La mia azienda, da gennaio 2023, ha cambiato CCNL di riferimento, passando dal CCNL artigianato al CCNL industria metalmeccanica. Come va applicato e calcolato in questi casi l’elemento perequativo?
L’elemento perequativo è una voce economica della busta paga prevista da alcuni contratti collettivi privati e pubblici del settore metalmeccanico, per “livellare” le retribuzioni dei dipendenti. Esso viene corrisposto una volta all’anno a tutti dipendenti, a prescindere dal merito, o da risultati aziendali.
In particolare, l’elemento perequativo è previsto:
- per aziende non interessate dalla contrattazione di secondo livello
- in favore di lavoratori che, nell’anno solare precedente, non abbiano goduto di importi aggiuntivi rispetto alla paga base, quali ad esempio superminimi o premi.
Il CCNL metalmeccanici industria, per quanto interessa nel caso di specie, prevede l’elemento perequativo come importo da corrispondere nel mese di giugno con valore annuo di 485 euro, non incidente sul TFR e sugli altri elementi contrattuali, decurtabili con eventuali erogazioni aggiuntive a quanto previsto dal CCNL.
Qualora, come nel caso di specie, vi sia una variazione del CCNL applicato al rapporto, l’elemento perequativo potrà essere corrisposto sulla base delle retribuzioni, superminimi e premi percepiti nell’anno solare precedente, sulla base delle previsioni del precedente CCNL applicato. Preciso “potrà essere corrisposto” in quanto non vi è una norma specifica che disciplini come calcolare ed applicare tale elemento economico, in caso di mutamento di CCNL di riferimento. Pertanto, questa appare l’interpretazione più prudenziale al fine di evitare eventuali contestazioni da parte dei lavoratori, i quali diversamente dovrebbero essere considerati come neoassunti e non avere diritto ad alcunché per il primo anno di applicazione del CCNL metalmeccanico o affine.
Articolo tratto da una consulenza resa dall’Avv. Valentina Azzini