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Le detrazioni fiscali: tutto ciò che devi sapere per risparmiare

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(@paolo-remer)
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Quali spese e oneri si possono scaricare dalle tasse e fino a quale importo; come riportarle in detrazione e farle valere per ridurre l’Irpef.

C’è un modo molto proficuo e perfettamente legale per abbattere l’Irpef da pagare: sfruttare al meglio le deduzioni e le detrazioni fiscali, che sono numerose, si applicano nella maggior parte dei casi a prescindere dall’entità dei redditi, hanno una capienza molto ampia, grazie alle soglie massime abbastanza elevate, e soprattutto possono essere fruite molto facilmente: molte di esse compaiono già nella dichiarazione precompilata, quindi in un certo senso sono già riconosciute in partenza, e le altre possono essere inserite dal contribuente che dispone dei giustificativi di spesa.

In questo articolo ti spieghiamo quali sono le detrazioni fiscali e tutto ciò che devi sapere per risparmiare sulle imposte da pagare. In alcuni casi l’abbattimento dell’Irpef da pagare è notevole proprio grazie alle detrazioni, che agiscono in diminuzione dell’imposta dovuta, e questo beneficio si fa sentire soprattutto per i redditi più elevati, che sono soggetti ad un prelievo tributario maggiore; per evitare sperequazioni, ultimamente il legislatore ha adottato dei correttivi.

Detrazioni fiscali: come funzionano

Le detrazioni fiscali sono importi che si possono sottrarre dall’Irpef dovuta in base ai redditi. Il meccanismo di applicazione agisce riducendo l’imposta dovuta, calcolata sul reddito imponibile lordo. Precisamente, ad ogni scaglione Irpef corrisponde un’aliquota d’imposta, che parte dal 23% per i redditi fino a 15mila euro annui ed arriva, con una progressione crescente, al 43% per la parte di redditi oltre i 50mila euro.

Quindi le detrazioni servono a ridurre il carico fiscale del contribuente, e permettono di realizzare un risparmio d’imposta. L’importo detraibile è generalmente pari al 19% della spesa sostenuta e che dà diritto a detrazione. Ad esempio, su 1.000 euro si potrà diminuire di 190 euro l’Irpef dovuta.

Ci sono anche oneri deducibili, che operano diminuendo direttamente l’imponibile reddituale su cui viene calcolata l’imposta: ad esempio, i contributi previdenziali versati, e quindi agiscono “a monte” dell’imposta. Un discorso a parte va fatto per il lavoro dipendente ed i familiari a carico. In particolare, le detrazioni per i lavoratori dipendenti partono da un importo di 1.880 euro per i redditi fino a 8.174 euro annui, poi diminuiscono progressivamente e si azzerano per i redditi superiori a 55.000 euro. Le detrazioni per il coniuge e per i figli a carico o per altri familiari vengono rapportate alla situazione del nucleo familiare del contribuente, tenendo presente che un familiare si considera fiscalmente a carico quando percepisce un reddito non superiore a 2.840,51 euro (il limite è aumentato a 4.000 euro per i figli di età non superiore a 24 anni).

Come si usufruisce delle detrazioni?

Per usufruire delle detrazioni Irpef è necessario indicare i dati delle spese sostenute dal contribuente, per se stesso o per i familiari fiscalmente a carico, nella dichiarazione dei redditi, riportando l’importo negli appositi righi del quadro E. Invece le deduzioni e detrazioni “fisse” e note in partenza (come quella per i lavoratori dipendenti ed i carichi di famiglia) possono essere comunicate al datore di lavoro, o ente pensionistico, che agisce in qualità di sostituto d’imposta, in modo che vengano considerate già in fase di acconto – quindi diminuendo le trattenute fiscali in busta paga – e poi riepilogate nella Certificazione unica (Cu) annuale.

Molte detrazioni che non sono note a priori ma sorgono nel corso dell’anno di imposta compaiono tra i dati della dichiarazione dei redditi precompilata, in quanto vengono trasmessi in forma automatizzata, al momento del sostenimento della spesa, dagli operatori economici all’Agenzia delle Entrate: ad esempio, per chi acquista e paga i medicinali in farmacia è sufficiente esibire la tessera sanitaria (che contiene il numero del codice fiscale) per associare tale spesa alla detrazione spettante.

Quali sono le detrazioni Irpef?

Le detrazioni Irpef sono elencate nell’art. 15 del Tuir (Testo Unico Imposte sui Redditi). Le principali sono le seguenti:

  • gli interessi passivi su prestiti, mutui agrari e mutui ipotecari e fondiari per l’acquisto o la ristrutturazione dell’abitazione principale (leggi “Detrazione interessi mutuo: come funziona“);
  • le spese mediche, sanitarie, farmaceutiche, terapeutiche e riabilitative, cui si aggiungono le spese veterinarie, sempre con una franchigia di 129,11 euro (leggi “Detrazione spese mediche: come funziona“);
  • il contributo d’iscrizione e le tasse per la frequenza di università, istituti di istruzione e scuole (dall’infanzia al secondo grado superiore compreso);
  • le spese funebri (fino a 1.550 euro per ogni persona deceduta);
  • le spese per l’acquisto di sussidi per persone con Disturbi specifici dell’apprendimento (Dsa);
  • i premi per le assicurazioni vita con copertura in caso di morte o invalidità permanente;
  • le donazioni ed erogazioni liberali a favore dello Stato, degli Enti locali e del Terzo Settore (fondazioni, associazioni, Onlus, ecc.);
  • le spese per le attività sportive dei ragazzi (iscrizione a palestre, piscine, scuole di danza ed altre strutture);
  • i canoni di locazione degli studenti universitari fuori sede;
  • le spese per gli abbonamenti al trasporto pubblico locale;
  • le detrazioni previste per i vari “bonus casa” ed edilizi (Superbonus, bonus facciate, ecobonus, ristrutturazioni, ecc), con ammontare variabile in relazione al tipo di agevolazione ed al periodo di sostenimento della spesa.

Per conoscere l’elencazione completa delle detrazioni fiscali si possono utilizzare le “chiamate” presenti nel quadro E della dichiarazione annuale (modello 730 o modello Redditi) nel quale vengono elencate unitamente alle condizioni di fruizione; per usufruirne è sufficiente indicare l’importo nel rigo corrispondente, se si è in possesso della documentazione giustificativa della spesa o se comunque esse risultano già inserite nella dichiarazione precompilata.

Ci sono limiti di reddito per le detrazioni?

In passato le detrazioni fiscali non erano condizionate da limiti di reddito. Ciò comportava che l’abbattimento dell’Irpef era proporzionalmente maggiore per i contribuenti con redditi più elevati, anche perché riuscivano a sfruttare appieno le detrazioni spettanti. Ad esempio, un contribuente con redditi oltre 50mila euro annui grazie alle detrazioni di 1.000 euro riesce ad ottenere un risparmio d’imposta di 430 euro, perché quella porzione di reddito è assoggettata all’aliquota marginale più elevata (quella del 43%), mentre la stessa somma fa risparmiare solo 230 euro ad un contribuente che rientra nella fascia di redditi più bassa, fino a 15mila euro, che è soggetta all’aliquota Irpef del 23%.

Per ridurre le distorsioni dovute a questo fenomeno, dal 2021 (anno d’imposta 2020), una riforma fiscale ha ridotto gradualmente l’ammontare delle detrazioni Irpef per i contribuenti con redditi complessivi lordi annui superiori a 120mila euro, fino all’azzeramento totale per chi raggiunge o supera la soglia reddituale di 240mila euro.

 
Pubblicato : 17 Aprile 2023 05:45