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L’intervento di riparazione del venditore prolunga la garanzia?

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(@paolo-florio)
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Dopo la riparazione, la garanzia inizia a decorrere da capo? Secondo la Cassazione la riparazione interrompe la prescrizione della garanzia.

Quali sono i diritti dell’acquirente se, dopo una riparazione in garanzia, il prodotto si guasta nuovamente e nel frattempo la garanzia è scaduta? È possibile richiedere un’altra riparazione senza costi? In altri termini, l’intervento di riparazione del venditore prolunga la garanzia?

La questione ha, sino ad oggi, creato non poche incertezze: i venditori sostengono spesso che una riparazione non azzera il periodo di garanzia, il quale procede senza interruzioni, mentre i consumatori difendono la posizione contraria.

Finalmente sul punto si è espressa la Cassazione. La Corte – con parole chiaramente più tecniche – ha precisato se l’ammissione del guasto da parte del venditore e l’intervento in riparazione interrompe la prescrizione della garanzia. Ecco qual è stato il verdetto e quali sono i diritti degli acquirenti.

Come incide sulla garanzia la riparazione del prodotto difettoso?

Quando un venditore effettua un intervento di riparazione su un prodotto difettoso, il suo atto costituisce una tacita ammissione di un debito: questo atto pertanto interrompe la prescrizione della garanzia per i difetti del bene.

Tale interruzione fa sì che il termine di garanzia previsto dalla legge per far valere i propri diritti dell’acquirente ricomincia da capo. Ciò accade perché si presume che l’acquirente riponga fiducia nel venditore per l’eliminazione del difetto.

Diversamente, se non fosse così, il venditore che si accorge dell’imminente scadenza della garanzia potrebbe avere interesse a fare una riparazione “alla buona”, solo al fine di far decorrere detto termine prima che il guasto si ripresenti. In questo modo l’acquirente verrebbe facilmente raggirato.

Il caso dell’auto e della riparazione

La sentenza 33380/2023 della sezione Seconda della Cassazione, datata 30.11.2023, ha ribadito che la riparazione del prodotto interrompe il decorso della garanzia e lo fa decorrere nuovamente da capo. Il caso riguardava un acquirente che aveva rilevato difetti in un’auto acquistata e aveva fatto più volte ricorso alla concessionaria per riparazioni. Nonostante gli interventi, l’acquirente aveva poi richiesto la risoluzione del contratto e il risarcimento dei danni.

Dopo aver accertato che i difetti non erano imputabili alla normale usura, il proprietario aveva intrapreso azioni legali contro la concessionaria. Il tribunale aveva accolto la sua richiesta, decisione confermata in appello. La concessionaria, tuttavia, aveva sollevato l’obiezione della prescrizione dell’azione contrattuale, portando il caso in Cassazione.

Cosa succede se il venditore riconosce i difetti?

La Cassazione, nell’esaminare il caso, ha ritenuto che i tentativi di riparazione del venditore fossero sufficienti per interrompere la prescrizione dell’azione di risoluzione contrattuale che l’acquirente potrebbe aver interesse a intraprendere per ottenere la restituzione dei soldi spesi. La Corte ha sottolineato che un’azione di riparazione implica un riconoscimento tacito del difetto, che equivale a un riconoscimento del debito.

Questa interpretazione si allinea con una precedente decisione della Cassazione a Sezioni Unite (sent. n. 18672/2019) secondo cui non solo le azioni giudiziarie, ma anche le dichiarazioni stragiudiziali o i comportamenti possono interrompere la prescrizione. In questo caso, gli interventi di riparazione del venditore sono stati interpretati come un riconoscimento tacito del vizio, sufficiente a interrompere il termine prescrizionale secondo l’art. 1495 del codice civile.

Quanto dura la garanzia di un prodotto?

La garanzia legale è sempre di 2 anni quando chi compra lo fa per esigenze personali o familiari e, pertanto, assume la veste di consumatore.

Invece la garanzia legale è di 1 anno quando l’acquisto viene fatto in relazione ad esigenze lavorative, professionali o imprenditoriali. Lo si riconosce dal fatto che l’acquirente chiede il rilascio della fattura (e non del semplice scontrino). per poter scaricare il costo dalle tasse (in quanto spesa inerente all’attività lavorativa).

A cosa dà diritto la garanzia?

Ricordiamo che la garanzia dà diritto all’acquirente di chiedere, a propria insindacabile scelta:

  • la riparazione del prodotto a spese del venditore;
  • la sostituzione con un prodotto identico.

Solo se tali soluzioni non sono percorribili perché antieconomiche o impossibili (si pensi a un prodotto uscito fuori commercio, per il quale non ci sono più pezzi di ricambio), l’acquirente può scegliere tra:

  • la risoluzione del contratto e dunque la restituzione dell’oggetto dietro rimborso dell’integrale prezzo;
  • la riduzione del prezzo di vendita in proporzione al ridotto valore.

Cosa comporta la sentenza della Cassazione?

La pronuncia qui in commento, la Cassazione non ha fatto altro che dire che il diritto a poter chiedere la risoluzione del contratto di un oggetto non più riparabile può essere esercitato anche dopo la scadenza dei due anni (o un anno per chi usa l’auto per lavoro) se, nel frattempo, il venditore ha effettuato delle riparazioni, riconoscendo così il difetto di costruzione e, di fatto, interrompendo il termine di prescrizione della garanzia.

Di qui la regola di diritto così riassumibile: «In tema di vendita, l’intervento di riparazione sull’auto eseguito dal venditore interrompe la prescrizione della garanzia per i vizi della cosa. Il termine annuale, infatti, ricomincia a decorrere ex novo perché l’acquirente ha confidato nell’eliminazione del difetto».

 
Pubblicato : 1 Dicembre 2023 06:45