A cosa serve e quanto ammonta il contributo imposto ad ogni utente di energia elettrica e di gas: dove trovarlo nella fattura e come capire a cosa si riferisce.

Se controlli con attenzione la tua bolletta scopri facilmente che il prezzo dei kilowattora di energia elettrica, o dei metri cubi di gas, moltiplicato per la quantità consumata nel bimestre, è molto inferiore alla cifra finale fatturata: questo perché ci sono alcune importanti voci ulteriori che entrano nel conteggio. Tra queste, la più “pesante” è costituita dai cosiddetti oneri di sistema: cosa sono e quanto incidono sulla bolletta?

Per prima cosa devi sapere che, per legge, il costo dell’energia elettrica che consumiamo nelle nostre case si calcola in maniera molto diversa rispetto ad altri prodotti, come ad esempio il prezzo del carburante al litro, che coincide esattamente con il totale da pagare quando facciamo rifornimento.

Le forniture di elettricità e di gas incorporano anche altri costi che vengono addebitati al consumatore e tra questi i più importanti sono l’Iva – che incide per il 10% – le spese generali di trasporto dell’energia e, appunto, gli oneri di sistema di cui ora ci occuperemo.

Questi costi, che rappresentano un notevole aggravio sul prezzo finale da pagare in bolletta, durante la pandemia di Covid-19 ed anche in seguito, per contrastare il caro delle materie prime durante la guerra in Ucraina, erano stati temporaneamente azzerati, ma nel 2023 sono stati reintrodotti. È bene, quindi, sapere in dettaglio di cosa si tratta.

Cosa sono gli oneri di sistema?

Gli oneri di sistema sono costi aggiuntivi introdotti nelle bollette energetiche di luce e gas con un importo predeterminato dallo Stato, e sono distinti dal prezzo della materia prima e dal suo consumo da parte di ogni utente finale, così come non riguardano le spese per il trasporto dell’energia e della gestione del contatore, che pure vengono addebitate in fattura.

Gli oneri di sistema non dipendono dal fornitore, ma vengono imposti a tutti gli utenti in via generale da un’Autorità pubblica di regolamentazione, l’Arera, che ne determina l’importo, con un tariffario che è diverso per la luce ed il gas (cambiano i parametri di applicazione).

A quanto ammontano gli oneri di sistema?

Gli oneri di sistema rappresentano mediamente circa il 20% del costo annuo totale della bolletta luce, e circa il 4% della bolletta del gas. Ad esempio, una normale fattura casalinga per la luce con un importo totale di 45 euro comprende normalmente l’addebito di circa 8 euro (più Iva) per gli oneri di sistema.

Nel mercato tutelato (che scomparirà nel 2024), durante il 2023 l’incidenza degli oneri di sistema è stata del 10,5% per la bolletta dell’energia elettrica e del 1,2% per quella del gas (dati medi elaborati dall’Arera per un utente tipo domestico).

Nel mercato libero dell’energia, che già riguarda la maggior parte delle famiglie italiane che hanno effettuato il passaggio, questi valori possono variare notevolmente, in base alla Regione ove è ubicata la fornitura ed alla potenza impegnata dall’utenza di consumo.

A seconda del tipo di utenza (domestica e residenziale o non tale, come le seconde case, oppure industriale), infatti, gli oneri di sistema possono comprendere sia una quota fissa sia una componente proporzionale al consumo, e dunque variabile.

A cosa servono gli oneri di sistema?

Il ricavato degli oneri di sistema è destinato ad obiettivi collettivi riguardanti la rete dell’energia. Infatti ciò che chiamiamo globalmente «oneri di sistema» si distingue e scompone in diversi fattori (che puoi trovare in bolletta contraddistinti da una lettera e da un numero, ad esempio A.3).

In particolare, gli oneri di sistema servono a coprire i costi delle attività di interesse generale svolte sulla rete di distribuzione nazionale, come gli incentivi alla produzione ed all’uso di energia da fonti rinnovabili, la ricerca e lo sviluppo dell’efficienza energetica, la messa in sicurezza del comparto energia nucleare e le agevolazioni alle industrie manifatturiere con alto consumo di energia, ma anche il bonus sociale per le famiglie con redditi molto bassi e in difficoltà economica.

Contrariamente a quanto si crede, invece, gli oneri di sistema non sono destinati a coprire le bollette non pagate dagli utenti morosi: per queste situazioni esiste un apposito meccanismo, il Cmor (corrispettivo di morosità) che, in pratica, “insegue” i clienti che cambiano fornitore, addebitandogli gli importi dovuti e non saldati al precedente gestore. Insomma, ciascuno deve pagare il suo, e tali spese non vengono sopportate dalla collettività.

Si possono ridurre gli oneri di sistema?

Gli oneri di sistema sono addebitati a tutti i clienti intestatari di forniture di energia elettrica e di gas, a prescindere dal fornitore e dal tipo contratto sottoscritto.

L’ammontare degli oneri di sistema a ciascun consumatore nelle bollette non è contrattabile con il fornitore, né negoziabile in altre maniere, trattandosi di un costo fisso ed imposto dall’Arera, l’Autorità pubblica di regolazione per l’energia, le reti e l’ambiente, che predispone un’apposita «struttura tariffaria», periodicamente aggiornata, composta di tabelle alle quali i venditori si devono attenere anche quando operano nel mercato libero.

Dove trovo in bolletta gli oneri di sistema?

La bolletta di luce e gas è composta da numerose voci, e tra queste compaiono anche gli oneri di sistema. Per trovare il dettaglio dell’importo bisogna scorrere la fattura sino a trovare la voce specifica. Da qui si potrà calcolare facilmente l’incidenza percentuale sul totale.

Le bollette emesse dai migliori fornitori contengono subito, in prima pagina, nel prospetto preliminare, l’indicazione delle spese per gli oneri di sistema fatturati al cliente, ed hanno anche un grafico a torta da cui è possibile intuire visivamente quanto è grande lo “spicchio” del totale bolletta relativo agli oneri di sistema e di tutte le altre spese che compongono la cifra complessiva da pagare.