Per l’usucapione basta mettere un recinto
Usucapione: la Cassazione sancisce l’importanza della recinzione per affermare il diritto di proprietà.
In una recente sentenza, la Corte di Cassazione ha stabilito un punto fondamentale in materia di usucapione, introducendo una novità rilevante. Per usucapire un terreno agricolo, ora è sufficiente costruire una recinzione che impedisca a terzi l’accesso al bene. Non basta quindi il semplice utilizzo del bene altrui, il passaggio, il pascolo o il parcheggio di un veicolo: occorre esercitare il proprio diritto di proprietà nel modo più completo possibile, escludendo ogni interferenza esterna sul bene stesso.
Secondo l’ordinanza n. 18528/23, «il possesso utile ai fini della configurazione dell’acquisto del diritto di proprietà a titolo originario per usucapione non si risolve nella mera utilizzazione del fondo, ma deve concretarsi in atti idonei ad esprimere, in concreto, l’esercizio della signoria sul bene». In pratica, il soggetto che si trova in relazione materiale con il bene deve dimostrare non solo di averlo utilizzato, ma di aver precluso a terzi la fruizione dello stesso.
Il riferimento specifico riguarda i fondi agricoli, che per loro natura sono destinati allo sfruttamento agricolo. Ma il principio può essere esteso a qualsiasi terreno: cortili, giardini, ecc.
Per maggiori chiarimenti su questo tema leggi Quando è possibile usucapire un terreno.
La Cassazione ha sottolineato la necessità di manifestare concretamente lo “ius excludendi alios“, ovvero il diritto di escludere gli altri dal godimento del bene. A tale scopo, la recinzione materiale del fondo agricolo diventa un elemento di fondamentale importanza, in quanto rappresenta l’espressione più evidente di tale diritto.
L’usucapione infatti presuppone l’esercizio, da parte del possessore, di un potere tipico del proprietario, che solo quest’ultimo avrebbe il diritto di compiere. In questo contesto è fondamentale l’articolo 841 del codice civile, che prevede la facoltà di chiudere il fondo. Dunque, la recinzione del terreno agricolo, o di un giardino, assume un valore decisivo: non è più un semplice atto di demarcazione, ma un’azione che sancisce il diritto di proprietà del soggetto che la pone in essere, diventando un elemento indispensabile per la configurazione dell’usucapione.
Questa sentenza della Cassazione rappresenta un passo importante nella giurisprudenza relativa all’usucapione, introducendo una nuova sfumatura interpretativa che si tradurrà in un importante riferimento per i futuri casi di diritto di proprietà e usucapione.
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