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Non c’è furto tra coniugi, fratelli conviventi, genitori e figli

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(@redazione)
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Niente querela per furto, rapina o danneggiamento tra parenti (genitori, figli, marito e moglie) o conviventi (partner, fratelli, sorelle, zii e nipoti).

Non puoi portare in tribunale il marito accusandolo di averti rubato gli orecchini o la collana. E nemmeno i fratelli, i nipoti, lo zio che gironzola spesso per casa. Il che, ovviamente, non vuol dire che il reato non sia stato compiuto. E se non sei sposato e ti accorgi che il tuo partner si è appropriato della tua chitarra per venderla in giro e tenersi i soldi, prima dovrai interrompere la convivenza e poi denunciarlo, non viceversa. Non c’è furto tra coniugi, fratelli, conviventi, genitori e figli. Non perché qualcuno non sia stato disonesto ma perché la normativa non è in grado di punire certi reati se compiuti da determinate persone.

Secondo la lettura del Codice penale [1] fornita da una sentenza della Cassazione [2], non si può querelare per furto il convivente, il coniuge, il genitore o il figlio se la vittima e il presunto reo sono conviventi.

Così, per esempio, all’interno di una coppia che conviva da più tempo, uno dei due non potrà denunciare l’altro per essersi appropriato dei suoi beni: dovrà, prima, interrompere la convivenza.

Nella citata sentenza della Suprema Corte, infatti, si legge che non è punibile il furto commesso in danno del convivente, mentre invece è punibile, dietro presentazione di querela, il furto commesso in danno dell’ex convivente.

La legge è infatti chiara nel prevedere la non punibilità, a querela della persona offesa, per delitti contro il patrimonio ai danni di stretti congiunti conviventi, come ad esempio il coniuge non separato, il figlio oppure (purché conviventi) un fratello, una sorella, uno zio o un nipote. Quindi, niente punizione per furto, danneggiamento, appropriazione indebita, rapina, deturpamento e imbrattamento.

La Cassazione, addirittura, ha detto che l’asportazione dei mobili, da parte del marito, prima ancora della separazione, non integra l’appropriazione indebita, perché il fatto è stato commesso in danno della moglie non ancora legalmente separata [3].

Diverso, ovviamente, è il discorso delle lesioni o della violenza, reati che non attengono al patrimonio e che, quindi, anche tra conviventi, vengono puniti.

 
Pubblicato : 12 Maggio 2023 17:37