forum

Lavoratore sospeso ...
 
Notifiche
Cancella tutti

Lavoratore sospeso si ammala: che succede alla sanzione?

1 Post
1 Utenti
0 Reactions
84 Visualizzazioni
(@paolo-florio)
Post: 541
Noble Member Registered
Topic starter
 

La sanzione disciplinare durante il periodo di malattia si sospende o continua a decorrere regolarmente?

Ipotizziamo il caso di un dipendente che, sospeso dal servizio a seguito di un procedimento disciplinare, si ammali. Sorge il dubbio di comprendere, a questo punto, se la sanzione si interrompe e resta sospesa fino a guarigione oppure prosegue a decorrere? Conviene al dipendente dire di essersi ammalato e inviare il certificato medico?

Vediamo dunque che succede alla sanzione disciplinare se il lavoratore sospeso si ammala. 

Se il dipendente si ammala durante la sospensione disciplinare, la sanzione può essere sospesa fino alla guarigione, a meno che non sia previsto diversamente dal contratto collettivo o dal regolamento aziendale. Tuttavia, è importante che il dipendente comunichi tempestivamente all’azienda la propria condizione di salute, in modo da evitare eventuali sanzioni per assenza ingiustificata.

In ogni caso, la decisione finale spetta all’azienda, che potrebbe scegliere di far proseguire la sanzione o di sospenderla. 

Sebbene la questione non sia stata affrontata dalla prassi o dalla giurisprudenza, la scelta dell’azienda di percorrere una delle due strade potrebbe avere ripercussioni significative sul lavoratore coinvolto. Se l’azienda opta per la prima soluzione, la sanzione disciplinare continuerà a decorrere durante il periodo di malattia del dipendente sospeso, con la conseguenza di un allungamento della durata della sospensione. 

Se invece l’azienda opta per la seconda soluzione, la sospensione disciplinare si interrompe durante il periodo di malattia, con una ripresa del decorso della sanzione solo dopo la fine dello stato morboso del lavoratore.

In ogni caso, è importante che il dipendente sospeso informi l’azienda della sua malattia e fornirle il certificato medico, in modo da consentire all’azienda di valutare la situazione e adottare le decisioni conseguenti. Inoltre, il dipendente potrebbe anche voler ricorrere al parere di un avvocato specializzato in diritto del lavoro per tutelare i propri interessi e conoscere al meglio le possibilità a sua disposizione.

Nella Circolare n. 94/2022 l’Inps – nell’affrontare la diversa questione del trattamento economico e giuridico dei periodi di assenza ingiustificata o sospensione per i lavoratori privi del cd. green pass – afferma che «in generale, la normativa vigente prevede il riconoscimento dell’indennità previdenziale della malattia ai lavoratori dipendenti sospesi nei casi in cui l’evento si verifichi prima della sospensione dal lavoro e si protragga oltre la stessa ovvero laddove inizi entro 2 mesi o 60 giorni dalla sospensione (in questa seconda ipotesi, l’indennità viene corrisposta in misura ridotta rispetto a quanto ordinariamente spettante), come indicato nella circolare n. 134368 del 28 gennaio 1981 A.G.O./14 (…) A tale fine, la citata circolare precisa anche che “per lavoratore sospeso deve intendersi il lavoratore il cui rapporto di lavoro risulti quiescente per essere sospesa l’obbligazione del datore di lavoro di corrispondere la retribuzione e quella del lavoratore di prestare la propria attività lavorativa” e che tra i casi normalmente ricorrenti che riguardano le sospensioni si citano “l’assenza dal lavoro arbitraria e ingiustificata, i provvedimenti disciplinari, permessi non retribuiti di durata superiore a 7 giorni, ecc.».

Questa seconda soluzione potrebbe innescare – nel caso di “malizia” del lavoratore con medico “compiacente” – un susseguirsi di eventi morbosi e relativi certificati.

 
Pubblicato : 17 Marzo 2023 13:00