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Libretto risparmio figlio

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(@tiziana-costarella)
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La preoccupazione di tutti i genitori è garantire un futuro ai propri figli. Gli strumenti di risparmio possono essere una valida soluzione.

Ogni periodo storico ed economico porta molte famiglie a interrogarsi sul proprio futuro e sulle scelte giuste da fare. La fonte di maggiore preoccupazione è il destino dei propri figli. Ci si chiede come si possa garantire loro un’esistenza dignitosa, soprattutto quando saranno più grandi e avranno maggiori esigenze. Non si hanno certezze sul domani, oggi meno che mai, ma tutti noi vorremmo assicurare un’istruzione adeguata, uno stile di vita sano, un lavoro soddisfacente ai nostri bambini. Ecco perché sempre più spesso si pensa di accantonare una somma di denaro, più o meno importante, per coprire situazioni impreviste che non si è sicuri di poter fronteggiare. In tal senso, gli strumenti messi a disposizione dagli istituti di credito sono tantissimi: pensa, ad esempio, ai piani di accumulo o al libretto di risparmio per il figlio.

Con il termine libretto di risparmio si intende un documento cartaceo rilasciato dalla posta o da una banca. Garantisce al suo titolare la possibilità di depositare periodicamente una somma di denaro.

Alla base di tale opportunità, vi è la stipula di un contratto tra il proprietario del libretto e l’istituto di credito che lo rilascia.

Il libretto deve essere sempre portato con sé quando si vuole realizzare una qualsiasi operazione allo sportello: al suo interno, infatti, il funzionario annota tutti i movimenti effettuati.

Nel 2018 sono stati soppressi i libretti al portatore, perché le loro caratteristiche non garantivano certezze e agevolavano il verificarsi di frodi e di furti. Tale tipologia di documento, infatti, permetteva a chiunque si presentasse allo sportello con il libretto di prelevare o depositare denaro.

Oggi esistono i libretti nominativi: consentono di realizzare delle movimentazioni soltanto a coloro che ne sono i titolari effettivi. Sul documento sono indicate le generalità del proprietario. A differenza di quanto avveniva per i libretti al portatore – per i quali era previsto un limite di deposito (mille euro secondo la normativa antiriciclaggio) – questo strumento di risparmio non è assoggettato ad alcuna restrizione.

La somma di denaro che viene versata può essere:

  • libera: il titolare può disporre dei suoi soldi come e quando vuole;
  • vincolata: è possibile prelevare soltanto dopo il decorso di un tempo più o meno lungo (di solito, almeno due anni).

Così come avviene per il conto corrente, i libretti nominativi possono avere un unico intestatario oppure possono essere cointestati. In entrambi i casi, le situazioni più comuni sono quelle dei documenti sottoscritti dai genitori a favore dei figli.

Se un genitore decide di depositare denaro per i propri figli, deve, anzitutto, tenere conto della loro fascia di età. Infatti, la procedura da seguire varia a seconda che il ragazzo sia minorenne o abbia già raggiunto la maggiore età.

Tuttavia, entrambe le ipotesi hanno degli elementi comuni:

  • l’apertura del rapporto di risparmio, di solito, è gratuita;
  • per mantenere nel tempo lo strumento di deposito occorre sostenere dei costi annuali che sono abbastanza contenuti (in linea generale, non superano il 2% della cifra presente sul libretto);
  • in alcuni casi, soprattutto quando si tratta di somma vincolata, la banca garantisce un aumento del capitale iniziale. In questo caso, infatti, vengono applicati degli interessi di percentuale variabile da istituto a istituto.

Ciò premesso, vediamo nel dettaglio quali sono le singole situazioni a cui si può andare incontro:

  • libretto di risparmio a favore del figlio con età inferiore a 12 anni: si offrono delle condizioni agevolate che consentono di far fronte alle esigenze del bambino nei suoi anni di infanzia (ad esempio, un tasso di interesse piuttosto alto, l’apertura a titolo gratuito del libretto, la possibilità di compiere numerose tipologie di operazioni);
  • libretto di risparmio a favore del figlio ultratredicenne: la maggior parte dei libretti di risparmio fa riferimento alla fascia 0 – 17 anni, ossia a tutto il periodo della minore età. In tal caso, la gestione del libretto può essere affidata esclusivamente al genitore o ai genitori che ne fanno richiesta oppure, di regola, al raggiungimento del tredicesimo anno, anche al ragazzo che ne è beneficiario per le operazioni di piccolo valore;
  • libretto di risparmio a favore del figlio maggiorenne: la soluzione migliore è aprire un libretto cointestato con il proprio figlio, all’interno del quale depositare la somma di denaro desiderata. In tale ipotesi, il documento deve essere sottoscritto da entrambi i titolari del documento.

A seconda dell’istituto di credito prescelto e della tipologia di contratto sottoscritto, sarà possibile risparmiare cifre variabili di denaro. In alcuni casi, vi sono dei limiti piuttosto rigorosi (ad esempio, soglia massima di 5.000 euro). In altre ipotesi, le opportunità sono più appetibili (non vi sono limiti oppure vi sono delle soglie di valore piuttosto alte).

Infine, se si vuole impedire al proprio figlio di utilizzare la somma presente sul libretto, è possibile subordinare tutte le operazioni (o soltanto il prelievo) al raggiungimento della maggiore età.

 
Pubblicato : 28 Marzo 2023 17:18