L’invenduto dei negozi di generi alimentari andrà ai poveri: evitare il macero e dare da mangiare a chi muore di fame. Ci voleva così tanto?
Inizia l’attuazione del Reddito Alimentare, un progetto pilota per combattere la povertà e lo spreco alimentare in diverse città metropolitane. Questa iniziativa, prevista dal piano finanziario del 2023, prevede la fornitura gratuita di pacchi alimentari, composti da prodotti alimentari non venduti, donati dai negozi partecipanti. Questa sperimentazione, prevista per durare tre anni, è coordinata dal Ministero del Lavoro, sotto la guida del Ministro Marina Calderone.
Il piano finanziario del 2023 (articolo 1, paragrafi 434 e 435) ha stanziato 1,5 milioni di euro per quest’anno, aumentando a 2 milioni a partire dal 2024. Questi fondi si aggiungono a quelli già destinati al programma “Contrasto alla deprivazione materiale”, parte del Piano nazionale “Inclusione e lotta alla povertà” 2021-2027, che ha un budget totale di oltre 4 miliardi di euro.
Immagina un negozio di alimentari che ha una quantità di prodotti non venduti che sono ancora commestibili, ma non possono essere venduti a causa dell’imminente scadenza o dell’imballaggio danneggiato. Questi prodotti vengono donati per il Reddito Alimentare, consentendo di evitare sprechi e allo stesso tempo di supportare coloro che vivono in condizioni di povertà assoluta.
Gli organi territoriali, insieme ai servizi sociali competenti e ad altre organizzazioni del Terzo Settore, individuano coloro che hanno maggior bisogno di questo sostegno. Nei prossimi giorni, verranno stabilite le linee guida per la distribuzione del reddito alimentare.
In seguito, la Conferenza Unificata selezionerà le città metropolitane in cui avviare la sperimentazione, tenendo conto dei tassi di povertà e assicurando una distribuzione equa delle risorse a livello nazionale.
Dopo l’annuncio ufficiale da parte del ministero del Lavoro, i Comuni selezionati potranno presentare i loro progetti di Reddito Alimentare. Questi progetti coinvolgeranno le organizzazioni del Terzo Settore e i negozi di alimentari che partecipano alla donazione di prodotti non venduti.
Una parte dei fondi sarà utilizzata per sviluppare un’applicazione che permetterà di prenotare e ritirare i pacchi alimentari, o di riceverli a casa per le categorie più vulnerabili, e di tracciare i prodotti donati.
Il Reddito Alimentare è un’aggiunta alle iniziative esistenti per la distribuzione di alimenti e la lotta contro la povertà estrema, come il Fondo nazionale del ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, e i programmi Fead per il 2014-2020 e Inclusione e lotta alla povertà per il 2021-2027.