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NASPI per i padri che si dimettono dal lavoro

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(@raffaella-mari)
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L’assegno di disoccupazione Inps (Naspi) può essere riconosciuto anche a chi si dimette, purché le dimissioni vengano rassegnate entro l’anno di nascita del figlio: i chiarimenti dall’INPS.

L’INPS ha fornito chiarimenti riguardo al diritto alla NASPI per i padri che si dimettono volontariamente dal lavoro entro l’anno di nascita del figlio, a seguito delle modifiche al testo unico sulla maternità. In questo articolo, analizzeremo la circolare 32/2023 dell’INPS e le nuove disposizioni sul congedo di paternità obbligatorio e il divieto di licenziamento. Ma soprattutto chiariremo come ottenere la Naspi per i padri che si dimettono dal lavoro a seguito della nascita del figlio.

Nuovo congedo di paternità obbligatorio

Il Dlgs 105/2022 ha introdotto modifiche significative al testo unico sulla maternità (Dlgs 151/2001), prevedendo un congedo di paternità obbligatorio di 10 giorni e estendendo ai padri il divieto di licenziamento durante la fruizione del congedo obbligatorio e di quello alternativo.

Il congedo di paternità obbligatorio, previsto dal Dlgs 105/2022, consiste in 10 giorni (20 in caso di parto plurimo) da fruire tra i due mesi precedenti la data presunta del parto e i cinque mesi successivi. Questa misura mira a garantire un sostegno ai padri lavoratori durante i primi mesi di vita del figlio.

Il divieto di licenziamento per i padri

Parallelamente all’introduzione del congedo di paternità obbligatorio, è stato esteso ai padri il divieto di licenziamento, già previsto per le madri, nel periodo successivo alla nascita del bambino. In particolare questo divieto si applica durante la fruizione del congedo obbligatorio e di quello alternativo e fino al compimento di un anno di età del figlio.

Il diritto alla NASPI per i padri che si dimettono

La circolare 32/2023 dell’INPS chiarisce che i padri che fruiscono del congedo di paternità obbligatorio e si dimettono volontariamente entro l’anno di nascita del figlio hanno diritto alla NASPI – ossia l’assegno di disoccupazione -, a condizione che siano soddisfatti gli altri requisiti previsti dalla legge per ottenere la NASPI.

In particolare, quanto ai suddetti requisiti, per avere accesso alla NASPI è necessario aver versato contributi contro la disoccupazione per almeno 13 settimane nei quattro anni precedenti l’inizio del periodo di disoccupazione. È contribuzione utile anche quella dovuta, ma non versata, e sono valide tutte le settimane retribuite, purché remunerate nel rispetto dei minimali settimanali. La disposizione relativa alle retribuzioni di riferimento non si applica ai lavoratori addetti ai servizi domestici e familiari, agli operai agricoli e agli apprendisti.

Viene così prevista una eccezione alla regola generale in forza della quale non ha diritto alla NASPI chi si dimette a meno che non si tratti di dimissioni per giusta causa. 

Il riesame delle domande di NASPI respinte

I padri che si trovano in queste condizioni e hanno visto respingere la loro domanda di NASPI dall’INPS possono presentare domanda di riesame alla sede INPS territorialmente competente. Questo meccanismo permette ai lavoratori di ottenere un’ulteriore valutazione della propria situazione e, eventualmente, accedere al sostegno economico previsto.

Conclusioni

Le modifiche al testo unico sulla maternità e i chiarimenti forniti dall’INPS nella circolare 32/2023 evidenziano l’importanza di garantire un adeguato sostegno ai padri lavoratori durante i primi mesi di vita del figlio. Il diritto alla NASPI per i padri che si dimettono entro l’anno di nascita del figlio rappresenta un ulteriore passo verso un equilibrio tra le responsabilità familiari e lavorative, offrendo ai genitori la possibilità di prendersi cura del proprio bambino senza rinunciare al sostegno economico. Si tratta di un’opportunità di conciliare le esigenze lavorative e familiari. I padri possono così dedicare maggior tempo alla cura del neonato, sostenendo anche la madre durante il periodo post-parto, e allo stesso tempo usufruire di un sostegno economico temporaneo.

 
Pubblicato : 22 Marzo 2023 10:45