Oltraggio a pubblico ufficiale: quando si può essere assolti?
Insultare un pubblico ufficiale in servizio è reato, se il fatto è commesso in un luogo pubblico o aperto al pubblico e se assistono almeno altre due persone.
Insultare una persona non è reato, a meno che non sia un pubblico ufficiale, cioè un soggetto che riveste una particolare qualifica in virtù delle competenze che gli sono attribuite direttamente dalla legge. Si pensi ad esempio ai medici, ai notai, agli insegnanti o ai poliziotti: ingiuriare questi soggetti mentre sono in servizio costituisce reato, anche se non sempre. Proprio su quest’ultimo punto cercheremo di fare chiarezza, spiegando quando si può essere assolti per oltraggio a pubblico ufficiale.
Come vedremo a breve, affinché si integri il delitto in questione la legge prevede specifiche condizioni: anche l’assenza di una sola di esse farebbe venir meno l’accusa, con conseguente assoluzione nell’ipotesi in cui il processo sia già cominciato. Ad esempio, perché scatti il reato occorre che al momento dell’insulto siano presenti più persone. Ma non solo: anche in questo caso, sarebbe possibile scagionarsi dimostrando la verità del fatto attribuito al pubblico ufficiale. Prosegui nella lettura se ne vuoi sapere di più.
Cos’è l’oltraggio a pubblico ufficiale?
L’oltraggio a pubblico ufficiale è un reato che si commette quando si ingiuria una persona che riveste la qualifica di pubblico ufficiale.
Chi è il pubblico ufficiale?
Secondo la legge [1] sono pubblici ufficiali coloro che esercitano una funzione:
- legislativa, come i parlamentari e i consiglieri regionali;
- giudiziaria, come i giudici;
- amministrativa. In questa categoria rientrano tutti coloro che manifestano una volontà significativa per la pubblica amministrazione, come ad esempio i medici quando prescrivono le prestazioni sanitarie oppure i notai quando redigono gli atti pubblici che fanno fede fino a querela di falso.
Sono esempi di pubblici ufficiali gli appartenenti alle forze dell’ordine, gli insegnanti, i cancellieri, gli ufficiali giudiziari, i consulenti tecnici d’ufficio nominati durante un processo, perfino le persone ammesse dal giudice come testimoni.
Quali sono i requisiti del reato di oltraggio a pubblico ufficiale?
Perché si abbia reato non è però sufficiente ingiuriare un pubblico ufficiale; per la legge [2], infatti, occorre che ricorrano altre condizioni, e cioè che l’insulto sia:
- capace di offendere l’onore o il prestigio della vittima e, di conseguenza, la reputazione della stessa pubblica amministrazione. È il caso di chi dice al poliziotto “Sei corrotto, come tutti gli altri”;
- pronunciato in un luogo pubblico (accessibile a tutti, come la strada) o aperto al pubblico (accessibile a tutti, rispettando alcune condizioni: è il caso del ristorante, del bar, del cinema, ecc.);
- proferito in presenza di almeno altre due persone, al di fuori del destinatario dell’ingiuria;
- pronunciato mentre il pubblico ufficiale compie un atto del suo ufficio e a causa o nell’esercizio delle sue funzioni. È il caso dell’automobilista che insulta il vigile urbano che gli sta contestando una multa.
Quando non c’è reato di oltraggio a pubblico ufficiale?
Alla luce delle caratteristiche viste nel precedente paragrafo, possiamo affermare che non c’è reato di oltraggio a pubblico ufficiale quando l’insulto:
- non ha una carica ingiuriosa ma rappresenta solo una critica. È il caso di chi si limita a far notare la poca esperienza del pubblico ufficiale;
- è pronunciato in un luogo privato. È il caso della persona che, mentre subisce una perquisizione in casa propria, ingiuria il poliziotto che fruga tra le sue cose;
- è rivolto alla vittima senza che ci siano altre persone ad ascoltare. Sul punto la Cassazione ha specificato che, in tema di oltraggio, l’offesa all’onore ed al prestigio del pubblico ufficiale deve avvenire alla presenza di almeno due persone, tra le quali però non possono computarsi quei soggetti che, pur non direttamente destinatari dell’offesa, assistano alla stessa nello svolgimento delle loro funzioni [3]. Non c’è quindi reato se si offende un poliziotto in presenza di altri suoi colleghi che stanno svolgendo le medesime operazioni (ad esempio, una perquisizione domiciliare);
- è pronunciato nei confronti di un pubblico ufficiale non in servizio oppure se, pur essendo in servizio, l’ingiuria non riguarda il compimento di una sua mansione. Ad esempio, insultare un poliziotto per motivi che non c’entrano nulla con il servizio che svolge non integra il reato di oltraggio a pubblico ufficiale.
Come farsi assolvere per oltraggio a pubblico ufficiale?
È possibile farsi assolvere dall’accusa di oltraggio a pubblico ufficiale non solo dimostrando l’insussistenza di uno dei requisiti sopra analizzati, ma anche:
- provando la verità del fatto attribuito al pubblico ufficiale. Ad esempio, se si dà del “corrotto” a un poliziotto e poi si dimostra effettivamente che tale circostanza è vera, il giudice dovrà assolvere l’imputato del reato di oltraggio a pubblico ufficiale. Stessa cosa dicasi se il pubblico ufficiale viene condannato per il fatto che l’imputato gli aveva attribuito (continuando l’esempio di prima, se il poliziotto viene condannato per corruzione o concussione);
- riparando integralmente il danno causato dalla propria condotta, risarcendo sia la vittima che l’ente pubblico a cui appartiene prima dell’inizio del giudizio. In tal caso, il reato è estinto.
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