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Pedopornografia nei fumetti manga: è reato?

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(@angelo-greco)
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La pedopornografia può anche essere virtuale: anche se si tratta di manga, i disegni che rappresentano minori nudi integrano reato.

I giapponesi sono molto abili nel disegno erotico, in particolare quando si tratta di rappresentare giovani. I manga hanno numerosi sottogeneri e alcuni di questi sono destinati a un pubblico prettamente adulto. Ciò che però è lecito dall’altra parte del mondo non è detto che lo sia in Italia. La domanda che bisogna infatti farsi è se la pedopornografia nei fumetti manga è reato oppure no.

La Cassazione ha recentemente chiarito i contorni di questa problematica tutta virtuale.

È reato la pedopornografia virtuale?

La Cassazione, con la sentenza n. 47187 del 24 novembre 2023, ha stabilito che anche i fumetti che ritraggono rapporti sessuali tra adulti e minori possono essere classificati come materiale pedopornografico. Questo include disegni, pitture e qualsiasi rappresentazione che dia l’idea che l’oggetto della rappresentazione pornografica sia un minore.

Dunque, chi viene trovato in possesso di tale materiale può essere denunciato. Si tratta infatti di un reato procedibile d’ufficio. Basterebbe quindi una perquisizione per far processare il detentore dei fumetti.

Cosa rischia chi possiede manga erotici?

Non tutti i manga erotici sono vietati ma solo quelli che rappresentano minori. In tal caso la pena è la reclusione fino a tre anni e con la multa non inferiore a euro 1.549.

La domanda che potrebbe farsi chiunque è la seguente: come si fa a capire se il personaggio del fumetto è minorenne o solo un adulto che dimostra molto meno dell’età che ha, visto che si tratta di soggetti inesistenti? Questa valutazione viene rimessa al giudice del primo grado che è chiamato a valutare le sembianze fisiche dei personaggi ritratti e l’eventuale sviluppo dei caratteri sessuali: se questi ultimi sono ancora in fase adolescenziale, con il seno non ancora formato, si può parlare di pedopornografia.

Qual è stato il caso specifico trattato dalla Cassazione?

Un uomo è stato trovato in possesso di fumetti che rappresentavano atti sessuali incestuosi tra adulti e minori, oltre a fotografie di minori in pose esplicite. Sia in Tribunale che in Corte d’Appello è stata confermata la sua condanna per detenzione di materiale pedopornografico.

La difesa ha sostenuto che le immagini in possesso dell’uomo non rappresentavano situazioni reali e che quindi non dovevano essere considerate pedopornografia ai sensi del Codice Penale. Questo argomento è stato però respinto dalla Cassazione.

Come ha risposto la Cassazione alle obiezioni della difesa?

La Cassazione ha ribadito che il materiale posseduto dall’uomo aveva chiare connotazioni pedopornografiche. Le immagini raffiguravano, senza ombra di dubbio, «giovani ragazze, poco più che bambine, che mostrano le parti intime: la statura, il volto, i caratteri sessuali appena accennati (lo sviluppo mammario e pilifero) sono elementi rivelatori del fatto che si tratta di soggetti di età ampiamente inferiore ai 18 anni».

Qual è l’interpretazione attuale della legge sulla pedopornografia virtuale?

Secondo l’interpretazione della Cassazione, il materiale pedopornografico virtuale, compresi fumetti e manga che rappresentano minori in attività sessuali, è da considerarsi reato ai sensi della legge italiana.

 
Pubblicato : 28 Novembre 2023 16:00