Le leggi possono essere in contrasto con la Costituzione?
Come funziona la Corte Costituzionale cioè l’organo che verifica se le leggi ordinarie siano conformi alla Costituzione
Un ruolo importantissimo nell’architettura costituzionale italiana è quello svolto dalla Corte Costituzionale. Eppure i suoi compiti sono poco conosciuti dai cittadini. Quando infatti il comune cittadino si chiede se le leggi possono essere in contrasto con la Costituzione il quesito resta nella maggioranza dei casi senza una precisa risposta. Bisognerebbe infatti innanzitutto sapere che esiste la Corte Costituzionale e poi avere un’idea di quali siano le sue attribuzioni. Nell’articolo che ci apprestiamo a scrivere tenteremo di far luce proprio sulla Corte Costituzionale e sulle sue funzioni.
Partiamo dalle regole sulla composizione della Consulta. Le norme costituzionali [1] ci dicono che la Corte Costituzionale si compone di quindici membri. Di essi, cinque sono nominati direttamente dal Presidente della Repubblica, cinque sono eletti dal Parlamento in seduta comune ed infine gli ultimi cinque sono scelti tre dalla Corte di Cassazione, uno dalla Corte dei Conti ed uno dal Consiglio di Stato).
Può essere nominato giudice della Corte Costituzionale chi rivesta il ruolo di magistrato, anche a riposo, delle giurisdizioni superiori (cioè magistrato di Cassazione o del Consiglio di Stato o della Corte dei Conti) o chi sia professore universitario in materie giuridiche oppure avvocato con almeno vent’anni di esercizio della professione forense.
Il giudice costituzionale resta in carica per nove anni a partire dal giorno del giuramento e non è nominabile per un secondo mandato. La Corte Costituzionale sceglie poi tra i suoi membri il Presidente.
Che compiti svolge la Corte Costituzionale?
La Costituzione assegna alla Corte Costituzionale [2] le seguenti funzioni:
- risolvere le controversie sulla legittimità costituzionale delle leggi e degli altri atti, con forza di legge, dello Stato e delle Regioni.
- dirimere i conflitti tra poteri dello Stato e i conflitti tra Stato e Regioni e tra le Regioni;
è pure chiamata a decidere:
- sulle accuse mosse al Presidente della Repubblica per alto tradimento o attentato alla Costituzione [3];
- sull’ammissibilità dei referendum abrogativi.
Che significa che la Corte Costituzionale decide sulla legittimità costituzionale delle leggi e degli atti aventi forza di legge dello Stato e delle Regioni?
Significa, rispondendo al quesito dal quale siamo partiti, che la Corte Costituzionale ha il compito di stabilire se una legge statale o regionale sia o meno conforme al dettato costituzionale.
Occorre precisare che l’iter per stabilire se una legge sia o meno conforme alla Costituzione non può essere avviato di propria iniziativa dalla Corte Costituzionale.
Difatti è attribuito solo alle parti di un processo il potere di chiedere al giudice di valutare se sottoporre una norma al vaglio della Corte Costituzionale (e solo se il giudice deciderà di sottoporre la norma alla Corte Costituzionale, il processo sarà sospeso fino alla sentenza della Corte Costituzionale).
La Corte risolve anche i contrasti insorti tra i poteri dello Stato e giudica il Presidente della Repubblica per le accuse mosse contro di lui dal Parlamento per alto tradimento o attentato alla Costituzione e, infine, decide se ammettere o meno le richieste di referendum abrogativo.
Se nel corso di un processo il giudice deve applicare una norma che potrebbe essere incostituzionale, lo stesso giudice può decidere di sospendere la causa e chiedere alla Corte Costituzionale di stabilire se quella disposizione rispetti la Costituzione
La Corte Costituzionale si trova a Roma
Che tipo di sentenze emette la Corte Costituzionale?
Le sentenze emesse dalla Corte Costituzionale quando giudica sulla costituzionalità di una legge sono:
- o sentenze di accoglimento con cui la Corte dichiara la norma incostituzionale;
- oppure sentenze di rigetto con cui la Corte dichiara che la norma oggetto del processo non vìola la Costituzione.
Le sentenze di accoglimento sono pubblicate sulla Gazzetta ufficiale e dal giorno successivo alla pubblicazione fanno cessare l’efficacia della norma dichiarata incostituzionale [4].
Le sentenze di rigetto non impediscono che la norma oggetto del giudizio sia di nuovo sottoposta al giudizio della Consulta.
La Corte Costituzionale si compone di quindici membri
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