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L’avvocato può ricevere il cliente al bar?

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(@mariano-acquaviva)
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Il legale può incontrare il proprio assistito in un luogo pubblico o aperto al pubblico? Si può conferire il mandato mentre si è seduti al tavolo di un bar?

I tempi in cui la professione forense era considerata una delle più prestigiose, quasi inarrivabile, sono finiti. L’elevatissimo numero di avvocati, unitamente alla tecnologia che consente di avere rapporti molto più veloci e meno formali (messaggi WhatsApp, ecc.), ha contribuito ad avvicinare il professionista al suo assistito. È in questo contesto che si inserisce il seguente quesito: l’avvocato può ricevere il cliente al bar?

La domanda sembra una provocazione: in realtà, si tratta di una perplessità piuttosto ricorrente in rete, alla quale ha finito per dare risposta perfino la Corte di Cassazione.

Mettiamo il caso che un legale, anziché ricevere il proprio assistito in studio, decida di incontrarlo in un locale pubblico per riferirgli alcune notizie riguardanti la causa in corso. Una comunicazione del genere sarebbe valida? E se l’avvocato si spingesse oltre, decidendo di far firmare il mandato mentre sorseggia un caffè seduto al tavolino di un bar? Vediamo cosa dice la legge.

L’avvocato deve sempre ricevere nel proprio studio?

Nessuna norma di legge né deontologica impone all’avvocato di ricevere i clienti esclusivamente presso il proprio studio professionale.

Ciò significa che non commette illecito deontologico il legale che fissa un appuntamento altrove, ad esempio presso lo studio di un collega con cui collabora, una stanza d’albergo adibita a luogo di ricevimento dei clienti oppure perfino in casa propria.

Ciò che conta, infatti, è che l’avvocato adempia ai propri obblighi, svolgendo con diligenza, professionalità e correttezza il proprio mandato.

Codice deontologico: quali sono gli obblighi dell’avvocato?

Gli obblighi di correttezza che gravano sull’avvocato sono stabiliti all’interno del codice di deontologia forense.

Si tratta di un testo che contiene tutti i doveri che l’avvocato deve rispettare, non solo nei rapporti con il cliente ma anche in quelli con i colleghi e i giudici.

La violazione di tali obblighi comporta l’applicazione di sanzioni disciplinari, come ad esempio l’avvertimento, la censura, la sospensione e perfino la radiazione dall’albo (ma solo nei casi più gravi).

Tanto premesso, secondo il codice deontologico l’avvocato deve esercitare l’attività professionale con indipendenza, lealtà, correttezza, probità, dignità, decoro, diligenza e competenza.

L’avvocato deve inoltre adempiere fedelmente il mandato ricevuto, svolgendo la propria attività a tutela dell’interesse della parte assistita.

Egli deve inoltre conservare il massimo riserbo su ciò che apprende in esecuzione del proprio mandato, ed è tenuto a informare costantemente il proprio assistito circa lo stato dei procedimenti in corso.

L’avvocato può ricevere il cliente in un bar?

L’avvocato che riceve il cliente in un bar o all’interno di altro locale aperto al pubblico (pub, ristorante, ecc.) commette un illecito? Secondo la Cassazione, no.

A parere della Suprema Corte [1], l’avvocato può fare le sue comunicazioni al cliente anche al bar o, comunque, in altra sede sfornita dei classici requisiti di professionalità.

Ciò perché le informazioni che l’avvocato è tenuto a riferire per aggiornare il proprio assistito non devono necessariamente avere la forma scritta né devono essere effettuate con formule particolari ovvero in sedi aventi caratteristiche formali.

Pertanto, salvo i casi in cui la comunicazione debba avvenire per iscritto perché così stabilito dalla legge o dall’accordo tra le parti, può essere impiegato qualsiasi strumento per informare il proprio assistito, purché congrui in concreto a far apprendere correttamente il contenuto della dichiarazione.

Non è quindi importante dove l’avvocato riceva i clienti: ciò che conta è che egli adempia ai propri obblighi e svolge bene il suo lavoro.

Pertanto, se il legale non può ricevere il proprio cliente in studio (ad esempio perché momentaneamente inagibile o, più semplicemente, perché il titolare si trova fuori), ben potrà incontrare il cliente in un luogo pubblico (piazza, strada, ecc.) o aperto al pubblico, come un bar o un pub.

In alternativa, l’avvocato può sempre avvalersi di altri mezzi di comunicazione, come ad esempio di email, pec e telefonate. Anche i messaggi WhatsApp sono idonei a trasmettere informazioni, per quanto poco professionali.

L’avvocato può ricevere l’incarico in un bar?

Quanto appena detto vale anche nel caso in cui l’avvocato riceva un cliente al bar per fargli firmare il mandato.

Sebbene si tratti di un’operazione molto più delicata rispetto alla semplice comunicazione di notizie (ad esempio, la data del rinvio di una causa, ecc.), si deve ritenere che, se il cliente è già correttamente informato e, quindi, deve solamente formalizzare il conferimento dell’incarico, il mandato possa essere firmato in ogni luogo, anche se non si tratta dello studio professionale.

È quindi valido l’incarico conferito in un locale aperto al pubblico, magari mentre si è seduti al bar o al ristorante.

 
Pubblicato : 1 Ottobre 2023 09:00