Obbligo di fedeltà durante la separazione: come funziona?
Cosa succede all’obbligo di fedeltà in fase di separazione? Scopriamo come funziona questo dovere coniugale, quanto dura e quali rischi comporta la violazione.
A seguito del matrimonio sorgono, in capo ai coniugi, diritti e doveri reciproci. Uno dei più importanti (e sicuramente il più noto) è quello alla fedeltà la quale, come diremo, non deve intendersi solamente come astensione dall’avere rapporti sessuali con altre persone. È in questo contesto che si pone il seguente quesito: come funziona l’obbligo di fedeltà durante la separazione? Approfondiamo l’argomento.
Matrimonio: in cosa consiste l’obbligo di fedeltà?
L’obbligo alla fedeltà reciproca è uno dei principali doveri coniugali, che caratterizza il matrimonio in modo distintivo rispetto ad altri legami affettivi.
Il dovere di fedeltà tra coniugi non si limita esclusivamente alla sfera sessuale e, quindi, al divieto di tradimenti fisici.
La giurisprudenza, col tempo, ha attribuito a tale obbligo un significato molto più ampio, fondato sull’idea di rispetto reciproco e lealtà all’interno del matrimonio.
Oltre al classico adulterio, quindi, c’è violazione anche nell’ipotesi di legami sentimentali con terze persone.
Di conseguenza, l’infedeltà può anche essere platonica, basata su scambi di messaggi e telefonate con chiari intenti romantici o sessuali.
La Corte di Cassazione ha infatti chiarito più volte che l’obbligo di fedeltà si estende all’intimità affettiva, oltre a quella sessuale.
Quanto finisce l’obbligo di fedeltà?
L’obbligo di fedeltà inizia il giorno delle nozze e continua fino a quando non viene dichiarata la separazione tra i coniugi. Per la precisione:
- nell’ipotesi di separazione giudiziale, l’obbligo di fedeltà viene meno dopo la prima udienza (cosiddetta “udienza presidenziale”), a seguito della quale il giudice autorizza i coniugi a vivere separatamente, anche se la causa dovesse andare avanti per regolare altri aspetti, come ad esempio quelli economici;
- nell’ipotesi di separazione consensuale, l’obbligo di fedeltà cessa nel momento in cui il giudice omologa la separazione;
- nel caso di separazione consensuale stragiudiziale, l’obbligo di fedeltà viene meno dal momento in cui i coniugi firmano l’atto di separazione dinanzi al sindaco o ai rispettivi avvocati (a seconda della procedura prescelta).
Per ulteriori approfondimenti, si legga l’articolo dal titolo Quando cessa l’obbligo di fedeltà coniugale?
Obbligo di fedeltà: cosa succede dopo la separazione?
Durante la separazione, i coniugi conservano la maggior parte dei diritti e dei doveri coniugali, compreso il dovere di assistenza morale e materiale.
Tuttavia, la separazione comporta la fine dei doveri di coabitazione e fedeltà.
In altre parole, i coniugi separati possono intraprendere nuove relazioni e vivere in residenze diverse senza conseguenze legali.
Questo consente ai coniugi di esercitare le proprie libertà personali senza restrizioni anche dopo la separazione.
È fondamentale notare che, nonostante la fine dell’obbligo di fedeltà, i coniugi debbano comunque evitare comportamenti che possano ledere la dignità e la reputazione dell’altro.
Ciò significa che l’eventuale nuova relazione a seguito della separazione non deve risultare offensiva e umiliante per il coniuge.
Carlo è separato da Marta e ora è fidanzato con Emanuela. Per umiliare la moglie, Carlo presenta Emanuela a tutta la famiglia, compresi i figli, affermando a gran voce che Marta non è nulla in confronto alla nuova compagna, che considera l’unica, vera donna della sua vita.
In sintesi, l’obbligo di fedeltà è un aspetto cruciale del matrimonio, ma durante la separazione si attenua, consentendo ai coniugi di vivere vite separate.
Tuttavia, è importante evitare comportamenti che possano danneggiare la dignità e la reputazione del partner.
Cosa rischia chi non rispetta l’obbligo di fedeltà?
Spesso si associa l’infedeltà coniugale all’addebito della separazione, ma questo non è un processo automatico.
L’addebito si basa sulla responsabilità della fine del matrimonio, che deve derivare direttamente dall’infedeltà.
Se la separazione è causata da una crisi precedente e non dall’infedeltà, l’addebito non si applica.
Marco tradisce la moglie con cui è separato di fatto da anni. La donna non potrà poi chiedere l’addebito, visto che il matrimonio era praticamente già terminato prim’ancora del tradimento.
Oltre all’addebito della separazione, chi non rispetta l’obbligo di fedeltà può affrontare la possibilità di un risarcimento per i danni causati dal tradimento.
Questo vale per qualsiasi tipo di infedeltà, che sia platonica, presunta o fisica, sia durante il matrimonio che dopo la separazione.
Per ottenere un risarcimento, è necessario avviare un giudizio civile in cui si dimostrino la lesione dei diritti garantiti dalla Costituzione e dalle altre leggi, come ad esempio quello alla reputazione, al fine di ottenere il danno morale causato dall’infedeltà.
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