Mutui variabili: 500mila famiglie a rischio
L’effetto dei tassi alti della BCE mette a rischio le famiglie con mutui variabili.
In Italia, circa 500.000 famiglie si trovano in una situazione di difficoltà finanziaria a causa dell’aumento dei tassi d’interesse sui mutui variabili. Secondo le analisi condotte dal Sole 24 Ore, in collaborazione con l’Osservatorio SalvaLaTuaCasa di Nomisma e Save Your Home, il valore totale dei mutui a rischio ammonta a quasi 60 miliardi di euro.
La politica monetaria restrittiva della Banca Centrale Europea (BCE), guidata da Christine Lagarde, ha portato a un significativo aumento del costo del denaro, con l’Euribor, l’indice che determina i tassi dei mutui variabili, che è salito da -0,5% a 4%. Questo incremento ha reso insostenibili le rate per molte famiglie, in particolare per quelle con redditi medi o bassi.
Si tratta – come scrive Il Sole 24 Ore – di uno «tsunami finanziario che ha travolto i piani di ammortamento dei mutuatari, soprattutto di coloro che hanno davanti a sé più della metà degli anni di contratto da onorare e che quindi hanno ancora tanti interessi da versare alla banca. Di conseguenza, un mutuo medio da 120mila euro è passato da una rata di 400-500 euro al mese di inizio 2022 a un costo mensile di 800 o anche oltre i 900».
Il rapporto tra l’importo della rata del mutuo e il reddito disponibile di queste famiglie ha superato in alcuni casi il 60%, lasciando poco margine per altre spese essenziali. Questo scenario si è verificato soprattutto per i mutuatari che hanno ancora molti anni di ammortamento davanti e quindi una grande quantità di interessi da versare.
La buona prassi delle banche di concedere un finanziamento ipotecario tarandosi su una rata che non sia superiore a un terzo del reddito netto famigliare sarà quindi neutralizzata dai forti rialzi dei tassi da parte della Bce, che da luglio 2022 a settembre di quest’anno ha aumentato il costo del denaro di 450 punti base.
Roberto Anedda, consulente di Nomisma, sottolinea che la situazione è particolarmente critica per le famiglie con redditi fino a 1.500 euro al mese. Questa fascia di reddito rappresenta il 23% del totale dei mutui variabili a rischio, con un valore di circa 23 miliardi di euro.
Le previsioni per il 2024 sono preoccupanti, con un aumento stimato del 10% delle aste immobiliaririspetto all’anno corrente. Questo aumento è dovuto al fatto che, dopo sei rate non pagate, le banche possono avviare procedure di esecuzione dell’immobile, portando così a dolorose aste immobiliari.
Il contesto attuale, caratterizzato da tassi d’interesse elevati e aumento dei costi energetici e dell’inflazione, sta mettendo a dura prova il bilancio delle famiglie italiane. Nonostante le previsioni di un possibile taglio dei tassi da parte della BCE nei prossimi anni, la situazione rimane critica e richiede un’attenzione particolare da parte delle autorità competenti e delle stesse famiglie coinvolte.
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