Nuovo concorso per magistrati tributari: i dettagli del bando
Concorsi pubblici: con la trasformazione delle Commissioni Tributarie in Corti di Giustizia Tributaria, arrivano i bandi per l’assunzione di magistrati.
Cosa sta accadendo nella giustizia tributaria? L’Economia sta accelerando i tempi per l’insediamento di nuovi giudici tributari professionali. Fiorenzo Sirianni, capo dipartimento della Giustizia tributaria al Ministero dell’Economia, ha annunciato l’imminente indizione del primo concorso, previsto per il 2024, per 145 nuovi magistrati tributari professionali. Questo è possibile grazie alla riforma sancita dalla legge 130/2022. Ma non finisce qui: un secondo concorso per 204 magistrati è già stato programmato per il 2026, secondo quanto stabilito dal Dl 75/2023.
Chi può partecipare al concorso?
Il concorso non è solo per i laureati specialistici in giurisprudenza. Anche i laureati in economiapotranno partecipare, come previsto dalla legge 130. Sirianni ha condiviso queste informazioni durante un convegno organizzato dall’Associazione magistrati tributari (Amt), svoltosi l’11 ottobre a Palazzo Montecitorio, Roma.
Quando si vedranno i primi effetti?
Nonostante l’entusiasmo, gli effetti concreti del concorso non saranno immediati. Infatti, considerando le procedure di valutazione, nomina e il tirocinio obbligatorio di sei mesi previsto dalla legge 130, potrebbero trascorrere alcuni mesi prima dell’effettivo insediamento dei nuovi magistrati.
Ci sono preoccupazioni sul numero di magistrati?
Sì, e sono piuttosto serie. Daniela Gobbi, presidente di Amt, ha evidenziato una preoccupante riduzione prevista dei magistrati tributari tra il 2023 e il 2026. Secondo le attuali regole, 851 giudici andranno in pensione anticipata, passando da 75 a 70 anni. Senza nuovi ingressi, la giustizia tributaria potrebbe trovarsi con solo 1.400 giudici, una cifra insufficiente per gestire la crescente domanda di giustizia.
Quali sono le prospettive future?
La situazione potrebbe complicarsi ulteriormente. Giorgio Fiorenza, giudice tributario, ha sottolineato un imminente aumento del contenzioso tributario. Inoltre, solo 23 su 100 giudici provenienti da altre giurisdizioni hanno optato per la magistratura tributaria, una cifra ben inferiore alle aspettative. Questo potrebbe portare a una riconsiderazione della struttura geografica delle Corti di primo e secondo grado, con possibili ripercussioni sul principio di prossimità.
Che cosa dicono le figure di rilievo?
Alfonso Bonafede, già ministro della Giustizia, insieme a Carolina Lussana e Alessio Lanzi, ha sottolineato l’importanza di valutare il lavoro svolto dai giudici attuali per favorire il passaggio alla magistratura professionale. Maurizio Leo, vice ministro dell’Economia, ha promesso dialogo e confronto per risolvere queste criticità, proponendo soluzioni come l’introduzione della conciliazione giudiziale.
Conclusione
Mentre la riforma fiscale continua a evolversi, è evidente che l’Italia sta attraversando un periodo cruciale per la giustizia tributaria. Gli anni a venire saranno determinanti per garantire che il sistema sia equo, efficiente e in grado di rispondere alle esigenze dei cittadini.
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