difendere sé stessi o altri da un’aggressione fisica che mette a repentaglio l’incolumità propria o altrui, purché la difesa sia proporzionata all’offesa.

Come vedremo a breve, lo stesso principio si applica anche all’utilizzo delle armi da parte delle forze dell’ordine.

Poliziotti: quando possono usare le armi?

Secondo l’articolo 53 del codice penale, non può essere punito il pubblico ufficiale che, per adempiere ai propri doveri, fa uso delle armi quando vi è costretto dalla necessità di respingere una violenza o di vincere una resistenza, oppure se deve impedire la consumazione di gravi delitti.

In pratica, la legge dice che le forze dell’ordine possono usare le armi oppure altri mezzi di coazione fisica (sfollagente, manette, lacrimogeni, spray urticante, ecc.) solo se ciò è indispensabile per:

  • respingere una violenza. È il caso del carabiniere aggredito con un coltello al quale non resta che sparare per difendersi;
  • vincere una resistenza. Si pensi al poliziotto che, pur di salvare una persona in pericolo di vita, si veda costretto a fare fuoco nei confronti di chi gli sbarra volontariamente la strada per ritardare i soccorsi;
  • per impedire la realizzazione di gravi delitti, come stragi, naufragi, omicidi, rapine a mano armata e sequestri di persona. È il caso del carabiniere che spara al terrorista prima che inneschi una bomba.

Forze dell’ordine: quando possono sparare?

La legge richiede che l’uso dell’arma sia proporzionato alla situazione di pericolo in cui ci si trova. L’agente deve quindi considerare tutte le alternative non letali prima di fare fuoco.

In buona sostanza, la polizia può sparare solo in presenza di grave e immediata minaccia, come d’altronde prevede la legge sulla legittima difesa per qualsiasi altro cittadino.

In buona sostanza, il fatto di essere autorizzati a portare le armi non consente alle forze dell’ordine di poterle utilizzare, a meno che ciò sia strettamente necessario per salvaguardare l’incolumità propria o altrui.

Se una persona, evidentemente alterata, brandisce un coltello senza però minacciare di utilizzarlo, la polizia non può sparargli.

Se un ladro si dà alla fuga sulla propria auto, i carabinieri devono inseguirlo senza potergli sparare.

Se un ubriaco si scaglia contro un poliziotto per colpirlo a mani nude, l’agente può difendersi e rispondere con la forza o con strumenti non letali, ma non può sparargli.

Polizia: quando può uccidere?

La polizia può usare le armi giungendo perfino a uccidere solo se è assolutamente necessario per sventare un grave delitto in grado di mettere a repentaglio l’incolumità personale altrui.

Un poliziotto accorre in soccorso di una persona vittima di aggressione. Nonostante l’invito a desistere e ad allontanarsi, i delinquenti continuano a picchiare selvaggiamente. Uno di essi, con un tubo di ferro in mano, sta per sferrare un colpo fatale alla testa; al poliziotto non resta che fare fuoco per impedire che la vittima venga uccisa.

Le forze dell’ordine irrompono in un covo di terroristi per sventare un attentato. Uno di essi riesce a fuggire, nel tentativo di innescare un esplosivo. Uno dei poliziotti lo insegue e, per evitare una strage, gli spara.

Non è invece mai legittimo sparare in assenza di pericolo per l’incolumità propria o altrui, nonché quando il malvivente sta fuggendo, a meno che la fuga metta a rischio la sicurezza e la salute degli altri.

Tommaso, per sfuggire a un posto di blocco, scappa via con la propria auto, imboccando una strada contromano. Se c’è evidente pericolo per gli altri utenti della strada, la polizia che lo insegue potrebbe decidere di sparargli.

 
Pubblicato : 31 Dicembre 2023 16:45