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Organizzare un furto è reato?

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(@mariano-acquaviva)
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Mettersi d’accordo per commettere un crimine è una condotta illecita anche se poi non si dà esecuzione al piano delittuoso? Cos’è la libertà vigilata?

Il reato non è sempre il frutto di un’azione estemporanea, cioè improvvisata; spesso il fatto illecito è preceduto da una minuziosa messa a punto, cioè da quella che potremmo definire una “premeditazione”. È il caso dei rapinatori che pianificano un colpo in banca: ogni aspetto deve essere attentamente studiato affinché sia possibile farla franca. È in questo preciso contesto che si pone il seguente quesito: organizzare un furto è reato?

La domanda potrebbe valere per ogni altro tipo di crimine: una rapina (come visto nell’esempio), un omicidio, una truffa, ecc. Ebbene: cosa prevede la legge a proposito di coloro che si mettono d’accordo per commettere un delitto? La semplice organizzazione è sufficiente a far scattare l’illecito penale, anche se poi il piano non viene concretamente attuato? Vediamo cosa dice la legge.

Concorso di persone nel reato: cos’è?

Il “concorso di persone nel reato” è l’istituto giuridico con cui la legge estende la punibilità anche a coloro che non hanno commesso concretamente il reato ma hanno comunque contribuito alla realizzazione dello stesso.

Tale tipo di “compartecipazione” può essere di due tipi:

  • materiale, quando il contribuito del complice è “fattivo”, cioè concreto. Si pensi al complice che aiuta lo scassinatore passandogli gli attrezzi necessari;
  • morale, quando il contributo consiste nell’incitare o convincere una persona a commettere un reato. Si pensi a chi inculca nella testa di un uomo la convinzione di dover necessariamente uccidere la moglie.

Secondo la legge, non c’è differenza tra complici e autore principale del reato: tutti devono essere incriminati dello stesso reato [1].

Le pene possono però variare a seconda dell’effettivo contributo apportato alla realizzazione del crimine [2].

Accordo per commettere un reato: è punibile?

Secondo la legge, non è penalmente punibile l’accordo per commettere un reato, qualora questo non sia poi commesso [3].

In pratica, non si può condannare una persona solamente perché, insieme ad altre, aveva avuto il proposito, poi non realizzato, di compiere un crimine.

Tizio, Caio e Sempronio si incontrano settimanalmente per mettere a punto un accurato piano per svaligiare l’appartamento di un noto imprenditore. Nonostante gli appuntamenti, gli acquisti compiuti e le ore di lavoro, alla fine decidono di abbandonare il loro progetto.

Insomma: progettare di commettere un crimine e poi non realizzarlo non è un reato.

C’è però un’eccezione a quanto detto sinora. Vediamo quale.

Organizzarsi per commettere un reato: quando scatta la misura di sicurezza?

Secondo la legge, nel caso di accordo per commettere un delitto a cui poi non è stato dato seguito, il giudice può applicare una misura di sicurezza se ritiene che i soggetti coinvolti abbiano mostrato di essere particolarmente pericolosi. Cosa vuol dire?

Le misure di sicurezza sono particolari sanzioni previste per persone socialmente pericolose; esse possono sommarsi alla pena classica prevista per i reati (cioè, la reclusione) oppure possono essere applicate in via esclusiva, quando il soggetto non è imputabile o quando il fatto non costituisce reato.

Nell’ipotesi di accordo per commettere un crimine, se il giudice a cui è stato segnalato il fatto ritiene che i soggetti, seppur non punibili per non aver commesso alcun reato, siano socialmente pericolosi, può comunque condannarli a scontare una misura di sicurezza.

Carlo e Marco avevano progettato un attentato terroristico. Pur non avendolo attuato, il fatto viene denunciato alle autorità. Il giudice, considerata la pericolosità dei soggetti, i quali si erano perfino muniti di dinamite, decide di infliggere loro una misura di sicurezza.

Nello specifico, la misura di sicurezza prevista per chi ha organizzato un reato poi non commesso è la libertà vigilata, consistente nell’obbligo di rispettare determinate prescrizioni impartite dal giudice, come ad esempio il divieto di allontanarsi dal Comune di residenza senza giustificato motivo oppure il divieto di possedere o usare armi o altri oggetti ritenuti pericolosi.

 
Pubblicato : 11 Novembre 2023 16:00