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Perché i giovani guadagnano il 40% in meno dei colleghi anziani

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(@paolo-florio)
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Gap salariale: le ragioni degli stipendi più bassi per i giovani rispetto ai colleghi senior: quali fattori hanno contribuito all’aumento di questo divario.

I più recenti dati lo confermano: i giovani lavoratori guadagnano il 40% in meno dei colleghi senior. Ma per quale motivo il gap salariale tra le generazioni è cresciuto così tanto negli ultimi anni? Un recente studio condotto da Nicola Bianchi (Northwestern Kellogg School of Management) e Matteo Paradisi (Einaudi Institute for Economics and Finance) mette in evidenza le diverse chance in termini di carriera tra le generazioni. Cerchiamo di comprendere le ragioni di questo fenomeno, basandoci sui dati più recenti e sulle attuali tendenze del mercato del lavoro.

Qual è l’entità del gap salariale tra giovani e senior?

Negli anni ’80, i trentenni guadagnavano circa il 20% in meno dei loro colleghi over 50. Oggi, quella distanza si è raddoppiata, raggiungendo il 40%. 

Ma quali sono le cause di questo crescente divario salariale? L’indagine condotta da Bianchi e Paradisi ha messo in luce come il rallentamento delle carriere dei giovani lavoratori sia una delle principali cause di questo divario: la probabilità che i lavoratori più giovani si trovino nel quartile più alto della distribuzione dei salari è diminuita del 34%, mentre la stessa probabilità, per i lavoratori più anziani, è aumentata del 16%. I lavoratori più anziani occupano posizioni apicali per periodi più lunghi, limitando la possibilità per i giovani di raggiungere posizioni meglio retribuite. Tra le altre cause si citano una diminuzione della produttività aziendale e un aumento dell’età pensionabile. In altri termini lo spazio per le nuove generazioni è ancora occupato dalle vecchie. La probabilità che i giovani lavoratori ricoprano posizioni manageriali è diminuita di due terzi tra il 1985 e il 2019, mentre è aumentata dell’87% tra i lavoratori più anziani.

Qual è l’impatto di queste dinamiche sull’età media della forza lavoro?

L’età media della forza lavoro in Italia è salita dai 35,8 anni del 1985 ai 42,7 anni del 2019. Questo fenomeno non riguarda solo l’Italia: il divario salariale è aumentato del 10% a favore dei lavoratori anziani negli Stati Uniti, dell’11% nel Regno Unito (1997-2019) e del 17% in Danimarca (1997-2019). Anche la Germania registra un gap salariale simile.

Il gap salariale riguarda solo alcuni settori o tutte le categorie professionali?

Il gap salariale interessa tutte le categorie professionali. Ad esempio, secondo una ricerca condotta da Odm Consulting, le retribuzioni medie di baby boomer, millennials e generazione Z presentano notevoli differenze a parità di inquadramento in Italia. Un impiegato di 30 anni guadagna in media il 34% in meno rispetto a un collega di 60 anni. Nel caso degli operai, un baby boomer guadagna il 15% in più di un operaio della vecchia guardia e il 25% in più rispetto a un collega della generazione Z.

Quali soluzioni possono essere adottate per ridurre il divario salariale tra giovani e senior?

Per ridurre il divario salariale tra giovani e senior, è importante considerare diverse strategie. Tra queste, la promozione di politiche di formazione e aggiornamento professionale per i giovani, l’implementazione di misure volte a facilitare l’accesso a posizioni di responsabilità per le nuove generazioni e il miglioramento delle condizioni di lavoro per tutti i dipendenti. Inoltre, è fondamentale promuovere una maggiore flessibilità nel mercato del lavoro e incentivare l’innovazione e la crescita delle imprese, in modo da creare nuove opportunità professionali per i giovani.

 
Pubblicato : 11 Maggio 2023 19:30