Odori sgradevoli animali in condominio: cosa fare?
Cosa possono fare l’amministratore e l’assemblea nel caso di animali domestici tenuti in cattive condizioni? Come tutelarsi dalle esalazioni moleste?
I problemi che possono sorgere all’interno di una realtà condominiale sono innumerevoli; tra questi v’è anche quello inerente al lezzo che può provenire dalle singole proprietà private. Si pensi al condomino che tiene il cane chiuso nel box senza provvedere alla pulizia degli escrementi, oppure al proprietario che non si occupa minimamente dell’igiene del suo appartamento, lasciando che le esalazioni raggiungano anche le parti comuni dell’edificio, come ad esempio il pianerottolo. Cosa fare in caso di odori sgradevoli degli animali in condominio?
Come vedremo, ci sono diversi modi per poter rimediare alla situazione venutasi a creare a causa di uno dei proprietari. In alcuni casi, è perfino possibile sporgere denuncia presso la competente autorità. Ma procediamo con ordine.
Puzza di animali: cosa deve fare l’amministratore?
L’amministratore non può assumere decisioni che riguardano le proprietà private dei singoli condòmini, potendo egli occuparsi solamente dei beni comuni dell’edificio.
Se però ciò che accade all’interno dell’unità immobiliare del condomino si propaga anche all’esterno, mettendo a rischio l’interesse collettivo della compagine, allora egli può senz’altro intervenire a tutela delle ragioni dei condòmini [1].
Nel caso di specie, se la puzza di animali proveniente da uno degli appartamenti (o dalla cantina, dal box, ecc.) dovesse raggiungere le parti comuni, come ad esempio il pianerottolo, l’amministratore sarebbe obbligato, in ragione del suo mandato, a intervenire per far cessare la molestia, diffidando formalmente il proprietario oppure adottando ogni altro strumento ritenuto idoneo allo scopo.
In questo senso, l’amministratore può perfino agire in giudizio in nome e per conto dell’intero condominio, qualora i disagi si riverberino nelle parti comuni dell’edificio o qualora sia, ad esempio, violata un’apposita clausola del regolamento condominiale relativa alle immissioni.
Per fare ciò l’amministratore non avrebbe neanche bisogno del previo consenso assembleare, trattandosi di competenza che rientra nelle sue prerogative.
Se, invece, il cattivo odore degli animali dovesse disturbare solamente altri privati (ad esempio, il vicino), allora l’amministratore non avrebbe alcuna possibilità di agire, trattandosi di controversia meramente privata.
Esalazioni moleste: cosa può fare l’assemblea?
L’assemblea non può incidere sulle proprietà private dei singoli condòmini, a meno che non vi sia un voto unanime.
Secondo la Corte di Cassazione [2], l’assemblea condominiale non può validamente assumere decisioni che riguardino i singoli condòmini nell’ambito dei beni di loro proprietà esclusiva, salvo che non si riflettano sull’adeguato uso delle cose comuni.
Deve quindi desumersi che, se vi sono fondate ragioni che riguardano l’interesse del condominio, l’assemblea possa perfino ordinare lo sgombero degli animali che il singolo condomino tiene nella sua unità immobiliare.
Affinché la deliberazione sia valida e non nulla occorre però che la tutela dei beni comuni sottesa alla decisione sia di lampante evidenza, altrimenti la delibera stessa verrebbe cancellata dal giudice.
Non vi sono dubbi invece che, a fronte del cattivo odore proveniente da una delle unità immobiliari dell’edificio, l’assemblea possa sollecitare l’amministratore a intervenire tempestivamente, pena la sua revoca.
Cattivo odori di animali: quando si può denunciare?
Gli odori sgradevoli di animali in condominio possono integrare un reato a tutti gli effetti.
Secondo la Suprema Corte [3], le esalazioni moleste causate dalle deiezioni canine integrano, in capo al proprietario, il reato di getto pericoloso di cose, punito con l’arresto fino a un mese o con l’ammenda fino a 206 euro [4].
Trattandosi di una contravvenzione, chiunque può sporgere denuncia alle competenti autorità, tanto l’amministratore quanto i condòmini.
Perfino il visitatore che si trova casualmente nell’edificio potrebbe sporgere denuncia per via dei forti odori molesti provenienti dall’appartamento in cui si trovano gli animali.
Non va poi sottovalutato un altro aspetto: la tutela della salute dell’animale che, vivendo in condizioni di abbandono, patisce una sofferenza che l’ordinamento non tollera.
È quindi possibile avvertire i carabinieri oppure l’Asl veterinaria perché effettui un sopralluogo per verificare lo stato di salute dell’animale e accertare che non siano stati commessi reati come quelli di abbandono e di maltrattamenti.
Approfondimenti
Per ulteriori approfondimenti, si legga l’articolo dal titolo Cattivo odore degli animali del vicino: cosa fare?
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